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Il Forum di Tripoli e il traffico di esseri umani: la guerra tra poveri targata Meloni-Piantedosi

di Italia Libera   
Il Forum di Tripoli e il traffico di esseri umani: la guerra tra poveri targata Meloni-Piantedosi

La premier italiana e il ministro-poliziotto continuano a stringere accordi  con carcerieri e torturatori nordafricani nel Trans-Mediterranean Migration Forum appena concluso in Libia. Il primo ministro che li ha accolti, Abdulhamid Dabaiba, ha sotto la giurisdizione del suo governo il lager statale di Bani Walid, diretto da personaggi della mafia libica e finanziato dall’Unione Europea. Altri migranti vengono catturati nel deserto libico per finire nelle mani dei miliziani, che spesso sono gli stessi che poi organizzano i traffici di esseri umani nel Mediterraneo. Come si fa a parlare con loro di «migranti illegali nemici di quelli legali»? Guardarsi, di tanto in tanto, nello specchio potrebbe essere un utile esercizio per chi governa il nostro Paese. Oggi come anche ieri e l’altro ieri

◆ Il commento di ALFREDO T. ANTONAROS

► È appena terminato il Trans-Mediterranean Migration Forum di Tripoli, del 17 luglio, con la partecipazione di Meloni, e del ministro-poliziotto Piantedosi, sulle migrazioni: «I migranti illegali sono nemici di quelli legali» ha dichiarato con enfasi la signora Meloni davanti ai rappresentanti libici e dei Paesi dell’Africa Sahel-Sahariana, oltre ai partner della sponda nord del Mediterraneo. «Penso che tutti vedano che per questo governo italiano il Mediterraneo è una priorità, e non ci può esser il Mediterraneo senza Italia e Libia insieme», ha affermato. «C’è gente − ha poi aggiunto − che fa tantissimi soldi usando la disperazione dei fragili, e non possiamo consentirlo. Queste organizzazioni stanno diventando potenti, ma se ne fregano dei diritti umani». 

Peccato che, a riceverla all’aeroporto e ad ascoltarla, ci fosse, tra i tanti, chi più di tutti, di questa cosa, se ne frega alla grande: il primo ministro Abdulhamid Dabaiba che, insieme al suo governo, è additato da molte organizzazioni internazionali tra i responsabili delle condizioni nei lager libici, dove giovani migranti vengono imprigionati, torturati, sottoposti a violazioni dei diritti umani, ad abusi, tra cui uccisioni illegali, torture e altri maltrattamenti, stupro e altre violenze sessuali, e detenzione arbitraria a tempo indefinito in condizioni crudeli e inumane e lavoro forzato. 

Il lager statale di Bani Walid, sotto la giurisdizione del Dipartimento per il Controllo dell’Immigrazione Illegale, nonostante sia diretto da personaggi della mafia libica, è finanziato dall’Unione Europea. Molti migranti in Libia si trovano in lager come questo in seguito al respingimento operato in mare dalla cosiddetta Guardia Costiera Libica che, dopo averli catturati, li consegna − sulla base degli accordi Italia-Libia del 2017 − nelle mani dei miliziani, che spesso sono gli stessi che poi organizzano i traffici di esseri umani nel Mediterraneo. Altri migranti vengono catturati nel deserto libico. Il deserto del Sahara è una frontiera mortale per i migranti. Secondo un recente Rapporto Onu, il viaggio che migranti e rifugiati intraprendono attraverso il deserto africano è più fatale dell’attraversamento del Mediterraneo, che, a sua volta, è una delle rotte migratorie più pericolose al mondo

Nelle stesse ore del suo Forum tripolino, alla signora Meloni ha replicato direttamente il Vaticano attraverso il suo sito Vatican news. «Il problema principale è che tutti i Paesi del Nord Africa hanno ratificato gli strumenti internazionali relativi alla protezione dei rifugiati, siano essi strumenti internazionali o regionali, ma nessun Paese del Nord Africa ha una legge sull’asilo − scrive il sito vaticano – e senza un quadro legislativo, queste persone non hanno diritti». E non li avranno comunque se la situazione dei migranti in Libia continuerà ad essere in mano a mafie locali, a ministri che fingono di non sapere e di non vedere, a funzionari corrotti e a spietati trafficanti di esseri umani. Ma questo alla signora Meloni importa poco. Lei preferisce fomentare guerre tra poveri: migranti legali contro quelli illegali. E che vinca il migliore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

di Italia Libera   
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