I nuovi indifferenti. La tragedia di Crotone, il silenzio degli intellettuali

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In Italia abbiamo intellettuali che fanno dichiarazioni, danno valutazioni, esprimono giudizi su molte e molte cose della politica. Spesso su questioni di interesse secondario, fatti non rivelanti, situazioni piccole. Ma sulla strage dei migranti annegati nel mare di Crotone, per lo più questo “esercito della dichiarazione e del commento” ha taciuto. Un’assenza che stride, di fronte a quanto grande è questa tragedia. Silenzio. Proprio mentre servirebbe al contrario gridare. E tra gli italiani finisce con farsi largo quel convitato che non vorremmo tra noi, soprattutto fra i giovani: l’indifferenza
Il commento di VITTORIO EMILIANI
HA RAGIONE IL NOSTRO vecchio e insostituibile amico Luigi Manconi a sottolineare la pressoché totale assenza degli intellettuali italiani — che in genere commentano la politica — dalla terribile strage di migranti nel mare di Crotone. Non può bastare, anche se va lodata e apprezzata come non mai, la presenza commossa del Presidente Mattarella. Donne e uomini di cultura tanto pronti a far dichiarazioni — nota giustamente Manconi — su questioni e su episodi indubitabilmente meno tragici stavolta tacciono o si occupano di altro. E fra gli italiani finisce per insediarsi quel convitato che in questo momento non vorremmo, anzi non vogliamo fra noi, fra i più giovani soprattutto: l’assuefazione, l’indifferenza. Perché, vengano dall’Africa o dall’Asia, queste donne, questi bambini spesso soli, questi uomini sovente anziani, sono nostre sorelle, fratelli, figli o madri e padri. La globalizzazione economica ha esaltato le diseguaglianze fra le classi e l’arricchimento di pochi a danno dei molti. Ma siamo fermi qui se rinunciamo ad una contro azione politica nel senso più generale del termine, se ci chiudiamo, se restiamo in silenzio. Se non giudichiamo tutto ciò inaccettabile nel modo più gridato e totale. La povertà, la fame, la mancanza di lavoro non possono, non devono essere considerati una colpa. © RIPRODUZIONE RISERVATA