"Cannabis made in Italy in farmacia. Ecco come funzionerà la vendita ai pazienti"

A Vicenza la prima somministrazione delle terapie a base di canapa prodotta nel nostro Paese. Intervista a Luca Guizzon, che ne cura la vendita

Il dottor Luca Guizzon.  A destra, piantagione di cannabis
Il dottor Luca Guizzon. A destra, piantagione di cannabis

Saranno i primi a venderla in Italia. Lo fanno già da tre anni, ma con preparati finora provenienti dall'estero. Nella farmacia in cui lavora il dottor Luca Guizzon (titolare la dottoressa Marisa Rappo) a Vicenza tutto è pronto per la somministrazione di cannabis prodotta nel nostro Paese. Come è possibile ottenere i farmaci che contengono questo principio naturale, e quali malattie verranno trattate con i medicinali a base di canapa? 

Dottor Guizzon, quali sono le novità?
"I farmaci a base cannabis li somministriamo da tre anni. La novità è che arriverà quella di produzione italiana, proveniente dallo stabilimento chimico militare di Firenze, la cui prima fornitura di arriverà entro una settimana".

Come funziona la somministrazione di questi farmaci a base di canapa?
"Il medico di base fa la prescrizione, salvo casi particolari, dove la cannabis viene data direttamente dall'ospedale, e questo cambia da regione a regione. In base alle competenze, il medico di famiglia o lo specialista prescrive la cannabis al paziente che viene da noi che gli prepariamo il farmaco".

Andiamo oltre la diffidenza proibizionista del nostro Paese e spieghiamo bene che questo genere di terapia è legale e medicamente controllata?
"Assolutamente, parliamo di cannabis terapeutica che ha le caratteristiche di un farmaco. Sostanza pura, esente da muffe o contaminazioni, non tagliata con altre sostanza pericolose. Dunque differente dalla marijuana venduta in strada".

Facciamo esempi di casi di impiego della sostanza?
"Il primo che mi viene in mente è la cura della sclerosi multipla. Poi le patologie con dolori importanti o trattamenti di stati ansiosi e asmatici".

Come si prende questo farmaco?
"Abbiamo a disposizione il decotto, una specie di tisana con ebollizione prolungata a 30 minuti per attivare il principio attivo. No alle sigarette, che producono fumo tossico per idrocombustione. Piuttosto si usano vaporizzatori a temperature più basse che permettono un migliore assorbimento della sostanza".

Quali sono i costi per l'utente finale?
"Rispetto alla canapa di importazione costa circa il 30% in meno".

Avete già richieste per la cannabis italiana?
"In media arrivano 20 ricette al mese, e vanno ad aumentare. Specie perché la classe medica si aggiorna per garantire giuste cure ai pazienti".