Francia: caccia al detenuto in fuga, sit-in davanti alle carceri. Lavoratori chiedono sicurezza
Le organizzazioni sindacali hanno dichiarato una giornata di protesta, chiamata "Prigioni morte", con astensioni dal lavoro.
Raduni e sit-in davanti alle carceri francesi in omaggio ai due agenti penitenziari uccisi nel violento attacco ad un furgone per liberare un pericoloso detenuto, Mohamed Amra, detto "La Mosca", ancora attivamente ricercato con i suoi complici. Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha detto che sono stati dispiegati mezzi "senza precedenti" per ritrovare i fuggitivi.
Le proteste
Mentre nei raduni davanti alle carceri si chiedono nuovi mezzi e più sicurezza per i lavoratori del settore, le organizzazioni sindacali hanno dichiarato una giornata di protesta, chiamata "Prigioni morte", con astensioni dal lavoro. L'intersindacale dei lavoratori delle carceri sarà ricevuta dal ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, al quale chiederà "la drastica riduzione dei trasferimenti dei detenuti e la preferenza per l'uso delle videoconferenze per gli incontri con i magistrati". Nel caso di trasferimenti, si chiede un potenziamento dei mezzi: di fronte agli aggressori, lamentano i sindacati, gli agenti avevano soltanto "un semplice Sig Sauer contro vere armi da guerra".
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Il narcos evaso
Il detenuto in fuga, Amra, ha 13 condanne nel suo casellario, l'ultima pronunciata il 7 maggio dal tribunale di Evreux per furto con scasso: 18 mesi di carcere. Ma era anche in detenzione provvisoria in altri casi con accuse più gravi, omicidio, rapina, sequestro. L'avvocato di Amra, Hugues Vigier, ripete che "si tratta di qualcosa di incomprensibile. Faccio fatica - ha detto alla tv BFM - a immaginare che questo ragazzo possa essere coinvolto. E' un'azione che non corrisponde al profilo che avevo percepito di lui. Se è coinvolto, vuol dire che mi sono davvero sbagliato sul suo conto e su quello di cui poteva essere capace".