Spari, terrore e incendi nell'edificio dell'Erasmus a Rotterdam: almeno 3 morti e tre feriti, preso il killer
Il Medical Center e una casa privata presi di mira dal killer. Poi le forze dell'ordine hanno bloccato il killer
Gli spari, il terrore, la fuga e l'allarme. Due diverse sparatorie hanno seminato panico e vittime in un centro medico universitario a Rotterdam, in Olanda. Il bilancio provvisorio si aggrava a 3 morti e altrettanti feriti, non ce l'ha fatta la ragazzina 14enne ferita gravemente e portata al'ospedale. il primo allarme è stato lanciato alle 14:30 dopo che un uomo, un 32enne poi catturato dalla polizia, aveva aperto il fuoco per poi appiccare un incendio nella residenza Erasmus nel distretto di Delfshaven. L'uomo ha cominciato a sparare e ad innescare le fiamme in una casa privata, si è poi addentrato nel Medical Center muovendosi fra le aule e sparando nuovamente fra medici e studenti. Armato e vestito con abiti militari, alto di statura, pare abbia agito da solo. Le vittime per ora sono una donna di 39 anni, sua figlia 14enne e una docente di 42.
La polizia in azione
L'uomo è stato fermato dalla polizia olandese che ha confermato che il killer è uno studente. L'arrivo dei soccorsi ha poi permesso di spegnere le fiamme. Gli spari e la risposta delle forze dell'ordine sono avvenuti in uno scenario di urla, paura e fuga mentre le fiamme si alzavano dall'Erasmus Medical Center. I feriti gravi sono stati trasportati in ospedale con l'elicottero.
Il testimone italiano: "Era il panico ovunque"
Sentito dall'Ansa, il 24enne studente italiano Beniamino Vincenzoni che era ne centro Erasmus di Rotterdam ha detto: "Ho sentito degli spari e delle urla, era il panico ovunque. Siamo scappati verso l'uscita lasciando tutti gli effetti personali. La polizia ha arrestato un uomo di 32 anni, che era entrato in una delle aule del nosocomio e aveva aperto il fuoco contro un medico-docente che aveva anche chiamato per nome prima di sparargli". Al momento si parla di un movente personale per il killer e viene esclusa la presenza di altre persone nell'attacco.