Ucciso nel Varesotto per i gioielli, presi due ventenni. Il bottino trovato in parte nei compro oro della zona
Sullo sfondo, come movente, restano i debiti che uno dei due arrestati, ma su questo gli investigatori non forniscono dettagli, potrebbe aver avuto nei confronti dell'altro
Sono Douglas Carolo e Michele Caglioni, 20 e 21 anni, i due giovanissimi arrestati per l'omicidio di Andrea Bossi, 26 anni, ucciso nella sua abitazione di via Mascheroni a Cairate (Varese) nella notte tra il 26 e il 27 gennaio. Entrambi sono stati arrestati all'alba di oggi dai carabinieri del Reparto investigativo di Varese in base un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Busto Arsizio (Varese). Il movente individuato dagli inquirenti è economico: i due volevano derubare la vittima, che Carolo conosceva e frequentava. Diversi gli elementi che hanno portato gli inquirenti sulle tracce della coppia di presunti killer.
I video
"Abbiamo dei frame ricavati da un telecamera privata che collocano i due indagati sul luogo del delitto nel momento in cui si è consumato l'omicidio - ha spiegato il procuratore di Busto, Carlo Nocerino -. In particolare la telecamera con audio ci ha permesso di sentire tra le 23.41 e le 23.43 l'abbaiare del cane della vittima, chiuso sul balcone. Presumibilmente ha assisto al delitto del suo padrone. Non solo: una vicina sente un tonfo alle 23.43. Si ricorda perfettamente dell'orario perchè il bambino piccolo si è svegliato a causa del rumore".
Il prelievo bancomat
Alle 4.31 di domenica 27 gennaio la telecamera di un bancomat inquadra perfettamente uno dei due indagati che fa un prelievi utilizzando la carta di credito della vittima. Gli inquirenti hanno poi rintracciato in quattro Compro Oro parte della refurtiva sparita dall'abitazione della vittima. I carabinieri, quindi, hanno trovato, buttati in un campo vicino all'abitazione di Bossi, un posacenere, utilizzato per stordire Bossi prima della coltellata fatale, un bicchiere, che sarà analizzato dal Ris di Parma, e due mazzi di chiavi nascosti sotto un sasso.
Bossi aveva cambiato la serratura
Le chiavi trovate sono quelle della vecchia apertura e quelle della nuova serratura. Il fatto potrebbe configurare l'aggravante della premeditazioni a carico degli indagati. Gli inquirenti hanno anche trovato un paio di scarpe con la suola insanguinata. Nell'appartamento c'erano delle impronte, impresse nel sangue fresco, che corrispondono perfettamente alle scarpe ritrovate. Ora gli inquirenti stanno cercando di stabilire chi le indossasse.
L'interrogatorio
Nelle prossime ore i due arrestati saranno interrogati dal gip. Sullo sfondo, come movente, restano i debiti che uno dei due arrestati, ma su questo gli investigatori non forniscono dettagli, potrebbe aver avuto nei confronti dell'altro. Di qui la decisione di rapinare Bossi che almeno uno dei due indagati sapeva avere dell'oro in casa.