Italiano ucciso da uno squalo tigre, gli attimi del salvataggio dopo l'attacco. Il video
Nel video si vedono i soccorritori che cercano di issare sul gommone il sopravvissuto all'attacco del grosso pesce. L'inchiesta egiziana ha accertato che i due nuotavano fuori dalle aree consentite
Le immagini nel video diffuso da Raitre mostrano gli attimi drammatici seguiti all'attacco dello squalo ai danni di un italiano che faceva snorkeling al largo di Marsa Alam in Egitto. Il salvataggio dal gommone, ad opera di due soccorritori, è quello di Giuseppe Fappani, il 69enne di Cremona che ha tentato di aiutare Gianluca Di Gioia, il 48enne romano morto per i morsi del grosso pesce. Fappani è rimasto ferito in maniera non grave. Le indagini preliminari condotte dalle autorità egiziane hanno rivelato che l'incidente è avvenuto in acque profonde, fuori dalla zona balneare a nord di Marsa Alam. I due stavano nuotando nell'area interdetta proprio per il rischio derivante dai grossi e aggressivi pesci.
Uno squalo tigre lungo 2,5 metri
Lo squalo tigre che si pensa abbia aggredito i due italiani è lungo 2,5 metri ed è una specie che il ministero dell'Ambiente aveva posto sotto sorveglianza e tracciamento satellitare l'anno scorso dopo un incidente simile che ha riguardato un turista russo. Sotto sorveglianza erano stati messi tre tipi di squali del Mar Rosso: "Il tigre, il mako e l'oceanico". Le indagini confermano anche che i due turisti italiani erano entrati in acque profonde, in una zona in cui non è consentito nuotare. Secondo l'imprenditore egiziano, Naguib Sawiris, uno degli uomini più ricchi d'Africa, a causare l'incidente sono state le barche da pesca commerciali che hanno scaricato i loro rifiuti in mare, attirando lo squalo. In un messaggio su X, Sawiris afferma che la pesca commerciale dovrebbe essere vietata in questa zona turistica e ha sottolineato che i ricavi del settore sono più importanti delle barche che distruggono la barriera corallina.