Trump e la frase shock sui Paesi pronti a trattare sui dazi: "Mi baciano il c.... Stanno morendo dalla voglia di fare un accordo"
Il presidente americano ha commentato davanti a un gruppo di repubblicani l’atteggiamento degli stranieri che secondo lui si umiliano per evitare i nuovi pedaggi.
“Questi Paesi ci stanno chiamando. Mi stanno baciando il c.. o. Stanno morendo dalla voglia di fare un accordo”. Mentre negli Usa giungono le delegazioni dal Giappone e dalla Corea del Sud e anche la premier Giorgia Meloni si appresta a partire pe Washinton per un colloquio con Donald Trump, in programma il prossimo 17 aprile alla Casa Bianca, il presidente americano ha parlato davanti a un gruppo di repubblicani dell’atteggiamento degli stranieri che secondo lui pur di evitare i nuovi pedaggi arrivano ad umiliarsi.
Trump: "Stranieri pronti a tutto per evitare i dazi"
Secondo quanto scrive il Corriere Trump ha descritto i leader stranieri come pronti a tutto pur di evitare i dazi, facendone una specie di imitazione: "Per favore, per favore signore, fai un accordo. Farò qualunque cosa signore". Il presidente americano ha aggiunto che sono i Paesi stranieri che "vogliono fare un accordo con noi", mentre gli Stati Uniti "non hanno necessariamente" bisogno di accordi e sono "contenti come sono". Ha sottolineato: “So quel che diavolo sto facendo. Non è una guerra, infatti vengono qui", ha detto Trump che poi ha concluso dicendo: "Molti paesi ci hanno fregato da destra e sinistra, e adesso è il nostro turno di fregarli, e renderemo il nostro Paese più forte".
I consigli dei diplomatici statunitensi
Intanto mentre i Paesi si affannano per rispondere agli annunci radicali di Trump sui dazi doganali della scorsa settimana, molti di loro ricevono consigli da diplomatici statunitensi e fonti vicine alla Casa Bianca che li incoraggiano a pensare in modo creativo, al di là dell'ambito commerciale, mentre si preparano a negoziare con la Casa Bianca. In tutto questo fa eccezione la Cina. Pechino ha dichiarato che lotterà «fino alla fine» contro di dazi americani
Le critiche delle multinazionali
Gli amministratori delegati di alcune delle più grandi multinazionali, che sono stati restii a criticare pubblicamente le tariffe di Trump, hanno comunque mantenuto un solido canale di comunicazione con la Casa Bianca. Un'ondata di CEO di aziende bancarie, tecnologiche e industriali, tra le altre, ha infiammato le linee telefoniche del capo dello staff Susie Wiles, del vicepresidente JD Vance e del segretario al Tesoro Scott Bessent, sostenendo che la politica tariffaria danneggerà l'economia globale e la credibilità delle imprese e del governo americani. La recente iniziativa è stata descritta da un CEO vicino alla Casa Bianca come uno "tsunami".
Cina riunisce vertice d'emergenza sui dazi Usa
La leadership cinese prevede di tenere un incontro di alto livello, possibile già oggi, per definire le misure volte a rilanciare l'economia e a stabilizzare i mercati dei capitali, nel mezzo dell'impennata delle tensioni nella guerra commerciale con gli Usa. Lo riporta la Reuters sul suo sito, ricordando i timori degli economisti su uno scenario di minor crescita del Dragone nel 2025 pari anche all'1-2% del Pil. L'incontro è il primo a essere reso pubblico da quando il presidente Usa Donald Trump ha imposto dazi "reciproci" sulla Cina e segue l'entrata in vigore di tariffe aggregate al 104% sull'import di beni made in China.