Auto elettriche e mobilità sostenibile, tra “pericolo giallo” e demenziale ritardo di Fiat-Stellantis

In Europa l’Italia è maglia nera nelle immatricolazioni di vetture elettriche: dal 4,6% al 3,7% del 2022, a fronte di Germania, Francia, Regno Unito rispettivamente al 15,4%, 14,2% e 15,2%. L’ex industria automobilistica nazionale produrrà la “topolino” e la “600” elettriche rispettivamente in Marocco e in Polonia, mentre la Volkswagen, il più grande produttore europeo, ha annunciato a inizio 2023 l’investimento di 180 miliardi per la transizione verso l’elettrico e una joint venture con la cinese Byd (Build Your Dreams)
(Red) — GIÀ ENTRO IL 2025 le aziende cinesi potrebbero accaparrarsi dal 9% al 18% del mercato delle auto completamente elettriche in Europa. L’Italia, guidata da un centro-destra negazionista, è la maglia nera: immatricolazioni in calo dal 4,6% al 3,7% del 2022, a fronte di Germania, Francia, Regno Unito rispettivamente al 15,4%, 14,2% e 15,2% (https://www.qualenergia.it/articoli/auto-elettrica-minaccia-cinese/).
L’azione combinata dell’immarcescibile fedeltà ai fossili e della stupidità “lumbard”, il cui indiscusso guru è Feltri, fa dell’Italia un caso patologico, cedendo in un settore che sarà uno dei più importanti della grande sfida mondiale: «Vediamo i cinesi come il principale concorrente, non General Motors o Toyota», ha affermato di recente l’amministratore delegato di Ford, Jim Farley. E mentre, con demenziale ritardo, la Fiat (Stellantis) fa un passetto avanti nel mercato elettrico presentando una “600”, la versione elettrica della 500X a 36.000 euro, e la sua “topolino” elettrica a 10 mila euro – un quadriciclo leggero da 75 km di autonomia, guidabile già a 14 anni e che avrà fortuna nelle vacanze al mare – la Volkswagen, il più grande produttore europeo, ha annunciato a inizio 2023 l’investimento di 180 miliardi per la transizione verso l’elettrico. Una Volkswagen che ha già in atto in Cina joint venture con la Byd (Build Your Dreams), il colosso cinese per auto e batterie elettriche con trecentomila dipendenti. Ah già, la Fiat farà produrre la “topolino” e la “600” elettriche rispettivamente in Marocco e in Polonia.
E la “sovranità energetica nazionale?” ha chiesto, per una volta a tono, capitan Salvini a Giorgia. “Noi siamo impegnati col grande ‘progetto Mattei’ ” ha recitato la premier, mal celando i fili con cui la fa muovere Descalzi. Intanto, dalla tasca del callido compagno della premier fuoriusciva il depliant con la foto della “Seagull” della Byd, pronta a sbarcare anche in Italia, una vera citycar: 3,78 m., 5 posti, 300 km di autonomia, poco più di 10 mila euro. — (m.s.) © RIPRODUZIONE RISERVATA