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Leone XIV prega sulla tomba di Francesco dopo la visita al santuario di Genazzano

Il Papa si è recato alla basilica di Santa Maria Maggiore dove è sepolto il suo predecessore. Prima si era recato a sorpresa nel santuario gestito dagli agostiniani, i frati del suo stesso ordine. Ci va a ogni passo del suo cammino ecclesiastico: la folla lo applaude

di Tiscalinews   
Papa Leone XIV mentre si reca al santuario di Genazzano (Ansa)
Papa Leone XIV mentre si reca al santuario di Genazzano (Ansa)

Dopo essersi recato a sorpresa al santuario Madre del Buon Consiglio di Genazzano, Leone XIV si è recato alla basilica di Santa Maria Maggiore dove si è raccolto in preghera davanti alla tomba del suo predecessore Francesco. 

Recandosi al santuario Madre del Buon Consiglio di Genazzano, Leone XIV ripete il rito che, secondo quanto si apprende, svolge a ogni passo importante della sua vita ecclesiastiva. Non è infatti la prima volta che Prevost si : lo ha fatto quando è stato nominato priore generale degli Agostiniani, vescovo, cardinale e, ora, Papa. Al suo arrivo il Pontefice ha salutato i fedeli e la folla che nel frattempo si era radunata nella piazzetta all'ingresso del santuario. Prevost è arrivato a bordo di una berlina scura, dove era seduto accanto all'autista.

"È stata una grande emozione". Queste le parole con cui i fedeli hanno accolto la visitadel ponefice americano. "Avevo saputo che sarebbe venuto già un paio d'ore fa, il paese è piccolo e la gente mormora - scherza una signora a Tv2000 -, sono stata la prima a incontrarlo ma non sono riuscita a dirgli nulla. È davvero un bel Papa".

L'incontro con i cardinali: "Un giogo nettamente superiore alle mie forze"

Papa Leone XIV ha incontrato il porporato: "Voi, cari Cardinali, siete i più stretti collaboratori del Papa, e ciò mi è di grande conforto nell'accettare un giogo chiaramente di gran lunga superiore alle mie forze, come a quelle di chiunque", ha detto all'inizio del suo incontro con i cardinali. "La vostra presenza mi ricorda che il Signore, che mi ha affidato questa missione, non mi lascia solo nel portarne la responsabilità - ha aggiunto -. So prima di tutto di poter contare sempre, sempre sul suo aiuto, l'aiuto del Signore, e, per sua grazia e provvidenza, sulla vicinanza vostra e di tanti fratelli e sorelle che in tutto il mondo credono in Dio, amano la Chiesa e sostengono con la preghiera e con le buone opere il Vicario di Cristo".

"Il Papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo. Bene lo hanno mostrato gli esempi di tanti miei predecessori, da ultimo quello di Papa Francesco stesso, con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita, di abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del Padre". Così Leone XIV nel suo incontro di oggi con i cardinali. "Raccogliamo questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino, animati dalla stessa speranza che viene dalla fede", ha aggiunto papa Prevost.

"Sulla scia del Concilio Vaticano II"

"Vorrei che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II", ha detto il pontefice. "Papa Francesco ne ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium, di cui voglio sottolineare alcune istanze fondamentali: il ritorno al primato di Cristo nell'annuncio (cfr n. 11); la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana (cfr n. 9); la crescita nella collegialità e nella sinodalità (cfr n. 33); l'attenzione al sensus fidei (cfr nn. 119-120), specialmente nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare (cfr n. 123); la cura amorevole degli ultimi, e degli scartati (cfr n. 53); il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà (cfr n. 84; Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, 1-2)", ha spiegato papa Prevost.

"Si tratta di principi del Vangelo - ha sottolineato - che da sempre animano e ispirano la vita e l'opera della Famiglia di Dio, di valori attraverso i quali il volto misericordioso del Padre si è rivelato e continua a rivelarsi nel Figlio fatto uomo, speranza ultima di chiunque cerchi con animo sincero la verità, la giustizia, la pace e la fraternità (cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Spe salvi, 2; Francesco, Bolla Spes non confundit, 3)".

Il pontefice ha poi aggiunto: "Proprio sentendomi chiamato a proseguire in questa scia, ho pensato di prendere il nome di Leone XIV. Diverse sono le ragioni, però principalmente perché il Papa Leone XIII, infatti, con la storica Enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un'altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell'intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro".

I primi retroscena

Intanto, spuntano i primi retroscena sul conclave."L'incontro di questa mattina è andato molto bene. abbiamo parlato anche della necessità di rendere la chiesa più collegiale. È un ottimo Papa e ha avuto molto più di 100 voti". Lo dice il cardinale del Madagascar Désiré Tsarahazana, arcivescovo metropolita di Toamasina, all'uscita dal primo incontro del nuovo Papa con i cardinali convenuti a Roma per il conclave.

La "'tifoseria' dei vicentini in mio favore (umanamente comprensibile, penso)", "alla fine va superata secondo una logica diversa, di fede e di Chiesa", ha scritto il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, nel messaggio che accompagna la lettera al Giornale di Vicenza dopo l'elezione di papa Leone XIV, di fatto la sua prima dichiarazione pubblica dopo il Conclave. "Sappiamo che è molto legato a questo territorio - scrive il giornale berico - e non gli abbiamo nascosto che tutti i vicentini hanno 'tifato' per la sua elezione".

Domani è in programma il primo Regina Coeli dalla Loggia centrale di San Pietro. Leone XIV presiederà domenica 18 maggio la messa di inizio pontificato, per la quale sono attesi fino a 250mila fedeli e leader da tutto il mondo. Ieri Prevost ha celebrato la prima messa nella Cappella Sistina. Il Pontefice ha confermato provvisoriamente tutti gli incarichi di Curia e resterà per ora nel suo appartamento al Sant'Uffizio, in attesa dei lavori al Palazzo Apostolico.  

Domenica 18 maggio la messa di insediamento

Il pontificato di Leone XIV comincerà domenica 18 maggio con la messa di insediamento. Attesi rappresentanti da tutto il mondo e anche leader delle diverse fedi oltre a circa 250mila fedeli.

A Piazza San Pietro si terrà la celebrazione solenne alle 10: un momento liturgico ma anche l'occasione per indicare le linee programmatiche del Pontificato. Un cenno già ieri nel saluto ai fedeli con un discorso scritto, come non era mai accaduto in precedenza; poi l'omelia nella prima messa da Papa, quella con i cardinali nella cappella Sistina. "Non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere", ha detto nell'omelia in italiano preceduta da qualche parola in inglese. Papa Leone XIV ha già delineato la sua agenda dei prossimi giorni: domani incontrerà i cardinali mentre domenica 11 maggio il primo Regina Caeli dalla Loggia centrale di San Pietro.

Lunedì 12 maggio l'incontro con la stampa mondiale.

Il 20 maggio la presa di possesso della Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura

Il 21 maggio la prima udienza generale

Il 24 maggio l'incontro con la Curia Romana e i dipendenti vaticani.

Il 25 maggio il Regina Coeli (che in questo periodo liturgico sostituisce l'Angelus) e la presa di possesso della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano e quella della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. 

L'arcivescovo di New York: "Il Papa costruirà ponti anche con Trump"

"Il Papa costruirà ponti con i leader di ogni nazione. Anche con il presidente Trump. È proprio questo che significa la parola latina 'pontefice': colui che costruisce ponti. Non ci sarà un leader che Papa Leone considererà più o meno importante di un altro. Nei prossimi giorni comincerà a incontrare quotidianamente capi di Stato e rappresentanti di tutto il mondo, con la stessa volontà di dialogo", ha detto il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e leader della galassia conservatrice cattolica, intervistato da La Stampa. "Leone XIV è un uomo di profonda fede, radicato nella preghiera e capace di ascoltare. Non cerca il potere, ma il servizio", ha detto Dolan. Secondo il cardinale americano il fatto che Leone XIV sia il primo Papa nato negli Stati Uniti "è motivo di orgoglio e gratitudine per noi. Ma va detto che Leone XIV è anche cittadino peruviano. Ha vissuto in missione in Perù per decenni, si è legato moltissimo alla gente del posto, e ha preso la cittadinanza. È davvero un cittadino del mondo". Rispetto ai predecessori, Leone XIV "potrebbe essere una combinazione di Benedetto XVI e Francesco. Come sant'Agostino, papa Prevost ha un'intelligenza profonda, e sa anche che la fede deve toccare il cuore, deve potersi esprimere in modo credibile, coinvolgente e concreto. Ha un fervore missionario, e una mente teologica solida. Una bellissima combinazione".

Papa Prevost a casa

Dopo l'elezione, l'annuncio dalla Loggia, la cena con i cardinali, Prevost è tornato a casa, al Palazzo del Sant'Uffizio. Grande la gioia dei coinquilini che ne hanno approfittato per fare selfie e chiedere una benedizione. Al momento il nuovo Papa alloggerà in quella che era la sua casa fino a prima del conclave; deciderà solo successivamente se abitare nel Palazzo apostolico nel quale stanno comunque per essere avviati dei lavori di sistemazione e ristrutturazione, come accade all'inizio di ogni pontificato. Intanto Papa Leone guarda anche al prossimo lavoro di governo e ha confermato provvisoriamente tutti i capi dicastero della Curia. "Il Santo Padre desidera, infatti, riservarsi un certo tempo per la riflessione, la preghiera e il dialogo, prima di qualunque nomina o conferma definitiva", fanno sapere dal Vaticano. Per quanto riguarda il dialogo con il mondo esterno, auguri e attestati di stima continuano ad arrivare da tutto il mondo.

Anche dalla Cina che auspica che il "dialogo costruttivo" con il Vaticano possa andare avanti durante il suo pontificato. Gioia per l'elezione viene espressa non solo dai vescovi americani ma anche da quelli del Perù dove Prevost è stato per molti anni missionario per gli agostiniani. Ma è soprattutto la gente del paese sudamericano a ricordare con affetto quel vescovo che indossava le galosce per aiutare la gente nei villaggi alluvionati o che raggiungeva i posti più impervi a cavallo. Intanto si profila l'ipotesi di un primo viaggio: "Non vedo l'ora di andare a Roma a salutare il nuovo Papa, per assistere al suo insediamento, per invitarlo a venire a celebrare il 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea, come avevamo pianificato con il defunto Papa Francesco", ha detto oggi il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Infine è atteso un possibile omaggio del nuovo Papa alla tomba di Francesco a Santa Maria Maggiore. "Speriamo di vedere Leone XIV", dicono i fedeli, soprattutto gli americani, da questa mattina davanti alla basilica mariana.

Ancora un test per Roma, 5000 agenti per l'insediamento

Oltre cinquemila uomini e donne delle forze dell'ordine in campo, personale specializzato per le scorte delle delegazioni straniere, dispositivi anti-drone, tiratori scelti, cinofili, artificieri, duemila volontari e 500 steward. Roma si prepara all'ennesimo test per la sicurezza in vista della cerimonia di insediamento del nuovo pontefice, in programma il 18 maggio, quando in piazza San Pietro confluiranno centinaia di migliaia di fedeli assieme a capi di Stato e di governo per assistere all'intronizzazione di Leone XIV. Un altro esame molto impegnativo a poco meno di un mese dalla morte di Bergoglio che ha richiamato in piazza - tra il giorno dell'annuncio della morte e quello dei funerali - oltre 400mila fedeli e più di duecento delegazioni. Per il 18 maggio si attendono "cifre in linea" con i 250mila che riempirono piazza San Pietro per l'ultimo saluto a Francesco. "Ripeteremo il dispositivo di sicurezza delle esequie" ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, che nel pomeriggio ha presieduto il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza per fare il punto sulle prossime tappe, a partire da domenica quando ci sarà il primo Regina Coeli del pontefice e il Giubileo delle Bande.

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