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Le ultime di Trump: riaprire il carcere di Alcatraz, dazi sui film stranieri del 100% e l'invio di truppe Usa in Messico

Sul suo social Truth, il presidente Usa annuncia di aver ordianto la ristrutturazione e la riapertura del famigerato penitenziario e di voler impedire la distribuzione di pellicole prodotte fuori dagli Usa perché le considera "una minaccia nazionale". Inoltre ha detto di aver proposto alla presidente americana la lotta ai cartelli della droga con l'ausilio dei soldati statunitensi

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Non passa giorno che il presidente americano non destini riservi qualche sorpresa agli americani. L'ultima generata dalla sua sua prolifica mente, decisamente fuori dagli schemi e spesso sopra le righe, è la riapertura del carcere di massima sicurezza di Alcatraz. In un messaggio pubblicato sul social Truth, il presidente americano ha dichiarato di aver ordinato la ricostruzione e la riapertura del famigerato penitenziario federale, chiuso da oltre sessant’anni. “Ospiterà i criminali più spietati e violenti d’America”, ha scritto, specificando che la struttura sarà “sostanzialmente ampliata”. 

Situato su un'isola dell'Oceano pacifico al largo di San Francisco, l'ex penitenziario federale di Alcatraz - oggi area naturalistica protetta - è rimasto aperto dal 1934 al 1963 ed era noto per l'impossibilità di evasione. Proprio su questa caratteristica si sono basati diversi film cinematografici che ne hanno idealizzato la possibilità di fuga. 

Tariffa doganale del 100% sui film  stranieri

Sempre sui social e sepre a prorposito di cinema, Trump ha annunciato sul suo social l’intenzione di introdurre una tariffa del 100% su tutti i film prodotti all’estero e distribuiti negli Stati Uniti. “Vogliamo film realizzati in America, di nuovo!”, ha affermato, denunciando quella che definisce “una minaccia per la sicurezza nazionale”. Secondo il presidente, l’industria cinematografica americana “sta morendo molto velocemente” a causa degli incentivi offerti da altri Paesi per attrarre registi e studi lontano dagli Stati Uniti.

Le misure contro i cartelli della droga

Nel corso di un incontro con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, Trump ha confermato di aver proposto al Messico l’invio di truppe statunitensi per combattere i cartelli della droga. Ha poi criticato la presidente messicana Claudia Sheinbaum: “È una donna adorabile, ma ha così tanta paura dei cartelli che non riesce nemmeno a pensare lucidamente”. Trump ha inoltre escluso un imminente colloquio con il presidente cinese Xi Jinping, pur precisando che “la Cina e il nostro popolo stanno parlando di diverse cose”. 

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