Tiscali.it
SEGUICI

Festival della Valle d’Itria. 50 anni di ‘Bel canto’, tra sentimento e artigianato, intelletto e creatività

di Italia Libera   
Festival della Valle d’Itria. 50 anni di ‘Bel canto’, tra sentimento e artigianato, intelletto e...

L’edizione varata dal direttore artistico Sebastian Schwarz per il mezzo secolo di storia ha preso il via con una ‘Norma’ di Bellini che resterà memorabile non solo per gli addetti ai lavori ma anche per il pubblico sempre più numeroso e diversificato che da ogni parte del mondo il festival del Bel canto attrae. Due assolute rarità, ‘Ariodante’ di Händel ed ‘Aladino e la lampada magica’ di Nino Rota. Per Michele Punzi, attuale presidente della Fondazione Paolo Grassi, quella che era «un’idea a suo modo rivoluzionaria, quasi un esperimento sociale oltre che culturale, si è trasformata in uno dei festival lirici più longevi e conosciuti del nostro Paese». L’organizzazione degli eventi nelle più belle piazze, nei cortili storici, nelle contrade e tra gli uliveti secolari delle masserie pugliesi ha determinato un patto indissolubile con il paesaggio e la natura affinché l’arte si manifestasse non solo nell’espressione artistica ma in profonda relazione con la bellezza dell’ambiente circostante.“L’utopia della Valle”, il docufilm diretto da Leo Muscato, racconta il lungo cammino di questa eccellenza italiana che da sogno è diventata realtà

◆ L’articolo di ANNALISA ADAMO

► L’identità nell’identità della cultura e della tradizione nazionale è possibile ma non bastano il ‘saper fare’ e la costanza, servono anche capacità di ricerca e attenzione alle generazioni successive. Se il ‘Bel canto’ è ormai patrimonio immateriale dell’umanità, non tutte le istituzioni culturali che lo promuovono possono considerarsi, solo e soltanto per questo motivo, un’eccellenza identitaria di per sé. È identità nell’identità quella del Festival della Valle d’Itria che, attualmente in pieno svolgimento, compie i suoi primi 50 anni in un clima di futuro e impegno sempre più forte nell’esplorazione culturale e in un vero ‘endorsement generazionale’. Come ha ricordato Michele Punzi, attuale presidente della Fondazione Paolo Grassi, quella che era «un’idea a suo modo rivoluzionaria, quasi un esperimento sociale oltre che culturale, si è trasformata in uno dei festival lirici più longevi e conosciuti del nostro Paese». 

L’edizione varata dal direttore artistico Sebastian Schwarz per il mezzo secolo di storia ha preso il via con una ‘Norma’ di Bellini che resterà memorabile non solo per gli addetti ai lavori ma anche per il pubblico sempre più numeroso e diversificato che da ogni parte del mondo il Festival della Valle d’Itria attrae. Due assolute rarità, ‘Ariodante’ di Händel ed ‘Aladino e la lampada magica’ di Nino Rota, completano il palinsesto fatto di concerti, incontri di studio, una mostra e la proiezione di un documentario inedito. “L’utopia della Valle”, così si chiama il docufilm diretto da Leo Muscato, racconta il lungo cammino di questa eccellenza italiana che da sogno è diventata realtà in uno dei luoghi più evocativi e ancestralmente più significativi della nostra italianità. Ben 26 interviste e 70 ore di riprese video in 88 minuti sintetizzano non solo i successi, gli storici avvicendamenti artistici e le coordinate internazionali del Festival ma anche la tenacia e la passione di persone lungimiranti come Paolo Grassi, Alessandro Caroli e Franco Punzi

Proprio la sensibilità umana e culturale di quest’ultimo, già sindaco di Martina Franca e presidente della Fondazione Paolo Grassi fino al 2023, ha fatto emergere la formula vincente di questo Festival: identità-memoria-cittadinanza. La sempre più frequente organizzazione degli eventi nelle più belle piazze, nei cortili storici, nelle contrade e tra gli uliveti secolari delle masserie pugliesi ha determinato un patto indissolubile con il paesaggio e la natura affinché l’arte, che è la più alta forma di libertà, si manifestasse non solo nell’espressione artistica e nell’esercizio della fruizione ma in profonda relazione con la bellezza dell’ambiente circostante. Ecco perché ha ragione il regista del docufilm Leo Muscato quando dice: «C’è una rispondenza segreta tra le cose degli uomini e i luoghi dove vengono pensate, create, agite. Ci sono imprese umane che non avrebbero potuto nascere altrimenti che là dove sono nate. Sono vicende di sentimento e artigianato, d’intelletto e creatività nate dal brulicare operoso di chi lavora senza sosta per salvare frammenti di memoria dalla massa di detriti che il passo pesante della Storia produce di continuo. Alcune di queste avventure finiscono bene, ed è il caso di raccontarle e celebrarle, per onorare il ricordo di chi le ha costruite mattone su mattone». © RIPRODUZIONE RISERVATA

di Italia Libera   
I più recenti
Le radici di una guerra. Dopo i colpi ai Caschi blu in Libano, Israele prepara lo scontro diretto...
Le radici di una guerra. Dopo i colpi ai Caschi blu in Libano, Israele prepara lo scontro diretto...
Gli attacchi alle Nazioni Unite e i crimini di Netanyahu. Perché gli israeliani non si ribellano?
Gli attacchi alle Nazioni Unite e i crimini di Netanyahu. Perché gli israeliani non si ribellano?
Netanyahu ordina di sparare sulle Nazioni Unite in Libano. Fermiamolo prima che salti in aria tutto
Netanyahu ordina di sparare sulle Nazioni Unite in Libano. Fermiamolo prima che salti in aria tutto
Paolino Bonomi e la “Bonomiana”, forziere elettorale democristiano: ma non fu vera gloria
Paolino Bonomi e la “Bonomiana”, forziere elettorale democristiano: ma non fu vera gloria
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...