Ravenna shock, 17enne accusa l’ex fidanzato: “Mi ha narcotizzata e violentata”
La giovane denuncia un’aggressione avvenuta in auto dopo una cena: lui nega tutto davanti al pm

Una studentessa di 17 anni, residente nella Bassa Romagna, ha denunciato l’ex fidanzato, oggi 19enne, accusandolo di averla narcotizzata e violentata dopo una cena in un ristorante di Lugo, pochi giorni prima del Natale 2023. Secondo la ricostruzione contenuta nella denuncia, la violenza sarebbe avvenuta in un’area appartata, in campagna, vicino al confine con il Bolognese. I due si erano appartati nell’auto del ragazzo, ma qualcosa sarebbe andato storto. La ragazza, il giorno seguente, si è recata all’ospedale di Imola con sintomi di nausea, tremori e conati, e ha poi sporto denuncia presso la polizia.
La giovane avrebbe raccontato agli investigatori di essere stata stordita da una sostanza, forse spruzzata su un paio di guanti che il ragazzo avrebbe improvvisamente estratto dal cruscotto per premerglieli sul volto. In quello stato di torpore, sostiene, sarebbe avvenuto l’abuso. Dopo quell’episodio, i due non si sono più rivisti. Il ragazzo avrebbe cercato più volte di contattarla nei giorni successivi, fino a presentarsi a casa sua, ricevendo però un rifiuto netto da parte della famiglia della giovane, che lo avrebbe invitato a non farsi più vedere né sentire.
Le indagini e l'interrogatorio: lui respinge tutte le accuse
L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Francesco Coco, ha visto l'intervento della squadra mobile, che ha provveduto al sequestro del cellulare del ragazzo e al recupero di un paio di guanti dal parcheggio indicato come luogo dell'accaduto. Gli oggetti sono stati inviati per accertamenti alla ricerca di eventuali sostanze chimiche. Le analisi sono tuttora in corso e costituiscono uno degli elementi chiave dell’indagine.
Nel frattempo, nella giornata di ieri, il 19enne è stato interrogato in questura a Ravenna dal pm, alla presenza della polizia giudiziaria e dei suoi difensori, Nicola Laghi e Antonio Diogene. L’interrogatorio è durato oltre un’ora. Il giovane ha fornito la sua versione dei fatti, affermando che dopo la cena si erano appartati di comune accordo e che, notando un malessere nella ragazza, aveva deciso di riaccompagnarla a casa. Ha negato categoricamente di aver abusato di lei, così come di aver usato sostanze narcotizzanti o guanti. Ha inoltre dichiarato di non comprendere le ragioni della denuncia, sostenendo che anche in una chat con un amico avrebbe espresso confusione rispetto a quanto accaduto.
Messaggi, silenzi e un avviso di garanzia
Nei giorni immediatamente successivi alla presunta aggressione, il ragazzo avrebbe provato a ricontattare la ragazza più volte, inviandole messaggi a cui non ha mai ricevuto risposta. Nemmeno i genitori della 17enne, che conosceva personalmente, gli avrebbero fornito chiarimenti. È stato solo dopo aver fatto visita alla sua abitazione che avrebbe compreso l’interruzione netta del rapporto, formalizzata poi con l’arrivo dell’avviso di garanzia.
Durante l’interrogatorio, ha inoltre affermato che i guanti recuperati dalla polizia non sarebbero di sua proprietà. La sua linea difensiva, dunque, insiste sulla totale estraneità ai fatti denunciati. La Procura dovrà ora valutare la fondatezza delle due versioni e decidere se procedere con una richiesta di rinvio a giudizio oppure archiviare per insufficienza di elementi.