Incontro Trump-Netanyahu: colloqui con l’Iran e nuova strategia per Gaza. Priorità agli ostaggi
Il presidente USA annuncia negoziati diretti sul nucleare iraniano. Al centro anche il futuro della Striscia di Gaza e la questione dei dazi commerciali

La seconda visita ufficiale di Benjamin Netanyahu a Washington dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha segnato un nuovo capitolo nella politica estera USA. L’incontro, avvenuto a un anno e mezzo dall’attacco di Hamas e dopo la rottura della tregua nella Striscia di Gaza, ha portato a un annuncio importante: sabato inizieranno colloqui diretti e di alto livello tra USA e Iran per un nuovo accordo sul nucleare. “Siamo in un territorio pericoloso. È nell’interesse dell’Iran che i negoziati abbiano esito positivo,” ha dichiarato Trump.
Nucleare iraniano: verso un nuovo accordo?
Durante una lunga sessione con la stampa, il presidente americano ha confermato che Washington riaprirà il dialogo con Teheran, a patto che ci sia un impegno concreto sul contenimento del programma nucleare. La minaccia è chiara: in una precedente intervista alla NBC, Trump aveva avvertito che, senza un accordo, “ci saranno bombardamenti come mai visti prima”. Netanyahu si è detto favorevole a una soluzione diplomatica, “sul modello della Libia”, ma ha ribadito che non deve essere consentito all’Iran di acquisire armi nucleari.
Il futuro di Gaza: il “Piano Trump” e le critiche internazionali
L’ex presidente ha rilanciato la sua proposta per la gestione della Striscia di Gaza: “Tutti lo chiamano il Piano Trump. Gaza ha un incredibile valore immobiliare. Una forza di pace guidata dagli Stati Uniti sarebbe una buona soluzione". Netanyahu ha appoggiato l’idea, sottolineando la volontà di “dare una scelta ai palestinesi”. Tuttavia, il progetto è stato bocciato da Francia, Egitto e Giordania, riuniti in un vertice al Cairo. I tre leader – Macron, al-Sisi e Abdallah II – hanno chiesto il ritorno immediato al cessate il fuoco e una governance palestinese rafforzata, sostenuta a livello regionale e internazionale.
Gaza: bilancio tragico dopo la rottura della tregua
Dopo la fine del cessate il fuoco mediato dagli USA, Israele ha intensificato i raid e imposto un blocco di cinque settimane agli aiuti umanitari, mossa fortemente criticata da ONU e ONG. Secondo il Ministero della Salute palestinese, sono oltre 1.400 i morti a Gaza dall’inizio dell’offensiva israeliana. Hamas denuncia la morte di 490 bambini negli ultimi 20 giorni. Tra le vittime anche un giornalista, ucciso vicino all’ospedale Nasser a Khan Younis.
Altri temi caldi: Siria, Turchia e dazi USA-Israele
Trump e Netanyahu hanno discusso anche della presenza iraniana in Siria e degli Houthi nel Mar Rosso. Il presidente americano ha assicurato: “Posso risolvere qualsiasi problema tra Turchia e Israele. Ho un ottimo rapporto con Erdogan, ma dobbiamo essere ragionevoli". Sul fronte economico, i dazi del 17% imposti dagli Stati Uniti hanno spinto Netanyahu a promettere che Israele eliminerà il deficit commerciale con Washington e abolirà le ultime imposte sui beni americani. “Il libero scambio deve essere equo,” ha ribadito il premier israeliano.