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Giro di vite sui migranti: Donald Trump manda un contingente di soldati al confine col Messico

Circa 1.500 militari per ora sono stati inviati al confine su ordine del presidente, ma il loro numero aumenterà in maniera considerevole

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Donald Trump
Donald Trump (Foto Ansa)

A poche ore dall'insediamento ufficiale del 20 gennaio, Donald Trump ha dato il via all’operazione anti-migrante mandando al confine tra Stati Uniti e Messico migliaia di soldati per fermare gli ingessi illegali. Circa 1.500 militari per ora sono stati inviati al confine su ordine del presidente, ma il loro numero aumenterà in maniera considerevole.

Nuove truppe al confine con il Messico

Le news, diffuse prima dalla Cnn e poi dagli altri media americani, vengono confermate da Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca: "Il presidente Trump ha firmato un ordine esecutivo per l'invio di altri 1.500 soldati al confine meridionale degli Stati Uniti". Per il Washington Post, il piano prevede l'invio di 10mila uomini nel complesso. Le comunicazioni non evidenziano quali unità siano state dispiegate e quali verranno coinvolte al confine, dove al momento sono attivi già circa 2.200 militari nell'ambito della Joint Task Force-North. Le nuove truppe, che inizieranno a essere inviate questa settimana, oltre a svolgere gli stessi compiti di sostegno alle operazioni dell'agenzia di dogana e confine che ha l'attuale missione, assisteranno, anche con informazioni di intelligence per valutare minacce e flusso dei migranti, l'operatività del Border Patrol. Si prevede anche un supporto aereo alle operazioni. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi il dispiegamento militare aumenterà, dopo che i primi arrivi prepareranno il terreno per una più ampia presenza militare. Non è chiaro se questi militari saranno armati, ma nessuno di loro è autorizzato a svolgere ruoli di forze dell'ordine, come condurre arresti, sequestrare droga o avere contatti con migranti, a parte il sostegno per il loro trasporto.

Soltati Usa al confine con il Messico (Foto Ansa)

La stretta anti-migranti

La Camera Usa ha approvato una prima stretta sull'immigrazione, seguendo le indicazioni del neo presidente Donald Trump. Via libera, quindi, a un disegno di legge che allarga i casi di detenzione per gli immigrati privi di documenti, accusati di piccoli reati.

Volantini Ku Klux Klan (Foto Ansa)

Rispunta il Ku Klux Klan

Il Washington Post, intanto, dà spazio agli inquietanti episodi accaduti in Kentucky. Il Ku Klux Klan, nello Stato del sud, ha distribuito volantini in cui si ordina ai migranti di "andare via adesso". Il quotidiano cita la polizia locale che ha avviato un'indagine sui volantini in cui è rappresentata una vignetta: lo zio Sam dà un calcio a una famiglia di quattro con in mano un proclama con la frase "deportazioni di massa" e la data del 20 gennaio, inizio della presidenza Trump. Il volantino, in cui si chiede inoltre a tutti di "controllare e monitorare tutti gli immigrati e denunciarli", reca la firma dell'ufficio del Kentucky della famigerata organizzazione razzista e persino i numeri dei "regni" regionali del Klan in Indiana, Kentucky, Ohio, Pennsylvania e Tennessee. "Non ho mai visto una cosa del genere, è allarmante per la nostra comunità", ha dichiarato al Post Jon McClain, capo della polizia di Bellevue, una delle città dove i volantini sono stati distribuiti, spiegando che si sta cercando di individuare e incriminare i responsabili. Inoltre McClain sottolinea di credere che "non sia una coincidenza" che questi volantini siano stati distribuiti nel giorno dell'insediamento di Trump.

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