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Gelo di Mosca sull’Ucraina: "Proposte Usa inaccettabili”. Casa Bianca: “Trump è frustrato sia da Putin che da Zelensky”

Sergey Ryabkov chiarisce che non bastano i buoni rapporti tra Putin e Trump a portare a un cessate il fuoco. "Perché- dice - la Russia non compra a scatola chiusa"

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Putin, Trump e Zelensky (Foto Ansa)

Gelo di Mosca sulla trattativa per la pace in Ucraina, col viceministro degli Esteri russo che definisce "inaccettabili" le proposte Usa. Sergey Ryabkov ha chiarito che non bastano i buoni rapporti tra Putin e Trump a portare a un cessate il fuoco. Perché la Russia non compra a scatola chiusa. E sebbene "prenda molto sul serio" le proposte Usa, "non può accettarle tutte così come sono", perché "non risolvono i problemi" alla radice del conflitto. Anche il portavoce del Cremlino, Peskov, ha sottolineato che "le questioni in discussione sulla situazione in Ucraina sono molto complesse e richiedono molti sforzi aggiuntivi". Intanto il funzionario Dmitriev ha annunciato che sarà a Washington questa settimana per parlare con Witkoff dei rapporti Usa-Russia.

Casa Bianca: "Trump è frustrato sia da Putin che da Zelensky"

"Trump è frustrato" sia da Putin che da Zelensky, fa sapere la Casa Bianca. Sebbene infatti il presidente Usa si sia detto fiducioso che il leader del Cremlino "farà la sua parte" per arrivare a una tregua, il tycoon è "frustrato" per l'atteggiamento dello zar, contro il quale resta la minaccia di dazi secondari sul petrolio russo se non si dovesse raggiungere un accordo per mettere fine alla guerra. Ma la stessa frustrazione non risparmia il presidente ucraino, chiamato a valutare un accordo sulle terre rare che Kiev vorrebbe "reciprocamente accettabile", ma che di fatto resta ampiamente svantaggioso per il Paese invaso.

La tregua tra Ucraina e Russia non decolla

La guerra continua, in un quadro caratterizzato da una situazione che si avvia verso lo stallo, secondo l'analisi dell'Institute for the Study of War (Isw), think tank basato negli Stati Uniti che monitora il conflitto sin dalle fasi iniziali. I negoziati con gli Usa nel ruolo di mediatore hanno prodotto un fragile cessate il fuoco relativo alle infrastrutture energetiche e al Mar Nero. Al fronte si continua a combattere per 'spostare' la linea del fronte. Con 240 chilometri quadrati conquistati nel marzo 2025, l'avanzata delle forze russe in Ucraina ha rallentato per il quarto mese consecutivo, secondo l'agenzia Afp che elabora i dati dell'Isw.

Putin si riprende il Kursk

Le forze di Mosca, in compenso, hanno quasi completamente riconquistato la regione frontaliera di Kursk, invasa dalle forze armate ucraine ad agosto 2024. Al momento l'esercito di Kiev è presente solo in una sacca di 80 chilometri quadrati, pari al 6% dell'estensione massima dell'offensiva ucraina nel Kursk e che ha raggiunto il picco di circa 1.300 chilometri quadrati dopo due settimane. L'area sotto il controllo ucraino si è ridotta progressivamente nel corso dei mesi successivi. Alla fine del 2024 erano ancora 500 chilometri quadrati, mentre marzo è stato segnato da un'accelerazione della controffensiva russa, che ha ridotto l'area da oltre 400 chilometri quadrati a circa 80.

Avanzata in Ucraina rallenta

In Ucraina, invece, a marzo le forze russe hanno conquistato circa 150 chilometri quadrati in meno rispetto a febbraio. La loro avanzata ha rallentato ogni mese dopo aver raggiunto il picco di 725 chilometri quadrati nel novembre 2024.  Nonostante questo rallentamento, da aprile 2024 a marzo 2025, gli ucraini hanno riconquistato solo 77 chilometri quadrati, mentre i russi ne hanno conquistati 4.772. Le forze russe hanno così conquistato 4.695 chilometri quadrati netti, ovvero lo 0,78% del territorio ucraino, comprese Crimea e Donbass. Al contrario, da aprile 2023 a marzo 2024, gli ucraini avevano generalmente riguadagnato terreno sui russi. Mentre questi ultimi avevano conquistato 1.300 chilometri quadrati, le forze ucraine ne avevano recuperati 1.373.

Mosca: "Nella notte abbattuti 93 droni ucraini"

Le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa 93 droni ucraini su tre regioni del Paese: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Mosca. Ottantasette velivoli senza pilota sono stati distrutti sul territorio della regione di Kursk, quattro su quello della regione di Rostov e due sul Belgorod.

Zelensky: "Con i nuovi raid è chiaro che Putin non vuole una tregua"

"Questa natura sistematica e costante degli attacchi russi indica chiaramente che Mosca disprezza gli sforzi diplomatici dei suoi partner. Putin non vuole garantire nemmeno un cessate il fuoco parziale. È necessaria una pressione nuova e tangibile sulla Russia per portare a termine questa guerra. Siamo pronti a collaborare con tutti i nostri partner in America, in Europa e nel mondo nel modo più costruttivo possibile per raggiungere questo risultato necessario: una pace dignitosa e duratura". Così il leader ucraino Volodymr Zelensky su Telegram elencando i nuovi attacchi russi nella notte tra cui un raid "agli impianti energetici: nella regione di Sumy, un drone FPV ha colpito una sottostazione, mentre a Nikopol, nella regione di Dnipro, un attacco di artiglieria ha danneggiato una linea elettrica".

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