Entro il 2022 tutti con l’identità digitale: presto le multe arriveranno a una casella di posta elettronica
Lo Stato si sta muovendo per dotare degli strumenti necessari ad accedere ai servizi pubblici tutti i cittadini. Col domicilio digitale si raggiungerà direttamente il destinatario senza l’utilizzo di un numero civico

Il ministero dell’Innovazione ha un obiettivo preciso: arrivare entro il 2022 all’attribuzione di una identità digitale ad ogni cittadino. E’ uno dei temi principali su cui lavora la ministra Paola Pisano dal cui dicastero è partito un emendamento alla manovra per sbloccare appunto il Sistema Pubblico di Identità Digitale, lo Spid. L'obiettivo rappresenta sicuramente un balzo importante sul piano dell’innovazione e dell’efficienza dell'amministrazione pubblica, anche se non sarà semplice raggiungerlo in pieno.
Ma cosa significa in pratica?
Come risaputo lo Spid rappresenta la possibilità di accedere via Internet, tramite computer, tablet e smartphone, a qualsiasi servizio della Pubblica Amministrazione, e dei soggetti privati aderenti, attraverso un'unica Identità Digitale, dunque con username e password (per maggiori informazioni sull'argomento si può consultare il sito del ministero). Per farsi una idea, con le credenziali Spid è possibile inviare la dichiarazione dei redditi sul sito dell’Agenzia delle Entrate, effettuare pratiche d’impresa oppure accedere alle reti Wi-fi pubbliche o, ancora, richiedere il reddito di cittadinanza.
Per questo lo Stato si sta muovendo per dotare degli strumenti necessari ad accedere a tali servizi tutti i cittadini. E, per incentivare la diffusione del Pin unico, il rilascio procederà di pari passo con quello delle carte di identità elettroniche.
Le multe e altri atti spediti al domicilio digitale
Negli intenti del ministero della Innovazione c’è poi il varo di una piattaforma per le notifiche della P.A. attraverso cui effettuare la comunicazione degli atti amministrativi quali multe, cartelle dei tributi o comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, con esclusione, al momento, degli atti giudiziari. Si tratterebbe però solo di un primo passo per arrivare in seguito alla creazione del domicilio digitale, in modo da rendere raggiungibile direttamente il cittadino senza l’utilizzo di un numero civico.

In pratica tutte le comunicazioni che noi riceviamo attualmente dalla P.A. tramite i servizi postali, anche quelle che richiedono la firma di una ricevuta, potranno essere effettuate, da quel momento, on line. Anziché trovare la comunicazione nella cassetta delle lettere, la troveremo in una casella di posta elettronica certificata.
Il piano, secondo quanto evidenziato sul Sole 24 Ore, punterebbe ad avere quindici milioni di nuove identità digitali entro il prossimo triennio. Da considerare che attualmente, a tre anni dal lancio, se ne contano non più di 5 milioni.
Un anno in più per i precari
Questa modernizzazione della P.a. passa anche per l'adeguamento del personale e, a questo scopo, la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, avrebbe chiesto un anno in più per stabilizzare i precari. Di conseguenza l’emendamento presentato dovrebbe prorogare dal 2020 al 2021 i piani per l’assorbimento del personale in possesso dei requisiti o per l'utilizzo, tramite appositi canali, in caso di concorsi.