Ucraina, Macron: "No unanime alla revoca delle sanzioni russe. Missione franco britannica per un esercito"
Scholz: "Kiev ha bisogno di sostegno e lo otterrà". In 30 all'Eliseo con Zelensky, presente anche Meloni. L'attacco di Mosca: "Piani Francia-Gb mascherati da peacekeeping"

"Tutti gli stati riuniti qui sono d'accordo sul fatto che l'Ucraina abbia ancora bisogno di sostegno e che lo otterrà". Sta nelle parole pronunciate dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, al temine del vertice dei "willing and able" (volenterosi e capaci ndr) per l'Ucraina, così come battezzato dal promotore francese, la sintesi di quanto si sono detti i 30 capi di Stato e di governo, più l'Ucraina e la Nato, riunitisi oggi al palazzo dell'Eliseo di Parigi. "Le sanzioni alla Russia non possono essere fermate e si deve andare avanti su questo", ha aggiunto il tedesco alle cui parole sono seguite quelle di Emmanuel Macron. "Abbiamo deciso all'unanimità che non è il momento di revocare le sanzioni, quali che siano", ha detto il presidente francese al termine del vertice all'Eliseo. "Non ha senso una politica di revoca delle sanzioni prima che la pace non sia chiaramente raggiunta", ha spiegato Macron, lamentando poi il fatto che non ci sia "alcuna risposta russa" alle proposte di pace.
Macron: Usa alleato affidabile
Il capo dell'Eliseo, che prima del vertice aveva sentito Donald Trump, ha detto che il presidente Usa è "un alleato affidabile", lodando l'iniziativa del tycoon per tentare di arrivare a una conclusione del conflitto russo-ucraino. "Le posizioni degli Stati Uniti e della Francia possono talvolta differire" ma "l'Europa deve essere in grado di difendere i propri interessi", ha aggiunto. L'inquilino dell'Eliseo ha anche annunciato al termine del vertice di Parigi l'invio di "un'equipe franco-britannica" per "preparare quello che sarà l'esercito ucraino di domani". E ci sarà anche una forza di rassicurazione" composta da "diversi Paesi europei" nel caso di raggiungimento della pace.
Insomma, i governi europei e per esteso quelli dell'Alleanza atlantica, tutti concordi nel sostenere l'Ucraina fino a quando non ci sarà un'azione concreta della Russia per favorire la tregua. La guerra va avanti ininterrottamente dal 24 febbraio 2022. Anche la portavoce della Commissione europea Anitta Hipper, ha sottolineato che una delle "precondizioni" è il "ritiro incondizionato di tutte le forze militari russe dall'intero territorio dell'Ucraina è una delle principali precondizioni per modificare o revocare le sanzioni" contro Mosca. Serve cioè "dimostrare una vera volontà politica di porre fine alla sua guerra di aggressione illegale e deliberata".
Al vertice ha partecipato anche Giorgia Meloni. Era presente il premier ucraino Volodimir Zelensky e il presidente della Nato, Mark Rutte. Macron insieme al primo ministro britannico Keir Starmer, vorrebbe dare vita a una coalizione di Paesi disposti ad aiutare l'Ucraina sul campo in vista di un eventuale cessate il fuoco. Mercoledì sera la Tour Eiffel era illuminata di giallo e blu, i colori nazionali dell'Ucraina. Prima del vertice Macron ha tenuto una breve riunione con Starmer, il Rutte e Zelensky.
Starmer: "Da Putin promesse vuote sul cessate il fuoco"
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di fare "promesse vuote" sull'accordo di cessate il fuoco in Ucraina. "A differenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Putin ha dimostrato di non essere una controparte seria in questi colloqui di pace. Gioca con il cessate il fuoco navale concordato nel Mar Nero, nonostante la partecipazione in buona fede di tutte le parti, mentre continua a infliggere attacchi devastanti al popolo ucraino", ha aggiunto Starmer.
Mosca: "Forze peacekeeping mascherano piani militari Gb-Francia"
''La Russia è contraria in modo categorico'' all'invio di forze di peacekeeping in Ucraina, ''una sorta di missione per il mantenimento della pace che maschera i piani di Londra e Parigi per un loro intervento militare'', ha dichiarato nel frattempo la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Al tavolo di Parigi per l'Italia c'è la premier Meloni
Oggi, intorno al tavolo, si sono sedute 31 delegazioni, più delle volte scorse. L'espansione del numero dei "volonterosi", che dovrebbero costituire una forza di réassurance, letteralmente riassicurazione o rassicurazione, testimonia, secondo fonti dell'Eliseo, la volontà dei partner europei e dei loro principali alleati di contribuire a una "soluzione duratura" in Ucraina. Non c'è la Cina, perché la riunione riguarda i Paesi amici dell'Ucraina: Pechino potrebbe entrare in gioco più avanti, nel quadro di una eventuale missione Onu. Ha partecipato, invece, la Turchia, anche se non con il presidente Recep Tayyip Erdogan, ma con il suo vice, Cevdet Yilmaz. C'è l'Italia, come detto rappresentata da Meloni, sempre presente a queste riunioni. Partecipano 23 Paesi dell'Ue, inclusa la Francia, padrona di casa: mancano Malta, Austria (neutrali), più Ungheria e Slovacchia, due Paesi che hanno una visione molto diversa sui rapporti con la Russia rispetto ai partner Ue. Partecipano anche Regno Unito, Ucraina (con il presidente Volodymyr Zelensky), Norvegia, Islanda, i vertici Ue (con Antonio Costa per il Consiglio Europeo e Ursula von der Leyen per la Commissione) e Nato. Canada e Australia mandano i rispettivi ambasciatori in Francia.
I quattro nodi sul tavolo dei leader
Sul tavolo dei leader, hanno spiegato fonti francesi, c'erano quattro punti. Tuttavia, per "molti europei", questa forza di "rassicurazione" necessita di un "backstop", una garanzia, da parte degli Usa, cosa che "il presidente Donald Trump non ha mai escluso". Ciascun Paese, tra i partecipanti al vertice, prenderà parte allo sforzo secondo le proprie possibilità e le proprie scelte. In questo quarto punto è compresa la sicurezza europea in senso stretto, perché la sicurezza dell’Ucraina "implica la sicurezza dell’Europa". E quindi, i leader dovranno discutere di come porsi in futuro nei confronti della Russia, che non nasconde le sue ambizioni revisioniste, contestando l'assetto di sicurezza scaturito nel Vecchio Continente dall'implosione dell'Urss.
Per Parigi infine, e questo punto è probabilmente condiviso da molti, la rimozione delle sanzioni dell'Ue contro la Russia come contropartita di un cessate il fuoco è assolutamente fuori questione. Il punto non è "levare le sanzioni", cosa che "di certo" non accadrà, ma piuttosto di "aggravarle, se la Russia non farà quello che ci si attende da lei", cioè accettare un "cessate il fuoco completo", come chiesto dal presidente Zelensky. Il summit dovrebbe terminare nel primo pomeriggio, con una conferenza stampa del presidente francese Emmanuel Macron, che ieri ha incontrato il presidente ucraino a tu per tu all'Eliseo.