Basta un piccolo spazio a due specie essenziali per la loro funzione di equilibrio naturale. Eppure dalle nostre città sono respinte da anni con la chiusura dei buchi che – anche nelle facciate degli edifici storici – sarebbero il luogo adatto per nidificare. Per questo la Festa della rondine è un’iniziativa per il nostro benessere. Va sostenuta, possibilmente incrementando anche il verde urbano, e così si renderebbero più vivibili le nostre città. E si eviterebbe la non altrettanto piacevole festa degli insetti nocivi
Il corsivetto di VITTORIO EMILIANI
FESTA DELLA RONDINE e dei rondoni. L‘invasione primaverile delle zanzare e di altri insetti dannosi alla salute degli umani e di molti animali risulta particolarmente nociva e fastidiosa. Per cui risulta essenziale la ricomparsa di rondini e rondoni. Ma entrambe le specie sono praticamente respinte dai centri storici con la chiusura dei buchi lasciati nei secoli scorsi dalle impalcature sulle facciate degli edifici antichi. Per questo bisogna mantenerli aperti onde consentire sosta e nidificazione anche se i rondoni volano di continuo nelle ore di luce compiendo così un’opera altamente preziosa per l’aria delle città già afflitte da altri gravi problemi come l’inquinamento. È quindi un tassello positivo che si aggiunge alla qualità della vita nelle città già oberate da tanti problemi. Quindi Viva la Festa della Rondine che si celebra col ritorno della primavera e viva la presenza attiva di rondini e rondoni nelle nostre città insieme ad un deciso incremento del verde urbano lungo le strade principali e attorno alle piazze spesso privati in anni recenti da questo verde salvifico con tagli brutali e dissennati. © RIPRODUZIONE RISERVATA