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Von der Leyen rieletta presidente della Commissione Ue con 401 sì. I Verdi votano a favore, Fdi vota contro

A favore 401 voti, 284 contrari e 15 astenuti. I voti dei Greens sono riultati determinanti. Maggioranza divisa a Strasburgo, Fidanza (Fdi): "Il voto dei Verdi ha reso impossibile il nostro sì". Tajani: "Ursula conta sempre su di noi"

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La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, è stata eletta alla guida della Commissione europea per la seconda volta. A favore 401 voti, 284 contrari e 15 astenuti. Nei "sì" erano compresi quelli dei Verdi. Fdi di Giorgia Meloni, che ha tenuto il riserbo fino alla fine, ha invece votato contro. Alla proclamazione è partita una standig ovation per la nuova presidente della Commissione Ue, che non ha visto la partecipazione dei deputati e delle deputate di Fdi che sono rimasti seduti. Adesso si avviano i lavori per formare la squadra che affiancherà la presidente dell'Esecutivo dell'Ue che durerà in carica fino al 2029. "Ora mi concentrerò sulla costruzione della mia squadra", ha detto la neo eletta sottolineando come ogni leader dovrà presentare una doppia candidatura, uomo e donna. "Ci sarà parità tra uomini e donne nella mia Commissione in termini di numeri", ha assicurato.

Nel discorso programmatico presentato davanti alla Plenaria e sul quale è avvenuta la votazione, la popolare ha provato ad accontentare un po' tutti, compresa la destra di Ecr (che si è presentata al voto in ordine sparso), mettendo l'accento sul potenziamento delle politiche sull'immigrazione e i respingimenti. Come preannuinciato, oltre la maggioranza già delineata (Ppe, S&D e liberali), Von der Leyen ha incassato i voti dei Verdi, confluiti entro il perimetro nell'ultim'ora e utili contro i franchi tiratori. I voti a disposizione erano sulla carta 454. La maggioranza è di 361, il margine è comunque ampio, ma appare chiaro da una prima analisi che mancano all'appello circa 50 voti e che quindi i Greens sono diventati determinanti per la rielezione.

"L'ufficializzazione del voto favorevole dei Verdi ha reso impossibile il nostro sostegno a von der Leyen", ha spiegato Carlo Fidanza di FdI, co-presidente del gruppo di destra estrema Ecr, commentando il voto a Strasburgo. Fratelli d'Italia, ha mantenuto il riserbo fino all'ultimo sul suo appoggio alla presidente della Commissione. Mentre il collega Nicola Procaccini sottolinea come la presidente si sia "consegnata ai Verdi". "Congratulazioni a Ursula von der Leyen! Fieri del grande lavoro di squadra del Ppe per sostenere la tua conferma alla guida della Commissione europea. Conta sempre su Forza Italia per costruire un'Europa più competitiva, più sicura e portatrice di pace". Così su X il ministro degli Esteri, vicepresidente del Consiglio dei ministri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, sulla conferma della von der Leyen alla guida della Commissione europea.

Il discorso programmatico

La presidente uscente ha ribadito nelle linee guida pubblicate stamani ha toccato tanti argomenti, dall'esigenza di cmobattere la polarizzazione politica e isolare gli estremismi, al "green deal" e al riarmo. Ma ha parlato anche di un "commissario le cui responsabilità includeranno le abitazioni" e che proporrà "una prima proposta europea in assoluto per un piano per alloggi a prezzi accessibili". Nell'Ue "dobbiamo garantire che le decisioni vengano prese oggi non danneggino le generazioni future e che vi sia una maggiore solidarietà e coinvolgimento tra persone diverse età - ha detto Von der Leyen leggendo un documento di una trentina di pagine -. Per guidare questo lavoro, nominerò un commissario le cui responsabilità comprenderanno la garanzia dell’equità intergenerazionale".

Il Green Deal

La presidente della Commissione trova inoltre un equilibrio semantico sul Green Deal potenzialmente in grado di renderlo meno inviso ad una parte della destra. La parola Green Deal ricorre quattro volte nelle 30 pagine che delineano il suo programma; altrettante volte ricorre la locuzione Clean Industrial Deal, la traduzione pratica, la 'messa a terra' del Green Deal, che trasformerà il sistema produttivo dell'Ue. "Dobbiamo mantenere la rotta sugli obiettivi delineati nel Green Deal", dice, per poi aggiungere che "abbiamo bisogno di un nuovo accordo per l'industria pulita per avere industrie competitive e posti di lavoro di qualità nei primi cento giorni del mio mandato".

Confini più sicuri e sicurezza

Nell'Ue "abbiamo bisogno di rendere i nostri confini sempre più sicuri e fluidi. Le persone vogliono sentirsi al sicuro, senza aspettare troppo a lungo. Renderemo l’Ue la più avanzata destinazione di viaggio nel mondo, con una gestione funzionale completamente digitale dei confini europei", sottolinea ancora la presidente. "Tuttavia - continua - dobbiamo anche rendere i nostri confini più sicuri, per prevenire gli attraversamenti irregolari e per proteggere l'Ue contro l'aumento delle minacce ibride e di altro tipo alla sicurezza".

Vaccini anti Covid

Von der Leyen menziona i vaccini anti Covid solo una volta, quasi di sfuggita, nelle trenta pagine delle linee guida. "Negli ultimi cinque anni - scrive - l’Europa ha dimostrato cosa può ottenere quando agiamo insieme, quando è veloce e sfrutta le proprie dimensioni e la propria potenza, come abbiamo fatto fornendo vaccini ad ogni Stato membro contemporaneamente". Ieri il Tribunale Ue ha stabilito, in due sentenze, che la Commissione ha ecceduto negli omissis con cui ha coperto i contratti siglati con le case farmaceutiche nel 2020-21. L'esecutivo Ue è stato condannato in entrambi i casi a pagare le spese processuali.

La promessa sui migranti, l'attacco a Orban

L'obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti del 90% entro il 2040 "sarà incluso nella legge europea sul clima" per dare certezze alle imprese, che devono effettuare investimenti per decarbonizzare le proprie attività, ha annunciato quindi la presidente parlando nella plenaria a Strasburgo. La Commissione Europea "proporrà un'Unione dei risparmi e degli investimenti, inclusi i mercati bancari e dei capitali", come proposto dal rapporto sulla competitività dell'Ue scritto da Enrico Letta, spiega ancora.

Von Der Leyen e Meloni in uno dei colloqui dei giorni scorsi (Ansa)

Von der Leyen passa quindi dall'inglese al francese nel suo discorso nella plenaria per sottolineare che "serve un'Unione della difesa". La Francia non ha mai fatto mistero di essere molto interessata ad avere il commissario alla Difesa più volte annunciato dalla presidente. Il discorso dovrebbe essere pronunciato come d'uso in tre lingue: inglese, francese e tedesco.

Se sarà rieletta, promette, nel suo prossimo mandato, proporrà di "triplicare il numero delle guardie europee di frontiera e costiere, a 30mila". Von der Leyen critica quindi la visita del primo ministro ungherese Viktor Orban, presidente di turno del Consiglio Ue, a Mosca. "Non era una missione di pace - dice tra gli applausi al Parlamento Europeo a Strasburgo - non era nient'altro che una missione di appeasement". La politica dell'appeasement fu praticata a lungo da Gran Bretagna e Francia negli anni 30 del Novecento, nel tentativo di placare l'espansionismo della Germania di Adolf Hitler con concessioni territoriali.

Nell'Ue, continua, "abbiamo bisogno di un'agenda di riforme ambiziose, per garantire il corretto funzionamento di un’Unione più grande, per affrontare le sfide geopolitiche e migliorare la legittimità democratica, in particolare attraverso la partecipazione dei cittadini. Credo che sia necessario modificare i trattati laddove sia necessario per migliorare la nostra Unione".

Sul fronte Medio Oriente, "voglio essere chiara: il massacro a Gaza deve finire adesso. Troppi bambini, donne e civili hanno perso la vita a causa della risposta al brutale terrore di Hamas. La gente di Gaza non può più sopportarlo. L’umanità non può sopportarlo. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato e duraturo. Abbiamo bisogno del rilascio degli ostaggi israeliani. E dobbiamo prepararci il giorno dopo. L’Europa deve fare la sua parte", le parole in Aula.

Il dibattito, espulsa la deputata rumena di estrema destra con la museruola

Nelle repliche agli interventi dei capigruppo a Strasburgo, con le dichiarazioni di voto, la presidente ha ringraziato l'Aula per il "dibattito animato", che "dimostra che la nostra democrazia europea non manca di vitalità". Poco prima, l'eurodeputata polacca di Konfederacija, Ewa Zajaczkowska-Hernik, dell'Europa delle Nazioni Sovrane, aveva tuonato contro il Green Deal, prodotto a suo dire di "un'ideologia malata di sinistra". L'eurodeputata parlando ha stracciato dei fogli, per meglio esprimere la sua valutazione del Green Deal. I commessi ne hanno raccolto i brandelli.

Poco prima, un'eurodeputata rumena di Sos, un partito di estrema destra che è riuscito a rimanere fuori da tutti e tre i gruppi della destra, è stata espulsa dalla presidente Roberta Metsola, dopo aver interrotto il dibattito urlando per tre volte e indossando una museruola.

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