<div style="font-size: 17px"><p>Bruxelles – Avanti con criteri comuni per un <strong>salario minimo</strong> nel territorio dell’UE. <a href="https://www.eunews.it/2021/11/25/negoziato-sul-salario-minimo-parlamento-ue/163365" target="_blank" rel="noopener">Dopo il Parlamento europeo</a>, anche il Consiglio è pronto a negoziare le <strong>nuove regole per una retribuzione di base</strong>, da non confondere con con la paga vera e propria. Quest’ultima rimane prerogativa degli Stati nazionali che già ne hanno una, ma resta l’idea di avere parametri comuni per determinarne la soglia.</p> <p><strong>Contratti collettivi, Parlamento e Consiglio hanno idee diverse<br /> </strong><a href="https://www.eunews.it/2020/10/28/nessun-salario-minimo-ue-solo-criteri/136780" target="_blank" rel="noopener">La proposta della Commissione europea</a> vuole garantire la tutela del salario minimo attraverso collettivi o disposizioni legali, secondo le tradizioni nazionali e nel pieno rispetto delle competenze nazionali e dell’autonomia delle parti sociali.
Il Consiglio dell’UE, nella sua posizione, insiste sulla necessità che i Paesi promuovano “il rafforzamento della capacità delle parti sociali di impegnarsi nella contrattazione collettiva”. In tal senso, “se la loro copertura della contrattazione collettiva è inferiore al 70 per cento, dovrebbero anche stabilire un piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva”. Una posizione diversa da quella del Parlamento europeo, che fissa una diversa soglia. <a href="https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20211119IPR17718/salario-minimo-via-libera-all-avvio-dei-negoziati-con-il-consiglio" target="_blank" rel="noopener">L’Eurocamera vuole</a> rafforzare il contratto collettivo nei paesi in cui copre meno dell’80% dei lavoratori.</p> <p><span class="">I governi, sulla base della posizione dei ministri, si impegnano a riferire ogni due anni alla Commissione sul tasso di copertura della contrattazione collettiva, sul livello dei salari minimi di legge e sulla quota di lavoratori da essi coperti.</span></p> <p><strong>Controlli e risarcimenti, le posizioni sembrano convergere<br /> </strong>I ministri del Lavoro riuniti oggi (6 dicembre) a Bruxelles si dicono d’accordo a fare in modo che nei Paesi dove già vige un salario minimo per legge cambino in modo da “<span class="">mettere in atto un quadro procedurale per stabilire e aggiornare questi salari minimi secondo una serie di regole stabili”. Si invita inoltre a meccanismi di indicizzazione automatica, su cui invece il Parlamento non si esprime.<br /> </span></p> <p>Il Parlamento chiede che l<span class="">e autorità nazionali garantiscano il diritto al risarcimento in caso di violazione dei loro diritti. Una posizione che si sposta con la soluzione del Consiglio, che esorta <span class="goog-text-highlight">“controlli e ispezioni appropriati”</span> ma solo per qui lavoratori che hanno diritto al salario minimo. L’Italia, tra i sei Stati membri senza retribuzione di base (assieme ad </span><strong>Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia</strong>) non sono toccati da questa proposta.</p> </div>.