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Sinwar, il macellaio di Gaza mente dell’attacco del 7 ottobre

L'odio covato in 22 anni di galera, l'ascesa in Hamas, le stragi

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Sinwar - Foto Ansa
Sinwar - Foto Ansa

"Voi europei non capite l'Islam, quindi non potete comprendere un uomo come Yahya Sinwar", spiegò un analista israeliano preferendo restare anonimo, "ma questa volta neppure a noi è stato chiaro che cosa avesse in testa veramente". Di lui l'esercito ricorda una frase: "Abbatteremo il confine con Israele e strapperemo il cuore dai loro corpi". Alla fine l'hanno fatto davvero, ma resta comunque un enigma la decisione di entrare in azione proprio quel 7 ottobre.

L'influenza di Putin e l'Iran

Nonostante i maggiori esperti di geopolitica abbiano individuato nell'interesse di Vladimir Putin spostare il faro dalla guerra in Ucraina per puntarlo sul Medio Oriente, con l'aiuto sostanziale dell'Iran, resta comunque un mistero la scelta di quel giorno specifico per l'attacco. Per Sinwar, architetto e responsabile numero uno del massacro del 7 ottobre, sono stati usati tanti aggettivi: crudele, carismatico, manipolatore, influente.

Gli anni di prigionia e il rilascio

Sinwar trascorse 22 anni in un carcere israeliano dopo essere stato condannato a diversi ergastoli per l'omicidio di tre soldati dell'Idf e di 12 palestinesi sospettati di collaborare con Israele. Fu interrogato dagli agenti dello Shin Bet verso la fine degli anni '80 e, con spavalderia, si prese la responsabilità della punizione inflitta a un sospetto informatore, costringendo il fratello dell'uomo, membro di Hamas, a seppellirlo vivo.

Il rilascio nel 2006

Nel 2006 uscì dal carcere con altri mille detenuti palestinesi in cambio del rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit, prigioniero di Hamas a Gaza per oltre cinque anni. Durante la prigionia, aveva studiato il nemico, imparato l'ebraico e letto i testi sui padri fondatori di Israele. Alla sua liberazione dichiarò in tv: "Sappiamo che Israele dispone di 200 testate nucleari e della forza aerea più avanzata della regione. Noi non abbiamo la capacità di smantellare Israele". Questa dichiarazione si rivelò un inganno.

Strategia di debolezza e ascesa politica

Mostrarsi deboli per spostare l'attenzione da sé e colpire al momento giusto. Missione che molti gli riconoscono purtroppo di aver compiuto. Cresciuto nella zona più povera di Gaza, a Khan Younis, Sinwar divenne consigliere del fondatore di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin, anche lui alla fine eliminato da Israele. Nel 2017 fu eletto leader del gruppo per Gaza, sostituendo Ismail Haniyeh.

Il potere consolidato

Nel 2021 Sinwar fu rieletto leader di Hamas a Gaza. La sua ascesa si è basata sulla spietatezza, guadagnandosi il soprannome di "macellaio di Khan Yunis". I suoi metodi violenti contro spie e oppositori interni hanno contribuito a farne un leader temuto anche all'interno di Hamas. La sua reputazione di leader brutale ha consolidato il suo potere nel gruppo.

Il 7 ottobre e la risposta israeliana

Dopo l'attacco del 7 ottobre, il capo di Stato Maggiore israeliano Herzi Halevi ha dichiarato: "Questo attacco è stato orchestrato da Yahya Sinwar. Lui e i suoi uomini sono già morti". Anche il premier Benyamin Netanyahu lo aveva definito "un morto che cammina", paragonandolo a un "piccolo Hitler". Dopo un lungo periodo di latitanza nei tunnel di Gaza, Sinwar è stato infine ucciso a Rafah, confermando le previsioni israeliane.

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