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La squadra di governo di Trump è completa ma le due ultime nomine hanno scioccato anche i repubblicani

Nomine controverse e alleanze inaspettate: l'ex presidente prepara una squadra di 'falchi' e imprenditori per trasformare il governo federale

Alberto Flores d'Arcaisdi Alberto Flores d'Arcais   
Foto Ansa
Foto Ansa

Donald Trump ha praticamente già formato il suo nuovo governo ma le due ultime nomine (annunciate la sera del 13 novembre), hanno scioccato anche i repubblicani al Congresso. Il Grand Old Party aveva appena conquistato ufficialmente la maggioranza alla Camera (dopo quella al Senato) quando il presidente eletto ha annunciato i nomi di Matt Gaetz (ministro della Giustizia) e di Tulsi Gabbard (Direttrice dell’Intelligence Nazionale). Due scelte che rischiano di provocare il primo scontro tra The Donald e i vertici del suo stesso partito. Quella di Gaetz è la più controversa: lo scorso anno aveva tentato un golpe interno per sostituire il presidente (repubblicano) della Camera Kevin McCarthy, ha portato a parlare al Congresso un negazionista dell’Olocausto e ha fatto cacciare da Capitol Hill due padri di ragazzi uccisi in una sparatoria che chiedevano un maggiore controllo sulle armi. Ma la macchia peggiore è quella etica, perché è finito sotto inchiesta per consumo di droga e per ‘sex trafficking’ (ha avuto rapporti sessuali con una minorenne) due peccati mortali per l’elettorato repubblicano. 

Piace molto poco ai notabili del Gop anche la Gabbard. A lungo deputata democratica, diventata repubblicana poche settimane prima delle elezioni, Tulsi è stata accusata (anche dai repubblicani al Congresso) di essere una quinta colonna di Putin (di cui ha sempre rilanciato la propaganda), di essere amica del dittatore siriano Assad e di avere a lungo criticato la politica estera degli Stati Uniti come “imperiale”.

La grande novità della seconda amministrazione Trump sarà il ministero per “l’efficienza del governo” (Department of Government Efficiency). La scelta del ‘ministro’ non poteva essere più scontata, a guidare il nuovo dipartimento (con poteri al momento sconosciuti) è Elon Musk. L’uomo più ricco del mondo, proprietario-padrone di Tesla, Starlink e X (Twitter) ha contribuito in maniera decisiva al trionfo elettorale di The Donald (con 200 milioni di dollari) ed è stato subito ripagato. Musk sarà coadiuvato da Vivek Ramaswamy (altro miliardario) ed insieme avranno il compito di ridurre, tagliare, ristrutturare e smantellare parti del governo federale.

Trump ha voluto coinvolgere i due ricchi imprenditori - il proprietario di una piattaforma di social media che inventa astronavi e costruisce auto elettriche e un ex dirigente farmaceutico che era stato suo rivale alle primarie repubblicane - per fare un ‘Progetto Manhattan’ (programma di ricerca e sviluppo in ambito militare che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche) del nuovo secolo: “Porterà cambiamenti drastici entro il 4 luglio 2026. Sarà un governo più piccolo, con più efficienza e meno burocrazia, sarà il regalo perfetto per l'America nel 250esimo anniversario della Dichiarazione di Indipendenza. Sono fiducioso che ci riusciranno!”.

Sarà un governo di ‘falchi’, di ultra-conservatori a tutto campo, dall’immigrazione ai diritti civili. Come Capo dello staff della Casa Bianca e come Consigliere per la Sicurezza Nazionale (due ruoli-chiave che non richiedono la conferma con voto del Senato) ha scelto rispettivamente Susie Wiles (la sua co-manager della campagna elettorale) che sarà la prima donna a ricoprire questa posizione e Mike Waltz, ex ‘berretto verde’ (corpo speciale) dell'esercito, che vede nella Cina il nemico ‘Number One’, che chiede ai membri della Nato di pagare di più per la Difesa e vuole che il presidente eletto spinga l'Ucraina e la Russia a una pace negoziata della guerra (alle condizioni di Putin).

Il capo del Pentagono sarà Pete Hegseth, veterano di guerra e conduttore di Fox & Friends Weekend, trasmissione che ha fatto grande propaganda per Trump. Hegseth è stato dislocato a Cuba, in Afghanistan e in Iraq è l'ex amministratore delegato di ‘Concerned Veterans for America’, un'organizzazione conservatrice degli ex militari. Il Direttore della Cia sarà John Ratcliffe, ex deputato del Texas e principale consigliere di Trump per l'Intelligence durante la sua prima presidenza. Marco Rubio, senatore della Florida sarà il nuovo Segretario di Stato. Un super-falco in politica estera, favorevole a un approccio duro nei confronti di Cina e Iran. Ministro per la Sicurezza Interna sarà Kristi Noem, Governatrice del South Dakota e fedelissima di Trump. Incarico fondamentale per portare avanti gli aggressivi piani di The Donald sull’immigrazione, sulla sicurezza informatica, e sull’antiterrorismo.

Steven C. Witkoff, grande finanziatore del partito repubblicano, sarà l'inviato speciale di Trump in Medio Oriente. Come ambasciatore degli Stati Uniti in Israele ha scelto Mike Huckabee, ex Governatore dell’Arkansas e sostenitore della ‘Grande Israele’. La sua prima dichiarazione sui territori palestinesi è già un programma: “Non esiste la Cisgiordania, esistono solo Giudea e Samaria. Elise Stefanik sarà invece l’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite.

Alberto Flores d'Arcaisdi Alberto Flores d'Arcais   
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