Scholz a Roma per la prima visita da Cancelliere. Italia e Germania avviano un percorso comune

<div style="font-size: 17px"><p>Roma – Trattato o piano d’azione: quello che sarà lo vedremo alla fine del percorso. <strong>Italia e Germania</strong> “imboccano una strada di cooperazione sempre più intensa” e l’incontro del nuovo cancelliere <strong>Olaf Scholz con Mario Draghi</strong> segna la prima pietra, senza scomodare gli altri accordi recenti come quello con la Francia.</p> <p>Sono le grandi sfide che attendono l’Europa a richiedere ai due capi di governo un’azione congiunta, “nell’interesse di tutti” dice Draghi al termine del colloquio a palazzo Chigi, durato poco più di un’ora. Per <strong>rafforzare e accelerare il processo di integrazione</strong> occorrono sforzi comuni, il premier italiano lo ripete in ogni occasione e Scholz raccoglie l’invito promettendo che “appena il Covid lo consentirà” verranno avviati gli incontri intergovernativi.
</p> <p><strong>Ricerca scientifica, la sfida dell’idrogeno, microelettronica, batterie</strong> per auto elettriche sono i primi settori individuati per una prossima collaborazione. La voce unica in Europa auspicata da entrambi, nel tentativo di superare le parole con i fatti concreti, come nel caso del coordinamento nella lotta alla pandemia. Il neo cancelliere conferma così le lodi di Merkel: “<strong>Italia esempio luminoso</strong>, ora anche noi dobbiamo intensificare le vaccinazioni”.</p> <p>Manovre di avvicinamento anche per la <strong>riforma del Patto di Stabilità</strong> ma sugli impegni per il confronto che comincerà nella prossima primavera, i due leader restano cauti. Sulla domanda più delicata, <strong>Draghi</strong> se la cava con la battuta: “<strong>Non sono abbastanza esperto</strong>, lascio la parola al cancelliere”. “Non credo proprio – risponde ridendo il tedesco – ma per ora sappiamo che <strong>le regole hanno una certa flessibilità</strong>, abbiamo varato un piano da 750 miliardi di euro”, ricordando che ancora prima con il debito comune si è potuto finanziare la cassa integrazione europea.</p> <p>Secondo Draghi l’intesa è meno difficile di quanto si immagini: “Il dopo pandemia chiama tutti i nostri Paesi a <strong>finanziare progetti senza precedenti</strong> nel campo della transizione ambientale, della transizione digitale, della Difesa. Progetti imponenti che occorrerà vedere come possano innestarsi in nuove regole di bilancio”.</p> <p>Italia e Germania insieme anche sul lento percorso della difesa comune, tema che tocca da vicino la governance dell’UE. “La sua capacità d’agire trova ostacolo nell’unanimità” dice Draghi d’accordo con Scholz: occorre superarla, non prima di cercare sempre un’intesa.</p> </div>.