È mancato Silvio Di Francia: «una vita di lotta per l’ambiente e la cultura», con humour scanzonato
ROMA, 18 MARZO 2023 (Red) — Silvio Di Francia ci ha lasciati ieri. Giornalista e uomo politico, non aveva compiuto ancora 70 anni. Una sclerosi laterale primaria diagnosticatagli nel 2020 non gli ha lasciato scampo. A Roma aveva ricoperto il ruolo di assessore alla Cultura, prima con Francesco Rutelli e poi con Walter Veltroni. Era stato anche presidente di Zètema, la società che gestisce il sistema museale romano; dal 2018 al 2020 è stato assessore alle Politiche culturali del Comune di Latina, adoperandosi — fra l’altro — per celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. Appassionato di musica e letteratura, attentissimo ai temi sociali, era anche un grande sportivo: campione italiano di judo, era stato più volte convocato in nazionale.
«Storico esponente capitolino dei Verdi, ha dedicato l’intera sua vita alla lotta per l’ambiente e la cultura, siamo profondamente addolorati per la sua scomparsa», hanno scritto alla notizia della sua scomparsa il co-portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli e il co-portavoce del partito nel Lazio Filiberto Zaratti. Un messaggio di cordoglio alla famiglia di Silvio Di Francia è stato inviato dall’attuale assessore alla Cultura in Campidoglio, lo storico Miguel Gotor. Un affettuoso ricordo di Silvio anche da Goffredo Bettini: «Non riusciva ad intorbidire con il male i suoi pensieri e la sua vocazione ad una vita piena».
Il ricordo di VITTORIO EMILIANI
SILVIO È STATO protagonista, prima a Roma poi a Latina, di una stagione politica e culturale probabilmente irripetibile. La sua scomparsa, purtroppo attesa, riempie di commozione e acuto dolore noialtri amici e sodali. Era il più giovane ma pure il più vivace ed estroverso. Era stato persino pugile dilettante prima che gli venissero incrinate due costole. Aveva scelto Latina, la Littoria del Duce, divenendo amico del discusso e polemico Pennacchi di “Canale Mussolini”, ma i suoi più veri amici, anzi sodali a vita, erano Luigi Manconi e la sua cerchia fra i quali mi colloco più che volentieri. Ci mancano già il suo humour scanzonato, la sua voglia di fare cultura, di costruire cultura specie fra i più giovani. Addio carissimo Silvio, che la terra ti sia lieve. © RIPRODUZIONE RISERVATA