Hamas dice no al piano Usa, Israele chiude i valichi: fermi gli aiuti. "E' un crimine di guerra", l'appello
Lo stop agli aiuti umanitari accresce la crisi mentre i negoziati restano bloccati. Se Hamas continuerà a rifiutare il piano, ci saranno ulteriori conseguenze

Israele ha annunciato la chiusura dei valichi di accesso alla Striscia di Gaza, sospendendo l’ingresso di aiuti umanitari. La decisione, comunicata dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, è stata presa dopo la conclusione della prima fase dell’accordo sugli ostaggi. Israele vorrebbe che si accettasse il piano Witkoff, l'inviato Usa per il Medioriente, ma Hamas si rifiuta e pretende l'avvio della seconda fase, secondo l'accordo già preso.
"Israele non permetterà una cessazione delle ostilità senza il rilascio dei nostri ostaggi. Se Hamas continuerà a rifiutare il piano, ci saranno ulteriori conseguenze", ha dichiarato l'ufficio del premier. Secondo il comunicato ufficiale, la sospensione dell’ingresso di merci e forniture è una risposta diretta al rifiuto di Hamas di accettare il cosiddetto "piano Witkoff". Ma no solo Hamas, anche le ong che agiscono all'interno della Striscia di Gaza lanciano un appello perché gli aiuti non vengano fermati: alla popolazione non manca solo il cibo ma anche tutto quanto necessario per sopravvivere e la ricostruzione.
Hamas accusa Israele: "Vogliono affamare Gaza"
Il blocco imposto da Israele ha scatenato la reazione di Hamas, che accusa Netanyahu di violare il diritto internazionale. "La decisione di interrompere gli aiuti conferma ancora una volta il suo disprezzo per le leggi internazionali", ha dichiarato un portavoce del gruppo al canale qatariota al-Arabi.
Secondo Hamas, impedire l’ingresso di cibo e medicine equivale a una condanna alla fame per la popolazione della Striscia. Il gruppo ha chiesto una risposta dura dalla comunità internazionale, affinché eserciti pressioni su Israele per revocare la chiusura dei valichi. E si appellano alla comunità internazionale perché facciano pressioni su Iraele per riaprire i valichi e far entrare gli aiutio per la popolazione stremata.
Il piano Witkoff: Israele accetta, Hamas lo respinge
Israele ha approvato la proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco temporaneo durante Ramadan e Pasqua ebraica, confermando la volontà di procedere con il "piano Witkoff". Tuttavia, Hamas ha rifiutato la proroga senza garanzie per un cessate il fuoco permanente e il ritiro delle forze israeliane da Gaza.
"Israele adotta la proposta Usa per un cessate il fuoco temporaneo. Nel primo giorno, metà degli ostaggi vivi e dei caduti saranno rilasciati e, se si raggiungerà un accordo su un cessate il fuoco permanente, verranno liberati anche i restanti ostaggi", ha dichiarato l'ufficio di Netanyahu. L’accordo include una clausola che consente a Israele di riprendere le ostilità dopo 42 giorni se i negoziati non produrranno risultati concreti.
Scontri in Siria: Israele minaccia interventi militari
Oltre alla crisi con Hamas, Israele è pronto a intervenire in Siria. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha ordinato all'IDF di "prepararsi a difendere" la città siriana di Jaramana, a maggioranza drusa. "Israele non permetterà al regime estremista in Siria di colpire i drusi. Se lo farà, risponderemo direttamente", ha dichiarato Katz. La tensione è in aumento: in serata, a Jaramana sono stati segnalati scontri armati, mentre in diverse città siriane si sono svolte manifestazioni contro la posizione di Netanyahu.
Le famiglie degli ostaggi contro Netanyahu
Attualmente, a Gaza restano 59 ostaggi, di cui almeno 35 sarebbero morti. Le famiglie dei rapiti accusano Netanyahu di aver sabotato i negoziati. "Netanyahu ha orchestrato questa crisi per non rispettare gli impegni dell'accordo", ha dichiarato Einav Tsangaoker, madre di uno degli ostaggi.
Nel frattempo, Hamas ha diffuso un video che mostra il momento in cui Yair Horn, liberato dopo 489 giorni, si abbraccia con il fratello Eitan, ancora prigioniero. Nel filmato compare anche il soldato Nimrod Cohen, confermando che è ancora in vita. "Si riconosce dal tatuaggio che si era fatto poco prima del rapimento", ha detto il padre di Cohen.Ramadan a Gaza tra distruzione e speranza
Dai social emergono immagini contrastanti della situazione a Gaza. A Rafah, un lunghissimo tavolo apparecchiato per l’Iftar, il pasto serale del Ramadan, si staglia tra le macerie e la devastazione del conflitto. Mentre la popolazione attende sviluppi nei negoziati, il blocco degli aiuti e la minaccia di una ripresa delle ostilità fanno temere un'escalation ancora più drammatica.