27/ Eppur si muove. L’Ue ha ridotto del 30% i gas serra dal 1990 al 2021. Ma non basta
SBARRERANNO GLI OCCHI coloro che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma la riduzione delle emissioni climalteranti nella Ue è stata, nel trentennio 1990-2021, una volta e mezza superiore all’obiettivo fissato dal Consiglio d’Europa nel 2007: infatti, dei “tre 20% al 2020” che il Consiglio aveva stabilito, il primo riguardava proprio l’impegno di ridurre del 20% – rispetto al 1990 – le emissioni dei gas serra, che sono invece diminuite del 30%! Inoltre, sfatando lo scetticismo di tanti economisti “ottocenteschi”, per i quali “l’energia è il motore della crescita” – cioè più combustibili fossili, erano ancora l’80% delle fonti energetiche primarie nell’Europa del 1990, più Prodotto Interno Lordo (Pil) –, la riduzione delle emissioni è avvenuta in parallelo a una crescita dell’economia, nello stesso periodo, del 61%. Ne ha dato notizia, martedì scorso, l’Agenzia Europea per l’ambiente (Eea) (https://www.eea.europa.eu/en/newsroom/news?page=1).
A che è dovuto questo “miracolo”? Crescente uso di energie rinnovabili, riduzione del consumo di carbone, miglioramento dell’efficienza energetica, e poi i cambiamenti strutturali nell’economia dell’Ue e gli inverni più miti. I maggiori tagli delle emissioni – le quali provengono da attività industriali, dai trasporti e dal riscaldamento domestico – sono stati realizzati nella produzione di elettricità e calore nei tre settori indicati.
Stiamo a posto? Purtroppo, no. Gli obiettivi che la Ue si è data al 2030 vanno elevati, e anticipati di 5 anni. In questo senso si muove la strategia di “Repower Eu”, adottata dalla Commissione Ue, che ha al vaglio anche provvedimenti ulteriori come la carbon tax.
Alla notizia, Salvini, colto da inopinato entusiasmo, ha sbandierato i dati al premier polacco, Mateusz Morawiecki, che si è contraddistinto in questi anni per la difesa a spada tratta del carbone polacco “ora e sempre” – un micro-De Scalzi in chiave carbonica: “Ci fai battere il passo nella lotta il global warming, peggio che per la ripartizione degli immigrati, tu e quegli altri zozzoni di Visegrad!”, ha sbraitato. Mateusz, stupito dal tono, ancor di più dai contenuti, si è ripreso, lombardeggiando: “Ehi, pirla! cuccati tu tutti quei disperati. E contro il global warming datti da fare con la tua centrale nucleare a Baggio!”. — (m. s.) © RIPRODUZIONE RISERVATA