Urla, insulti, minacce accuse: succede di tutto tra Zelensky e Trump nello studio Ovale. Salta l'accordo sulle Terre rare. I video
Il presidente Usa: "Ci ha mancato di rispetto. Torni quando è pronto per la pace". Il leader ucraino: "Putin è un killer, non voglio compromessi. Non sono venuto per giocare a carte". Annullata la conferenza stampa
L'incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky si è trasformato in uno scontro infuocato nello Studio Ovale. Urla, minacce e tensione alle stelle hanno caratterizzato un bilaterale che avrebbe dovuto rafforzare i rapporti tra Stati Uniti e Ucraina ma che si è invece concluso con un nulla di fatto.
Un confronto ad alta tensione
Alla presenza di giornalisti e membri del governo americano, Trump e il suo vice JD Vance hanno messo sotto pressione il leader ucraino, il quale si è trovato in difficoltà, complice l'assenza di un interprete. Il colloquio, durato circa venti minuti, si è concluso con la partenza anticipata di Zelensky senza alcuna conferenza stampa, senza una firma sull'intesa sulle terre rare e, soprattutto, senza un accordo per la pace in Ucraina.
Le accuse di Trump e Vance
L'incontro già si preannunciava critico dopo che Trump aveva definito Zelensky un "dittatore" per poi correggere il tiro esprimendo "grande rispetto" per il leader di Kiev. Tuttavia, l'atmosfera si è rapidamente surriscaldata quando il vice di Trump, JD Vance, ha accusato Zelensky di non rispettare gli Stati Uniti. "Dovresti ringraziare il presidente per questo incontro", ha dichiarato l'ex senatore dell'Ohio, riferendosi alla visita di Zelensky in Pennsylvania a bordo dell'Air Force One di Joe Biden.
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Zelensky risponde, Trump chiude il confronto
Zelensky ha tentato di riportare l'attenzione sulle sofferenze del popolo ucraino: "Sei mai stato in Ucraina? Voi avete un oceano e non sentite gli effetti della guerra, ma li sentirete". A queste parole, Trump ha reagito con fermezza: "Non dirci cosa proveremo, noi staremo bene e saremo forti", alzando progressivamente la voce fino ad accusare Zelensky di "giocare con la terza guerra mondiale". La minaccia finale di Trump è stata chiara: "O fai un accordo o noi ci tiriamo fuori".
Le reazioni internazionali e il futuro dei negoziati
L'inaspettata conclusione dell'incontro ha scatenato reazioni in tutto il mondo. Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato l'importanza di sostenere l'Ucraina: "C'è un aggressore russo, bisogna rispettare chi lo combatte dall'inizio". Il premier polacco e presidente di turno dell'UE, Donald Tusk, ha espresso vicinanza a Kiev scrivendo su X: "Caro Zelensky e cari amici ucraini, non siete soli". La Presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, e la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, hanno dichiarato congiuntamente: "Caro Zelensky, non sei mai solo. La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta e duratura". Anche il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ribadito il sostegno all'Ucraina con un messaggio su X in tre lingue: "Ucraina, la Spagna è con te". Anche l'Italia si è pronunciata. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato la necessità di prudenza e diplomazia: "Dobbiamo mantenere i nervi saldi e vedere come evolverà la situazione. L'Europa deve restare unita e parlare con una sola voce".
Mosca: schiaffo al maiale
Il primo a commentare a Mosca quanto avvenuto nello Studio Ovale è stato, con parole degne del suo stile, l'ex presidente Dmitry Medvedev. "Per la prima volta - ha scritto sul suo profilo Telegram - Trump ha detto la verità in faccia al pagliaccio della cocaina: il regime di Kiev sta giocando con la Terza Guerra Mondiale. E il maiale ingrato ha ricevuto un sonoro schiaffo dai padroni del porcile". Ma questo ancora "non basta", ha insistito Medvedev, attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale: "Dobbiamo fermare gli aiuti militari alla macchina nazista". Da parte sua la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha affermato che "la più grande bugia" di Zelensky è stata "l'affermazione secondo cui il regime di Kiev nel 2022 è stato lasciato solo, senza sostegno". "Il modo in cui Trump e Vance si sono trattenuti e non hanno colpito questa faccia è un miracolo di resistenza", aggiunge la portavoce.
Un futuro incerto per i rapporti USA-Ucraina
Con la Casa Bianca che conferma la mancata firma dell'accordo sui minerali, il futuro delle relazioni tra Washington e Kiev rimane incerto. La speranza di nuovi colloqui è ora affidata al Dipartimento di Stato guidato da Marco Rubio, uno dei pochi esponenti repubblicani apertamente favorevoli all'Ucraina. Tuttavia, la rottura con Trump potrebbe segnare una svolta radicale nella strategia americana nei confronti del conflitto.Questo incontro, destinato a entrare nella storia delle relazioni internazionali, potrebbe rappresentare un punto di svolta cruciale per il futuro della guerra in Ucraina e per l'intera geopolitica globale