C’è un mistero in Emilia Romagna: Elena Ethel Schlein, vicepresidente, plurilingue, multinazionale

Le organizzazione internazionali dicono che nelle città europee, specie quelle dove l’aria è pessima (come in tutta la Valpadana) bisogna creare delle vere e proprie “foreste urbane”, ma Stefano Bonaccini propone soltanto delle strisce alberate qui e là in giro per la Regione Emilia-Romagna che non danno fastidio a nessuno, tantomeno all’inquinamento. Ma il mistero più grande è la sua vice. Che tace. Sul sequestro della Co2 e l’idrogeno blu, sul verde pubblico e su tanto altro tace… Quindi acconsente?
Il corsivo di VITTORIO EMILIANI
C’È UN MISTERO alla Regione Emilia-Romagna e non riguarda il presidente-governatore Bonaccini che appartiene al Pd come io appartengo al Club della Luna, antica formazione carnevalesca vogherese. Le organizzazione internazionali dicono che nelle città europee, specie quelle dove l’aria è pessima (come in tutta la Valpadana), bisogna creare delle vere e proprie “foreste urbane”, ma lui propone soltanto delle strisce alberate qui e là in giro per la regione che non danno fastidio a nessuno, tantomeno all’inquinamento.
Eppure nella Giunta Bonaccini è presente la plurilingue, multiculturale e multinazionale Elly Schlein nata a Lugano da madre italiana e da padre svizzero, che è dotata di tante cittadinanze da fare impressione. Il suo ingresso nella non brillante Giunta Bonaccini — se uno ripensa a Guido Fanti e anche al meno coraggioso ma importante Renato Zangheri, ad assessori come Pier Luigi Cervellati, ancora vivente, autore del grande piano di restauro e recupero per gli abitanti di San Leonardo e di altri comparti del centro storico, mi vengono i lucciconi — aveva suscitato grandi speranze di innovazione.
Ma cosa ha fatto sinora in concreto Elly Schlein? Vorremmo tanto saperlo perché probabilmente siamo stati disattenti e quelle decisioni ci sono sfuggite. Quando l’Eni ha proposto di nascondere sottoterra la Co2 per produrre il cosiddetto idrogeno blu e continuare a estrarre fossili, da lì non è arrivato nessun segno di vita. La battaglia contro il Ccs di Ravenna, per fortuna, l’ha condotta nell’Assemblea regionale la vicepresidente, la benemerita verde Silvia Zamboni, mettendo i bastoni fra i piedi del Cane a Sei Zampe. Quando siamo tornati a Bologna, l’abbiamo trovata purtroppo sporca, mal tenuta, con folle di studenti e non studenti che bivaccano davanti al Teatro Comunale e in altri luoghi un tempo qualificati fra i meglio tenuti d’Italia. Un sogno lontano. Ci sono ancora vecchi “reduci” del ’77 o forse i loro parenti più giovani, i figli, i nipoti forse coi loro cani vetusti (ma saranno anche qui figli o nipoti più giovani dei cani vetusti) che bivaccano nella zona. Ineliminabili. Si salvano i Domenicani della contigua Chiesa e convento di San Giacomo. Una grandissima isola di pace e di beatitudine dove coltivano ogni sorta di verdura e di legumi coi quali confezionano minestroni e altro, adorabili. Posso dirlo senza incorrere in qualche blasfemia io laico da tanti anni, ma rispettoso?
Però torniamo a Elly Schlein e al suo ruolo nella poco brillante Regione governata da Stefano Bonaccini di Campogalliano (Modena). Sappiamo che si è unita matrimonialmente con un’altra ragazza e non nutrendo pregiudizi di sorta in materia ne siamo felici per lei, per loro. Ma sul piano programmatico-politico cosa fa, cosa ha fatto o almeno progetta di rilevante da fare in un capoluogo e in una regione che per decenni fu additata come esempio di buongoverno? Tanti, ma tanti anni fa, nel 1963 se ben ricordo, il sindaco Giuseppe Dozza con l’assessore all’Urbanistica Armando Sarti vincolarono a verde agricolo e pubblico ben 3.600 ettari delle colline che sovrastano la rossa città dei Bentivoglio, dei Boncompagni Ludovisi, dei Malvezzi, degli Hercolani, degli Orsi. Fra le alte proteste dei costruttori, ma non arretrarono di un millimetro. Così il paesaggio collinare fra San Luca e San Michele in Bosco è ancora lassù a farsi ammirare e invidiare da torinesi, napoletani, palermitani di passaggio (anche in treno) che i loro colli e monti li hanno sfregiati e riempiti di cemento. Ma Elly Schlein che ne pensa? Che Regione vede (o ha in mente) dal suo ufficio di vice presidente il “volto nuovo della sinistra”? © RIPRODUZIONE RISERVATA
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