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L’Italia “di mezzo” cerca casa (Renzi dixit): sarà una nuova “suggestione da palcoscenico” o “casa riformista”?

di Italia Libera   
L’Italia “di mezzo” cerca casa (Renzi dixit): sarà una nuova “suggestione da palcoscenico” o “casa...

Attorno alla presenza di Silvia Salis come sindaca di Genova all’edizione della Leopolda di quest’anno sono fioriti interpretazioni e commenti sul ruolo “preassegnato” all’ex campionessa del lancio del martello. Da modello aggregativo a figura “ponte”: qualcosa tra la politica tradizionale e un nuovo modo di fare. E poi: giovane, donna, non “incrostata” nelle gerarchie partitiche. E tanto altro ancora. Forse troppo, con un dubbio che avanza: ma a lei qualcuno l’avrà informata? Reduci da tanti altri entusiasmo facili, non ci resta altro che osservare che effetto avrà il lievito aggiunto nella farina in così poco tempo

◆ L’intervento di ALESSIO LATTUCA

Strana, la Leopolda di quest’anno. Non più soltanto il tempio del renzismo o il laboratorio di idee liberal-progressiste, ma una sorta di piazza trasversale del nuovo centro politico. La presenza di ministri come Piantedosi, Valditara e Crosetto, accanto a figure del centrosinistra come Stefano Bonaccini, segna un cambio di passo evidente: la Leopolda diventa la piattaforma di un esperimento politico in costruzione, quello della cosiddetta “Casa riformista”. L’obiettivo, ambizioso, è chiaro: superare la soglia del 10%, ricostruendo uno spazio riformista capace di parlare tanto ai moderati disillusi della destra quanto agli elettori pragmatici del centrosinistra. Ma il progetto, per decollare, avrà bisogno di molti finanziamenti e di una forte infrastruttura organizzativa. 

In un sistema politico sempre più polarizzato, la Leopolda di quest’anno sembra voler lanciare un messaggio: c’è un’Italia che non si riconosce né nei sovranisti né nei populisti. Resta da capire se questa “Italia di mezzo” saprà davvero diventare forza politica autonoma — o se resterà, ancora una volta, una suggestione da palcoscenico. La presenza di Silvia Salis come sindaca di Genova assume un valore politico simbolico e concreto rilevante nell’ottica di una nuova esperienza riformista o di centro-moderno, e può fungere da leva in vari modi. Ha costruito una coalizione civica progressista, mettendo insieme “società civile”, professionisti, cultura, sport, volontariato, liste civiche ecc., come dimostra la sua lista con 40 candidati trasversali. Il suo successo offre un modello che potrebbe essere ripetibile altrove. Se la “Casa riformista” si propone di aggregare moderati, progressisti, civici, la sua elezione è un esempio efficace. 

Essendo stata proposta dall’area progressista ma con forte componente civica, Salis può essere vista come una figura “ponte”: qualcosa tra la politica tradizionale e un nuovo modo di fare, che parla a chi non si riconosce nei partiti ma è preoccupato da problemi concreti (servizi, quartieri, disuguaglianze, partecipazione). Il che può aiutare a ridurre la frammentazione dell’area riformista. D’altronde il profilo: giovane, donna, proveniente dallo sport, non “incrostata” nelle gerarchie partitiche, offre un messaggio forte di partecipazione, giustizia sociale, trasparenza. Tutti elementi che possono attrarre elettori stanchi del “politichese” tradizionale. In definitiva, serve anche a comunicare che il progetto riformista non è solo per élite, ma può avere legami con la comunità, con cittadini che non fanno parte dei soliti giri. 

Tuttavia, la  sfida del finanziamento resta: una nuova esperienza riformista richiede risorse non solo mediatiche ma organizzative, strutturali. Salis dovrà dimostrare capacità di attrarre risorse, fare investimenti locali, gestire bilanci, progetti europei, collaborazioni con governo centrale/regione. In sintesi, Silvia Salis può assumere il ruolo di icona operativa di una “Casa riformista” già in divenire: una figura capace di incarnare un cambiamento, di mostrare che un campo largo può vincere, che la politica civica può costruire consenso nei territori, che governare bene sul locale può essere la base per una credibilità nazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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