“Con la vittoria di Trump la Russia si rafforza, Renzi è sempre più debole. La sua arroganza non aiuta”
Intervista esclusiva a Romiti, ex plenipotenziario Fiat: “Renzi è un impetuoso che non ha dubbi. Attento, però, perché l'impetuosità può sconfinare nell'arroganza e questo atteggiamento alla gente non piace"

"Che cosa cambia con l'elezione di Donald Trump? La Russia si rafforza mentre l'Italia di Renzi viene indebolita. La sorpresa americana ci fa capire che il tempo della politica fatta di immagine e di incontri con l'elite non paga più. Bisognerebbe accorgersene, prendere atto. Renzi, invece, è un impetuoso che non ha dubbi. Attento, però, perché l'impetuosità può sconfinare nell'arroganza e questo atteggiamento alla gente non piace". Non usa mezzi termini Cesare Romiti ex plenipotenziario della Fiat e di RCS, uno dei veri "poteri forti" di questo paese che ha la lungimiranza politica del miglior statista pur avendo sempre rifiutato la fatidica " discesa in campo". A Tiscali.it, commentando il risultato delle elezioni Usa, Romiti dice che se lo aspettava. E’ un vento di protesta che soffia dall'America di Trump ed arriverà - Romiti ne è certo- anche da noi.
Misogino, anti femminista, folcloristico, addirittura "cafone pieno di soldi e di spocchia". A Trump ne hanno dette di ogni genere, i grandi media, lo show biz fatto da pezzi da 90 come Robert De Niro o Angelina Jolie, la finanza, erano tutti contro Donald. Ma come ha fatto allora a vincere?
"Semplice, a votare è la gente non sono solo i grandi attori o le elite del Paese. Il ceto medio americano negli anni si è progressivamente impoverito ed ha alimentato la protesta. Hillary faceva comunque parte della casta, aveva avuto endorsement prestigiosi, ma l'America voleva scommettere sulla novità".
Si é sempre detto in campagna elettorale che Hillary intercettava il voto delle donne, poi si scopre che a votare Trump è stata una fetta sostanziosa dell'elettorato femminile. Come se lo spiega?
"Anche in questo caso in modo immediato senza troppe sovrastrutture. In America la scelta di Hillary non era una vera elezione, era come optare per il meno peggio rispetto a Trump. Ma nella realtà la Clinton è stata troppo pasticciona quando ha fatto il segretario di stato, ha combinato un sacco di guai ed è cordialmente antipatica. Questo, secondo me, ha fatto la vera differenza".
La Russia ne esce indubbiamente favorita. Ma Trump farà davvero tutto quello che ha annunciato in campagna elettorale?
"Non lo credo, farà una parte di quanto ha promesso. Certo Putin può essere contento, infatti ha già chiamato Trump e gli ha fatto tanti auguri. Ma anche la Russia deve uscire dall'impasse e fare chiarezza. Chi si indebolisce, lo ripeto, è Renzi. L'economia non riparte, l'area protestataria si allarga, la Clinton ha perso negli USA. Non c'è troppo da stare allegri, mi pare".