##Spagna, Sanchez bocciato, due mesi per evitare ennesime elezioni

Roma, 25 lug. (askanews) - La nuova bocciatura del leader socialista Pedro Sanchez (124 sì, 155 no e 67 astensioni) nel secondo voto di investitura fa partire il cronometro istituzionale: di qui a due mesi, salvo un reincarico che vada a buon fine, la Spagna tornerà alle urne senza che siano stati risolti - e neanche affrontati - i numerosi problemi economici, politici e istituzionali del Paese.Nonostante un'offerta dell'ultimo minuto di Unidas Podemos lanciata nel suo discorso dal leader Pablo Iglesias, i negoziati per un accordo di governo fra le sinistre sono naufragati definitivamente, mentre è iniziata la guerra delle responsabilità. Il fallimento lascia quindi uno scenario di ingovernabilità e un intervallo di appena due mesi perché i vari partiti - ma in primis Psoe e UP - possano porvi rimedio.PsoeI socialisti del Psoe hanno due obbiettivi da conseguire, che nell'attuale situazione sono di fatto contrastanti: il primo, che è anche quello più personale dello stesso Sanchez, è quello di tornare alla Moncloa da partito vincitore delle elezioni; il secondo è riconquistare anche l'egemonia della sinistra, mettendo all'angolo Podemos fino a trasformarla in una forza residuale e tornare di fatto a una situazione di bipolarismo istituzionale.Ma nonostante la vittoria elettorale del 28 aprile scorso e i 124 deputati ottenuti il Psoe non ha i numeri e per tornare al governo serve un accordo di coalizione o appoggio esterno con la sinistra (almeno UP, ma anche gli indipendentisti catalani di Erc) o un accordo di desistenza con la destra (l'astensione del Partido Popular o di Ciudadanos).
Scartata la seconda ipotesi, la prima cozza con il master plan socialista di tornare ad essere l'unica forza maggioritaria di sinistra: la formazione di Pablo Iglesias ha chiesto troppo in cambio del suo appoggio, dicono i socialisti, dati i numeri di cui dispongono in Parlamento (e i risultati delle europee).Di qui il mancato accordo: Sanchez vuole un governo che gli lasci le mani libere - quindi che non dipenda dai nazionalisti e dagli indipendentisti - e che non gli crei problemi con politiche troppo radicali rispetto a quel voto moderato di cui vuole appropriarsi; secondo la narrativa del Psoe, UP voleva invece un vero e proprio "esecutivo parallelo".Il Partido Popular e le altre destreLa formazione guidata da un anno da Pablo Casado si trova in una situazione politicamente analoga. La strada verso la Moncloa è al momento lontana, ma la volontà di far fare a Ciudadanos la stessa fine che il Psoe augura a Podemos è ben presente: un ritorno al bipolarismo che però passa per un atteggiamento intransigente, per non perdere ulteriori preferenze a destra.Quindi, nessuna concessione al "senso di responsabilità" chiesto da Sanchez, e per gli identici motivi un no altrettanto netto all'astensione arriva anche da Ciudadanos, ormai del tutto impegnato ad un discorso sempre più estremista per sopravvivere come alternativa possibile al Pp e non essere cannibalizzato né da Casado né dall'ultradestra di Vox.Unidas PodemosGià il risultato delle politiche ha mortificato le ambizioni di Pablo Iglesias; il successivo smacco delle europee ha ulteriormente indebolito la sua posizione negoziale di fronte ai socialisti e l'unica possibilità di mantenere visibilità e peso era un governo di coalizione con qualche portafoglio importante - troppo importante, per il Psoe.Se la narrativa socialista di trasferire la responsabilità del fallimento su Up dovesse funzionare, un ritorno alle urne diventerebbe la prospettiva peggiore, e di converso potrebbe diventare un'ipotesi che Sanchez potrebbe non scartare.Indipendentisti e nuove elezioniMa per i socialisti nuove elezioni presentano anche delle pericolose controindicazioni. Oltre a un prevedibile aumento dell'astensione dell'elettorato, anche se è possibile che il Psoe aumenti i propri deputati a danno di UP, il rischio è che la somme delle destre questa volta sia sufficiente a formare un governo.Se invece gli equilibri dovessero rimanere invariati, l'astensione oggi garantita dai nazionalisti baschi e soprattutto dagli indipendentisti catalani di Erc potrebbe venire a mancare: a settembre infatti la sentenza del processo contro i leader indipendentisti catalani sarà ormai prossima e l'attuale atteggiamento conciliante molto più difficile da sostenere politicamente. In queste condizioni, si tornerebbe ad una situazione di stallo e ingovernabilità.Le alternative alle elezioniLa Costituzione spagnola dà tempo ancora due mesi per un reincarico e un nuovo dibattito di investitura. La speranza di Up è di fatto che quello che il Psoe non è disposto a concedere a luglio possa diventare inevitabile a settembre.Sanchez è di fatto l'unico candidato possibile, e le chiavi di una coalizione sono nelle sue mani: ma le stesse obiezioni sollevate dal Psoe oggi continueranno a valere anche fra due mesi - a meno che la paura del voto non spinga entrambe le parti a più miti consigli.