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Lettera aperta ai nostri lettori: da oggi cambiamo passo per restare liberi

di Italia Libera   
Lettera aperta ai nostri lettori: da oggi cambiamo passo per restare liberi

Da oggi parte la nuova campagna abbonamenti a “Italia Libera”;  il sito resterà aperto a tutti ma le inchieste, le analisi, i reportage e i commenti saranno riservati agli abbonati. Non volendo asservire il nostro lavoro ai potentati che oggi dirigono indisturbati governi, giornali e televisioni, a tutti voi possiamo chiedere una sola cosa: pagare con dieci centesimi al giorno i contenuti esclusivi che siamo in grado di offrirvi come giornaliste e giornalisti preparati e onesti. A questi contenuti sarà possibile accedere d’ora in poi attraverso una piccola barriera virtuale, il Paywall. Due soli click: uno per registrarsi, l’altro per sottoscrivere l’abbonamento preferito, entrando in una comunità di donne e uomini che vogliono restare liberi attraverso l’esercizio consapevole dello spirito critico

La lettera aperta di IGOR STAGLIANÒ

Care lettrici e cari lettori,

a lenti passi abbiamo varcato il terzo anno del sito che state leggendo, partito, ai primi di settembre del 2020, con la newsletter di un blog senza finanziatori alle spalle. La mandammo a un piccolo gruppo di amici e colleghi per dar vita al progetto editoriale illustrato in queste poche parole: «Lavoremo sui grandi temi dell’ambiente, della crisi climatica, dei beni comuni, della cultura, della scuola, del paesaggio, dei diritti sociali civili e digitali, con lo sguardo volto alle generazioni future» [leggi qui la lettera-manifesto]. A questi grandi temi se ne sono aggiunti altri due, sconvolgenti: la pandemia Covid 19, innescata dallo spillover di un microscopico virus sloggiato dal suo habitat naturale per la voracità predatrice dell’Homo (poco) sapiens; e poi la guerra che si combatte sul territorio dell’Ucraina, un Paese sovrano invaso da un feroce autocrate nel cuore dell’Europa nata dalle macerie insanguinate di due guerre mondiali. Su entrambi i temi, ci ha guidati un’unica bussola: l’analisi razionale dei fatti verificati e verificabili e il loro racconto intellettualmente onesto. Senza paraocchi e senza rinunciare mai allo spirito critico nell’analisi e nell’illustrazione del contesto, anche quando — soprattutto sulla pandemia — i nervi di tutti sono stati messi a durissima prova dalla carica emotiva di una tragedia globale senza precedenti.

Con i pochissimi mezzi a nostra disposizione, ottenuti sin qui attraverso piccole donazioni e autofinanziamento, credo di poter affermare che siamo riusciti a tenere fede a questo impegno. Con quali risultati tocca a voi lettori stabilirlo. Noi abbiamo visto crescere la partecipazione, autorevole e disinteressata, di colleghi giornalisti, analisti e autori qualificati, animati da spirito partecipativo e da spiccate competenze specifiche. Oggi siamo a una svolta. Attorno a noi cresce il conformismo dei grandi gruppi editoriali — una pericolosissima “sindrome di Stoccolma” — propensi a navigare sotto costa, senza disturbare il manovratore. Dilaga, per altro verso, la chiacchiera inconcludente che trasforma tutto in vacuo bla bla attraverso televisioni messe a rimorchio delle polemiche attizzate dai social media. In mezzo, uno spazio enorme per un’informazione libera e accurata. In questo spazio abbiamo agito anche noi, cercando di onorare costantemente rispetto dei fatti, pluralismo dei punti di vista e intransigenza etica sui valori (dell’antifascismo, in primo luogo) cui sono innervate le radici storiche di questa nobile testata. Abbiamo fatto un giornale libero.

La novità di oggi, care amiche e cari amici, è semplice. Non volendo asservire il nostro lavoro ai potentati (con molte zampe) che dirigono, indisturbati, governi, giornali e tv, a tutti voi possiamo chiedere una sola cosa: pagare con dieci centesimi al giorno — tre euro al mese, due caffè al bar — i contenuti esclusivi che siamo in grado di offrirvi come giornaliste e giornalisti preparati e onesti, come donne e uomini liberi. A questi contenuti sarà possibile accedere d’ora in poi attraverso il Paywall con due soli click: uno per registrarsi, l’altro per sottoscrivere l’abbonamento preferito. A disposizione dei nuovi utenti sarà offerto un piccolo numero di letture promozionali gratuite per cominciare a conoscerci, e per tutti gli abbonati saranno messi a disposizione i quasi duemila articoli pubblicati in questi tre anni con la firma dei nostri autorevoli e generosi collaboratori. A loro sarà riservata anche la lettura dei 41 numeri del magazine periodico distribuito sin qui nelle edicole digitali: attraverso il nuovo sfogliatore integrato nel sito — col pulsante in alto a destra della testata sul vostro computer — vedrete quanto lavoro abbiamo fatto in questi due anni e mezzo e di quale spessore. La pubblicazione del magazine è temporaneamente sospesa per riorganizzare il nostro lavoro: un passo indietro per farne due avanti quanto prima, grazie alla risposta che vorrete dare a questo nostro appello. Se vorrete darla.

Agli attuali abbonati del magazine la nuova registrazione prolungherà la durata del loro abbonamento sui contenuti esclusivi del sito; se richiesto, sarà corrisposto il rimborso delle mensilità mancanti. E la registrazione come utenti della nostra community può essere cancellata, va da sé, in ogni momento. Da parte nostra non c’è alcuna acquisizione di dati personali ad esclusione della mail con cui il lettore registra il suo profilo. Esso non sarà oggetto di alcun commercio, come abbiamo sempre fatto (rinunciando ad invitanti proposte economiche), nel rispetto dei principi etici che animano le nostre scelte.

Al successo della campagna che parte oggi è legato il futuro del nostro progetto editoriale, che si arricchirà a breve anche di una sezione con “gli articoli da ascoltare”. Lo diciamo chiaro: se siamo utili ce lo farete capire in un modo semplicissimo: varcando il Paywall. Una piccola barriera che abbiamo esitato molto ad erigere, fiduciosi — come siamo stati sin qui — che gli abbonamenti al magazine consentissero di mantenere l’accesso al sito aperto a tutti. Non è stato così e dobbiamo prenderne atto. D’altronde, in edicola per prendere la propria copia del giornale abbiamo dovuto allungare sempre la moneta. Oggi per noi è necessario cambiare percorso per conservare la libertà che ha animato ogni nostro passo. Della vostra personale comprensione non possiamo che esservi grati sin d’ora.

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