Nuovi raid a Gaza: ospedali sotto attacco e vittime civili. Schlein: "Crimini di guerra e violazioni del diritto umanitario"
Cinque neonati morti di freddo, sette vittime nei bombardamenti
La Striscia di Gaza continua a essere teatro di violenza e sofferenza umanitaria senza precedenti. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno colpito due ospedali nella città di Gaza, l’al-Ahli e l’al-Wafaa, accusati di essere centri di comando di Hamas. L’attacco all’al-Wafaa ha provocato sette morti e numerosi feriti, secondo la Protezione Civile locale. La popolazione civile, già stremata da settimane di conflitto, vive in condizioni disperate.
Emergenza umanitaria: neonati muoiono di freddo
Mentre il conflitto infuria, la popolazione della Striscia deve affrontare una crisi umanitaria drammatica. L’ennesima vittima è un neonato di appena 20 giorni, Juma al-Batran, morto per ipotermia. La famiglia del piccolo, senza elettricità e riscaldamento, ha denunciato una situazione di totale abbandono: "I miei figli stanno morendo davanti ai miei occhi", ha detto Yahya al-Batran, padre del neonato. Nei reparti maternità, come quello dell’ospedale Al Tahreer a Khan Younis, i medici registrano quotidianamente casi di ipotermia, sintomo di una crisi che colpisce soprattutto i più deboli.
Netanyahu operato e accuse di crimini di guerra
Mentre la situazione a Gaza peggiora, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è stato sottoposto a un intervento alla prostata, posticipando le udienze del processo per corruzione. Nel frattempo, le accuse di crimini di guerra da parte della comunità internazionale si intensificano. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha definito gli attacchi agli ospedali "inaccettabili e criminali". Ha inoltre ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato e un embargo sulle armi destinate a Israele.