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A Pordenone un delitto della Rosa Rossa? Franceschetti: "Vi spiego cos'è la setta esoterica che fa sacrifici rituali"

Ignazio Dessìdi Ignazio Dessì @IgnazioDess   
A Pordenone un delitto della Rosa Rossa? Franceschetti: 'Vi spiego cos'è la setta esoterica che fa...

Motivo passionale, regolamento di conti o altro, una cosa è certa: il mistero suTrifone Ragone e Teresa Costanza, i fidanzati uccisi a Pordenone davanti a una palestra, si infittisce. Mentre gli inquirenti continuano con rinnovato fervore le indagini, emergono tasselli inediti di un mosaico difficile da ricostruire. Secondo una testimonianza riportata da Telepordenone, Messaggero Veneto e Chi l’ha visto sulla Rai, tre inquietanti donne, due bionde e una mora, avrebbero deposto altrettante rose rosse nelle vicinanze della zona del duplice delitto. Un particolare apparentemente insignificante per chi non mastica certi argomenti, ma importantissimo per gli appassionati di esoterismo. La presenza della rosa rossa sarebbe infatti una costante di molti famosi e controversi fatti italiani di cronaca nera. Per altro, con una veloce ricerca su Internet, si scopre che stando al simbolismo massonico i segreti sarebbero comunicati nel segno della rosa mistica (sub rosa) e tre rose rappresenterebbero la luce, l’amore e la vita. Difficile dire se ci sia un nesso tra l'associazione di cui si parla e questi omicidi. Ma la questione è di certo intrigante.

Abbiamo chiesto allora a Paolo Franceschetti, avvocato, insegnante, studioso e scrittore, esperto di esoterismo ed autore del libro “Sistema massonico e ordine della Rosa Rossa” di illuminarci sull'argomento.

Franceschetti, anche nell’omicidio della bella coppia di Pordenone viene tirata in ballo la presenza di questo segno. Cos'è la Rosa Rossa e cosa significa da un punto di vista esoterico?
“La rosa rossa può essere la firma di un delitto rapportabile in qualche modo a organizzazioni che risalgono alla cosiddetta Rosacroce deviata. A un ramo “corrotto” dei rosacroce. Non basta però una rosa rossa per dire che è così. Se vado a Corleone e trovo uno a cui hanno sparato in faccia con una lupara e nessuno vuol parlare deduco che è omicidio di mafia. Poi magari scopro essersi trattato di una donna gelosa che ha fatto liquidare l'amante da un killer. Bisogna sempre andarci cauti”.

Allora come si fa ad accertare se si tratta di un omicidio commesso da una organizzazione di stampo esoterico come la Rosa Rossa "deviata"?
“Occorre osservare il contesto simbolico e la scena del delitto, poi approfondire. Può sempre trattarsi di una coincidenza. Anche in questo caso di Pordenone. Sta a chi indaga battere la pista e stabilire se è così o no”.

Stiamo parlando di una organizzazione di stampo massonico?
“Non proprio, molti massoni sono all'interno di questa organizzazione ma non si può parlare di organizzazione massonica. E’ più appropriato definirla esoterica. Spesso le due cose si sovrappongono ma non necessariamente, non bisogna confondere”.

Meglio definirla organizzazione esoterica segreta?
“Esatto”.

Lei ha scritto che nella cronaca nera italiana ci sono molti casi contrassegnati da tale “firma”. Può fare degli esempi di delitti rapportabili alla Rosa Rossa?
“Ci sono casi eclatanti: omicidi irrisolti e morti sospette. Anzitutto i delitti del cosiddetto mostro di Firenze. Non per nulla “la villa dei misteri” si trovava proprio vicino a due vie significative poste l’una accanto all’altra: via Dante (il poeta era uno dei padri dei rosacroce) e via delle rose. Le modalità degli omicidi – dai chiari elementi rituali - attribuiti ai compagni di merende hanno lasciato molti interrogativi sull'esistenza di mandanti intoccabili. Poi quello di Pantani, che muore suicidandosi con una ventina di dosi di cocaina all’hotel Le rose, anche se l’autopsia accerterà che il cuore del “pirata” era in perfette condizioni, e dunque lui - probabilmente - non era un drogato come è stato riportato sui giornali”.

Perché gli adepti di questa organizzazione commettono dei delitti?
“Voglio fare ancora un parallelo con la mafia. Questa organizzazione criminale uccide per motivi diversi. Per eliminare un testimone, perché c'è una lotta di bande o per far tacere il magistrato le cui indagini si fanno pericolose, per togliere di mezzo un affiliato divenuto inaffidabile o per appropriarsi dei beni di una persona, per ragioni economiche, di potere o altro. La particolarità del nostro caso però sta nel fatto che il contesto è sempre simbolico-esoterico. Tali organizzazioni agiscono così. Come la mafia colpisce sempre con metodi mafiosi, queste associazioni segrete colpiscono con modalità e simbologie esoteriche. Qualunque sia il motivo del delitto”.

In sostanza colpiscono e lasciano una firma “criptica” che solo gli adepti sanno interpretare?
“Sì, solo gli adepti o gli esperti. Purtroppo in Italia gli esperti sono pochissimi. E se un investigatore esperto arriva sulla scena di un delitto ha difficoltà a confrontarsi con gli altri. Con magistrati, poliziotti, medici legali che magari non capiscono come funziona la cosa. Purtroppo non esiste una preparazione specifica maturabile nelle scuole di polizia su tali delitti. Di conseguenza il magistrato, poliziotto o carabiniere preposto all'indagine non comprende di trovarsi davanti a un delitto rituale. Non comprende i segni, i simboli, le circostanze. Così durante la repertazione si escludono magari prove importanti, per esempio oggetti rituali, perchè all'occhio inesperto queste appaiono senza valore”.

Senza contare che a volte si rischia di essere derisi e scaraventati nel ridicolo.
“Già. Molti per altro sono in malafede, ed hanno gioco facile a definire magari Franceschetti un idiota, perché dice che De Andrè è stato ammazzato in quanto un telegiornale ha mandato in onda la sua storia e si è chiuso con l'immagine di una rosa rossa. Non hanno l'intelligenza di capire che non si parla di omicidio solo per quello. E' che le indagini si svolgono al contrario di come dovrebbero. Anziché dire ‘ci sono una serie di simboli inquietanti dunque indaghiamo’ - a costo di scoprire che non c'entrano nulla, perché la persona è morta davvero per una malattia, oppure si è davvero suicidata - si fa l'opposto. Si dà tutto per scontato e i simboli nemmeno vengono considerati. Si evitano così una serie di indagini che invece dovrebbero essere svolte e su cui ci dovrebbe essere poco da ridere”.

Ci sono persone potenti in questa setta segreta?
“Come no? Potrei fare anche nomi molto noti. Li ho citati nei miei scritti e li ho ribaditi in convegni e conferenze. Persone che in certi delitti rituali hanno avuto ruoli da protagonisti”.

Le rose rosse sono l'unico simbolo che testimonia l'operato di questa associazione segreta?
“No, in un delitto esoterico tutti i particolari compongono un quadro simbolico. La rosa può essere anche nel nome dell'omicida, della vittima, della strada, della città o del luogo. Per esempio nel delitto di Erba il segno sta nel nome della donna: Rosa Bazzi, che poi si chiama in realtà Angela Bazzi. Rosa è il suo secondo nome. Per qualche strano motivo è diventata Rosa Angela Bazzi, quando in realtà quel secondo nome non lo aveva mai usato. Poi è diventata Rosa Romano, in quanto moglie di Olinto Romano. Ovvero Rosa R. Dunque RR (Rosa Rossa) in termini esoterici. Insomma, alla fine è saltato fuori il messaggio voluto”.

Spesso si fa riferimento dunque al nome delle vittime.
“Ricordo il caso strano di Rosa Scarlata, una donna morta a 67 anni in un incidente a bordo della sua moto Ape. Casualmente il motto dei rosacroce è Dat Rosa Mel Apibus (La rosa offre il miele alle api, ndr)”.

I media abilmente orientati hanno un ruolo fondamentale?
“In alcuni casi certi telegiornali hanno forzato la mano per parlare di rose anche dove non c'erano. Vicino a casa mia, per esempio, in un paese chiamato Gradoli, era stata uccisa una donna. Il Tg concluse il servizio dicendo “oggi è primavera e nel suo giardino fioriscono le rose rosse. Andai a vedere il giardino e di rose non c'era nemmeno l'ombra. Altre volte certi servizi tv si sono chiusi con l'immagine di rose rosse”.

C'è un legame tra Rosa Rossa e riti satanici?
“No, è un'altra cosa. Il satanismo è la branca dell'esoterismo che combatte la Chiesa cattolica. In particolare il Dio di quella religione, prendendo a modello di riferimento Satana. E' un fenomeno limitato al mondo cristiano e a un determinato tipo di cristianesimo. Per ragionare non in termini cristiani ma in termini più onnicomprensivi bisogna parlare di esoterismo”.

Ma la Rosa Rossa deviata può sacrificare vite umane, fare sacrifici rituali, in nome di un credo nefasto?
“Sì, purtroppo”.

 

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