Quirinale, Draghi batte un colpo. Il premier scopre qualche carta alla conferenza stampa di fine anno

<div style="font-size: 17px"><p>Roma – “Il governo ha raggiunto diversi obiettivi”. “Chiunque lo guiderà, il governo arrivi fino alla fine della legislatura”. “Sono un nonno al servizio delle istituzioni”. Tre indizi, quasi una prova, anzi, una <strong>candidatura disponibile per il Quirinale</strong>.</p> <p>Nel futuro di <strong>Mario Draghi</strong> si scopre qualcosa anche se lui davanti ai giornalisti nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, nasconde la meta del Colle più alto. “Tutto dipende dalle scelte delle forze politiche<strong>, le mie aspirazioni non contano</strong>” spiega il premier bersagliato dalla domanda cruciale, a trenta giorni dalla convocazione delle Camere in seduta comune per eleggere il tredicesimo presidente della Repubblica.</p> <p>I partiti, “che hanno sostenuto fin qui il governo con grande responsabilità”, hanno il pallino, fa capire Draghi e la strada per <strong>uscire dall’impasse</strong> è “un presidente eletto da <strong>una ampia maggioranza” che non divida quella che regge il governo</strong>, viceversa le conseguenze sarebbero meno prevedibili per il prosieguo della legislatura.</p> <p>Così Draghi ha giocato le sue carte semi coperte. Ai leader delle forze politiche ora il compito di prendere appunti e prepararsi alla corsa quirinalizia. L’ultima indicazione sulle caratteristiche del futuro capo dello Stato: “L’esempio è quello di <strong>Mattarella</strong>, come credo che pensino la maggioranza degli italiani, che ha svolto il suo ruolo con dolcezza ma anche fermezza”.</p> <p><a href="https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf2.jpg"><img loading="lazy" class="size-medium wp-image-165639 alignleft" src="https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf2-300x200.jpg" alt="" width="300" height="200" srcset="https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf2-300x200.
jpg 300w, https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf2-1024x683.jpg 1024w, https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf2-768x512.jpg 768w, https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf2-1536x1024.jpg 1536w, https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf2.jpg 1800w" sizes="(max-width: 300px) 100vw, 300px" /></a>In quasi due ore di conferenza stampa sono stati toccati gli argomenti più stringenti, come la nuova ondata pandemica innescata dalla variante <strong>Omicron</strong>, per la quale verranno adottate da domani nuove disposizioni “per <strong>difendere quei piccoli spazi di normalità</strong> che abbiamo conquistato”. Decisioni “sempre dettate dai dati e mai politiche”, precisa, ripetendo ancora una volta gli appelli alla vaccinazione, alla terza dose appena possibile, ai comportamenti responsabili.</p> <p>Draghi torna anche sui <strong>brevetti </strong>dei vaccini: “La proposta dell’UE per una deroga temporanea è sul tavolo del WTO ma gli USA si oppongono. Sulle donazioni abbiamo fatto più di chiunque altro, <strong>dagli Stati Uniti invece tante promesse ma poche consegne</strong>”</p> <p>L’economia in ripresa è l’altro tema che gli consente di ricordare i traguardi del PNRR, “i 51 obiettivi tutti rispettati”, e pure i vaccini – per i quali siamo <strong>davanti a tanti Paesi come Francia Germania e Regno unito</strong> – portano a numeri significativi sulla crescita e ora anche dell’occupazione. Non è ancora “un trend di lungo periodo”, ammette il premier ma “<strong>è la crescita a farci uscire dal debito</strong>, rinforzando le riforme e la stabilità politica di fondo”.</p> <p>Le domande scivolano così sulla riforma del patto di stabilità “una partita che l’Italia può giocare: “Le <strong>regole fiscali</strong> servono ma devono essere ragionevoli, <strong>non dannose</strong> come quelle che abbiamo conosciuto e questa è una visione che in Europa trova un consenso più o meno favorevole, quindi l’Italia può farcela”. Draghi spiega che “<strong>molti Paesi stanno lavorando per questo</strong>” e i prossimi mesi saranno decisivi (prima ancora del 2023) perché “prima facciamo e meglio è”.</p> <p>Anche per gli <strong>aiuti di Stato</strong>, per i quali è stata allungata la deroga di qualche mese “la pandemia ha cambiato l’approccio (e anche i pregiudizi nei confronti dell’Italia)”. Gli <strong>investimenti necessari</strong> per la transizione ecologica e digitale “non sono possibili senza aiuti dello Stato e le regole dovranno essere compatibili con queste esigenze”.</p> <p><a href="https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf1.jpg"><img loading="lazy" class="size-medium wp-image-165640 alignright" src="https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf1-300x200.jpg" alt="" width="300" height="200" srcset="https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf1-300x200.jpg 300w, https://www.eunews.it/wp-content/uploads/2021/12/Draghi-conf1.jpg 650w" sizes="(max-width: 300px) 100vw, 300px" /></a>Immigrazione e politica estera gli altri temi che coinvolgono l’Italia con l’Europa che “hanno fatto e stanno facendo di tutto per avviare la stabilizzazione nonostante l’ennesimo <strong>slittamento delle elezioni in Libia</strong>. La strada per Mario Draghi è avere un approccio di “equilibrio, umano ed efficace”, e quindi quella dell’immigrazione regolare. Cambiare dunque “completamente” il <strong>metodo dell’accoglienza</strong> perché in Europa “avremo un grandissimo bisogno di manodopera con flussi regolari”. Poi accordi per i <strong>rimpatri volontari e corridoi umanitari</strong> che “non sia solo l’Italia a fare”.</p> <p>Infine, il dossier Russia. Draghi si chiede che tipo di <strong>deterrenza</strong> reale può avere l’UE, di fronte all’escalation di truppe concentrate ai confini con l’Ucraina. Poca, risponde<strong>, né militare, né economica</strong>, gas compreso. Perciò <strong>l’Europa “con Putin deve mantenere l’ingaggio,</strong> per non scivolare verso decisioni irreversibili”. La <strong>realpolitik draghiana</strong> porta a non toccare lo scacchiere e riportare Russia e Ucraina al rispetto degli accordi di Minsk che “non sono stati osservati da entrambe le parti”.</p> </div>.