Hamas, ultimatum a Netanyahu: "Sì ad accordo o ostaggi non vedranno luce del sole". Israele bombarda in Siria: l'ira dell'Iran
L'esponente di Hamas, citato dal giornale Falastin, ha quindi insistito sul fatto che le richieste del gruppo per una "cessazione permanente dell'aggressione" e un "ritiro totale" dell'esercito israeliano da Gaza "sono chiare".
Sugli ostaggi ancora nelle mani di Hamas dall'attacco del 7 ottobre arriva l'ultimatum dell'organizzazione palestinese a Benjamin Netanyahu. Hamas ha infatti avvertito che i prigionieri "non vedranno la luce del sole" se il primo ministro israeliano non accetterà l'accordo di cessate il fuoco proposto dalla Casa Bianca.
La minaccia
"Se Netanyahu non sarà messo sotto pressione e costretto a rispettare quanto concordato, i prigionieri dell'occupazione non vedranno la luce del sole", ha affermato Izzat al-Rishq, un alto funzionario della fazione palestinese, che ha insistito sul fatto che "tutti sanno che sono Netanyahu e il suo governo nazista ad impedire un accordo". L'esponente di Hamas, citato dal giornale Falastin, ha quindi insistito sul fatto che le richieste del gruppo per una "cessazione permanente dell'aggressione" e un "ritiro totale" dell'esercito israeliano da Gaza "sono chiare". "Noi mettiamo in guardia dal considerare le nuove condizioni di Netanyahu, dato che si ritornerebbe al punto di partenza", ha aggiunto.
Bombardamenti in Siria
Avrebbero preso di mira un centro di ricerca scientifica, sospettato di essere legato allo sviluppo di armi biologiche, chimiche e nucleari, e diverse strutture dell'esercito siriano i bombardamenti massicci attribuiti a Israele condotti sul governatorato di Hama, nella Siria centrale. E' quanto sostiene l'Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione con sede nel Regno Unito, che dalla guerra scoppiata nel 2011 fornisce notizie sul Paese arabo avvalendosi di una rete di fonti locali. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Sana, che cita il direttore dell'Ospedale nazionale di Masyaf, Faisal Haidar, si contano al momento 16 morti e 36 feriti, di cui sei in gravi condizioni, mentre il bilancio dell'Osservatorio parla di 18 vittime. Le Forze di difesa israeliane (Idf), come spesso accade in queste occasioni, non hanno commentato la notizia né rivendicato il raid. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha registrato finora 64 attacchi da parte di Israele contro 138 obiettivi in Siria nel 2024, che hanno causato la morte di 191 tra soldati, miliziani filogovernativi, membri dei pasdaran e di Hezbollah, oltre a 17 civili.
Condanna dell'Iran
Da Teheran è arrivata una dura condanna per l'attacco "criminale" di Israele in Siria. "Condanniamo con forza questo attacco criminale del regime sionista in territorio siriano", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, esortando gli alleati di Israele a "smettere di sostenerlo e di armarlo".
La Repubblica islamica è tornata poi a minacciare lo Stato ebraico per l'uccisione a Teheran, a fine luglio, dell'ex capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Il capo dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Salami, ha annunciato che la risposta che la Repubblica islamica darà stavolta sarà "diversa" rispetto a quella di aprile, quando centinaia di droni e missili vennero lanciati contro Israele, ma con ampio preavviso. "L'Iran questa volta agirà diversamente", ha detto Salami, sottolineando che Israele "dovrà assaporare il sapore amaro della vendetta" per le sue azioni.