Dall'Orto: "La mia vita quotidiana in Rai? Sono state solo emergenze. Ho fatto il mio dovere, vado con la coscienza a posto"
Tiscali.it racconta in esclusiva gli ultimi giorni del dg dimissionario in viale Mazzini. Poco salotto, poca politica, così ha fallito Antonio

"Avrei voluto fare tante cose, ma qui la vita quotidiana ē definita dalle emergenze. Avrei voluto anche finire il lavoro iniziato, non ē stato possibile". Poche righe secche, un messaggio perentorio, definitivo lanciato dal dimissionario Antonio Campo Dall'Orto a Tiscali.it : me ne vado, non ci sono più le condizioni per restare, peró lo faccio con la coscienza a posto.
Ci siamo sentiti con il direttore generale della Rai negli ultimi giorni di fuoco della sua permanenza in viale Mazzini, ci ē parso sempre lucido ma sostanzialmente diverso da tutti i "boiardi" che lo avevano preceduto. Campo chiude infatti un bilancio in utile colmando le perdite ed il "rosso" dei predecessori, ma paga il suo non essere "cortigiano", uomo di salotto politico o mondano. Non ha mai accettato un invito, non mangiava il panino da Vanni, il bar di via Col di Lana dove l'ex dg Luigi Gubitosi (oggi liquidatore di Alitalia con ricchissimo compenso, attico ai Parioli, feste di compleanno a Montecarlo beach) incontrava agenti (Lucio Presta) ed artisti, semmai si chiudeva in stanza ingoiando un tramezzino ed un caffè per rivedere i conti del budget.
L'era di Antonio detto prima "Zen" per la calma con cui ha gestito l'assedio mediatico o politico degli stessi (il Pd) che lo avevano messo in Rai ed oggi ribattezzato "Campo alieno" per rimarcare la sua "diversità" rispetto al resto, ē ufficialmente conclusa. Rimesso il mandato nelle mani dell'azionista Mef ossia il titolare del Tesoro Piercardo Padoan, il manager veneto é uscito a fare una passeggiata nel centro di Roma respirando a pieni polmoni il rumore, il fumo, il caos di una città che, se fosse per lui, lascerebbe domani.
Non ci sono speranze che rimanga oltre le 2 settimane di ordinaria amministrazione, ormai lui è fuori dai giochi. Non é bastata la difesa dei grillini, non sono stati sufficienti i numeri positivi del bilancio nè il fatto che uno dei migliori consiglieri di maggioranza Guelfo Guelfi abbia votato a suo favore nel drammatico consiglio di amministrazione del 22 che ha segnato la sua fine. Campo fa le valigie, il pallino adesso ē nelle mani della presidente Monica Maggioni, sua amica all'inizio dell'avventura Rai, oggi neanche un frettoloso ciao.
Maggioni, oltre ad avere portato in alto Rai news quando era direttore, ē la persona di viale Mazzini più vicina al premier Paolo Gentiloni che infatti la voleva addirittura nel suo governo come ministro (la poltrona era quella prestigiosa degli Affari esteri, considerata l'esperienza internazionale della giornalista). La Rai, lo sanno anche i bambini, ē governativa per sua stessa essenza: decide chi siede in quel momento a palazzo Chigi, non ci sono misteri oppure equivoci.
Sarà dunque Monica, che pure domenica scorsa parlando con un amico milanèse confidava di essere stanca e perfino pronta a cambiare posto (alla scadenza del mandato, ovvio) a dirimere la matassa del nuovo dg che dovrà arrivare entro i primi 10 giorni di giugno pronto a presentare in pompa magna agli inserzionisti pubblicitari riuniti il 28 a Milano i futuri palinsesti. Ecco, il successore di Campo. Chi sarà? Molti scommettono su Paolo Del Brocco amministratore delegato di Rai cinema, uomo di ottime relazioni pubbliche, amico dell'ex leader di H3G Vincenzo Novari che spesso lo invitava alle sue cene al Boscolo oppure in barca a Taormina insieme all'allora vicedirettore generale Antonio Marano ed a tante giornaliste attualmente in carriera (una su tutte Mia Ceran, conduttrice di Estate in diretta, compagna dell'editorialista del Messaggero Malcom Pagani, figlio della scrittrice Barbara Alberti).
Ma in pista ci sono pure due manager cresciuti alla scuola del "partito Rai" ossia l'ex capo del personale Valerio Fiorespino (eccellente persona) o Luciano Flussi. Poi, altri cognomi in libertà fatti filtrare dal Nazareno oppure da Arcore o insieme da quel gruppo di pressione che va sotto il nome dei "Renzuscones" (parlamentari dell'uno o dell'altro partito pronti al dialogo con l'opposizione) come quello di Luisa Todini ex presidente delle Poste non riconfermata o di Giovanni Minoli, padre nobile del giornalismo tv in Italia marito di Matilde Bernabei che attraverso la Lux vide, la società del papà Ettore, controlla quasi tutto il migliore mercato delle fiction italiane targate Rai. Ancora, ecco Cappon, il ritorno dello stesso Gubitosi, il direttore della 7 che si è appena dimesso dalla tv di Urbano Cairo, Fabrizio Salini o il numero uno di Tv 2000 ex direttore (bravissimo) di Rai 3 Paolo Ruffini.
Vedremo che cosa succederà nei prossimi giorni che saranno piuttosto intensi dal punto di vista dei contatti o degli accordi politici. "Avrei voluto finire il lavoro iniziato, ma non è stato possibile" , ha detto il dg dimissionario a Padoan. E il ministro dell'Economia (che non poteva tecnicamente fare altro) ne ha preso atto nel corso di un incontro che nella nota di via XX settembre viene definito "molto cordiale". Tuttavia, con chi ha avuto modo di parlargli anche stamattina, lo stesso Campo Dall'Orto si sarebbe detto soddisfatto del faccia a faccia.
"Mi pare – ha raccontato – che ci sia stato apprezzamento per i risultati ottenuti". Il dg uscente, insomma, spiega di andar via sentendo di aver fatto comunque un lavoro dignitoso che soprattutto negli ultimi tempi avrebbe consentito di portare a casa "un po' di risultati". Oltre ai nuovi show di Pif e Virginia Raffaele, la serata dedicata alla commemorazione di Capaci. Ma anche il docufilm su Giulio Regeni. "Questo – avrebbe confidato – è quello che io intendo per servizio pubblico anche se gli ascolti non sono stati altissimi".
Le dimissioni – assicurano fonti vicine al dg uscente – sono irrevocabili: Campo dall'Orto avrebbe anche rifiutato la proposta di rimanere in Rai con altro ruolo e non avrebbe trattato alcuna buona uscita. La prassi – perché l'addio sia effettivo – prevede però un passaggio formale in Consiglio di amministrazione e l'invio di una lettera alla presidente Monica Maggioni.Ma non è detto che Campo dall'Orto liberi la sua scrivania così velocemente. Perché in sospeso ci sono un paio di questioni: la prima è il regolamento per le deroghe al tetto degli stipendi degli artisti e la seconda (strettamente legata alla prima) è il varo dei palinsesti che vanno presentati agli inserzionisti pubblicitari il 28 giugno a Milano. Per questo Campo Dall'Orto avrebbe spiegato di non avere problemi "se necessario" a rimanere ancora per "uno o due riunioni del Consiglio di amministrazione" qualora l'azionista lo ritenesse necessario. Ed è proprio questo il punto: la ricerca del successore. "Non si chi verrà dopo di me ma non è affar mio", si sarebbe limitato a dire Dall'Orto.
Intanto, c'è la difficoltà di individuare qualcuno che resti in carica soltanto un anno, ovvero fino alla scadenza dell'attuale cda. E poi ci sono questioni più strettamente politiche. E, tuttavia, oltre tutti i nomi che abbiamo riportato sopra per dovere di cronaca, la vera sfida del governo sarebbe quella di convincere Giancarlo Leone a tornare a viale Mazzini. Una vita in Rai, ha recentemente lasciato l'azienda, creato una sua società per essere poi nominato presidente dell'Apt, l'associazione dei produttori televisivi.
Lo stesso Leone, quando il suo nome era cominciato a circolare, si era chiamato fuori con un tweet e poi con un intervento pubblico. Il suo nome, però, rientrerebbe in quel clima filo-Nazareno che si sta creando attorno alla legge elettorale e che ha portato Matteo Renzi a riparlarsi con Silvio Berlusconi. Leone sarebbe infatti nome gradito al centrodestra: lo stesso Campo Dall'Orto nei mesi di lavoro comune ne avrebbe apprezzato le qualità. Leone chiude il cerchio fra Angelino Alfano (sempre più potente dopo le dimissioni annunciate del consigliere Paolo Messa) lo stesso Renzi ed il Cavaliere. Tornerà in Rai il buon Giancarlo? I bene informati sostengono che la sua consigliera più influente sia la moglie Diamara Parodi Delfino sorellastra di Bambi, ex moglie di Paolo Mieli ed ex compagna di Luca Cordero di Montezemolo oggi consorte del produttore Giovanni Stabilini. Diamara saprà come consigliarlo, ne siamo certi. Ma pensateci bene, rileggetevi il pezzo, il salotto a Roma serve "anche" per rimettere a posto i conti in Rai, siete d'accordo?