Dalla Palestina all'Ucraina, la strage silenziosa dei bambini vittime senza colpa dell'orrore delle guerre
Sono 56 i conflitti in corso nel mondo. E sono già milioni i minori morti o a forte rischio a causa delle guerre: il 2024 è stato un anno da record. L'Unicef: "Il numero dei bambini che vive in zone di guerra è raddoppiato"

C'è stato un giorno, dalla ripresa dei bombardamenti israeliani su Gaza, in cui sono stati uccisi 130 bambini. L'Unicef denuncia che si è trattato del "più alto numero di minori assassinati in 24 ore nella Striscia dall'inizio delle ostilità seguite al 7 ottobre". Era il 18 marzo e la fragile tregua tra Israele e Hamas era appena saltata. Sono numeri scioccanti che vanno ad aggiungersi a quelli, pesantissimi, segnati dall'inizio delle ostilità. L'Ong Save the Children conta che più di 13.800 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza dalle Idf (forze armate di Tel Aviv), mentre sono 33 i minori israeliani che hanno perso la vita per mano di gruppi armati di Hamas negli attacchi del 7 ottobre. A questi si aggiungono i piccoli morti in Cisgiordania, che dall'inizio delle operazioni militari sono almeno 114. Anche i numeri dei feriti descrive un dramma inimmaginabile: sono più di 12.009 a cui, vista la situazione, non possono essere garantite le cure. Mille sono i bambini a cui sono state amputate una o entrambe le gambe.
In Ucraina i bambini uccisi sono 618 a partire dall'inizio dell'aggressione armata da parte della Russia del 24 febbraio 2022. A questi si aggiungano i 1.884 che sono rimasti feriti con conseguenze di differenti gravità, scrive su Facebook l'Ufficio del Procuratore Generale ucraino, riportato da Ukrinform.
Le prossime vittime di Gaza
Piccole vite spazzate via e sacrificate sull'altare delle guerre "muscolari" degli adulti che considerano la strage degli innocenti un "effetto collaterale", un costo necessario per poter affermare le proprie ragioni. E i numeri che stiamo citando va sottolineato che sono fortemente sottostimati. Nella striscia di Gaza, letteralmente rasa al suolo, ancora molti corpi sono infatti da recuperare mentre il blocco degli aiuti umanitari sta avendo conseguenze disastrose su oltre un milione di bambini, stando a quanto afferma il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia. A Gaza dal due marzo, c'è carenza di cibo, acqua potabile e forniture mediche. E senza questi beni essenziali "la malnutrizione, le malattie e altre condizioni prevenibili probabilmente aumenteranno, portando a un aumento delle morti infantili".
La terza guerra mondiale a pezzi: 56 i conflitti in corso
Ma il problema dei conflitti a fuoco non si risolve certo tra Palestina e Ucraina. Sono 56 le guerre attualmente in corso, che vanno a comporre il puzzle di quello che papa Francesco non a caso ha chiamato "la terza guerra mondiale a pezzi".
Le ragioni dei conflitti sono da ricercare nelle frizioni politiche e negli interessi economici da racchiudere in scenari geopolitici ben più complessi. Israele, oltre la Palestina, porta avanti ostilità contro il Libano, la Siria, gli Houti dello Yemen, giusto per aggiungere elementi di analisi. E guardando oltre, dal Messico agli altri Paesi del Sudamerica quali il Brasile, la Colombia e Haiti, si scorgono guerre interne a bassa intensità, rinfocolate costantemente dallo strapotere della criminalità organizzata, che allungano a ritmo costante l'elenco dei morti. Anche qui i bambini sono le vittime "collaterali" l'effetto forse evitabile, sicuramente non voluto. Almeno a parole. Come anche in Myanmar, dilaniato da una guerra civile che dura da quattro anni, dove le vittime sono 53 mila e 3 milioni gli sfollati. Bombe e ospedali sono stati bombardati e secondo l'Unicef, a 5 milioni di minori manca l'assistenza umanitaria mentre 7,8 milioni di adolescenti non hanno istruzione.
Il dramma africano: milioni di bambini sfollati
La logica delle armi non risparmia l'Africa, soprattutto quella subsahariana, colpita da carestie e, anche qui, guerre insufflate dalle logiche che alimentano guerre civili e conflitti legati allo sfruttamento di risorse minerali. In Sudan sono oltre 7.500 le vittime e 6,5 milioni di sfollati e in Congo - dove è stato ucciso l'ambasciatore italiano Luca Attanasio - le ostilità sono riprese a gennaio di quest'anno con l'assalto alla capitale Boma dei guerriglieri dell'M23. I morti sono già oltre 3mila e tra questi, inutile dirlo, molti sono bambini.
Raddoppiato il numero di bambini che vive in zone di guerra
Secondo l'Unicef, "l’impatto dei conflitti armati sui bambini di tutto il mondo ha raggiunto livelli devastanti e probabilmente record nel 2024". Inoltre, oltre 473 milioni di piccoli, che a ben vedere significa più di 1 su 6 a livello globale, vivono in aree colpite da conflitto. E questo periodo è segnato dal più alto numero di conflitti dalla Seconda Guerra mondiale. Interssante è anche un ultimo dato: la percentuale di bambini che vive in zone di guerra è raddoppiata rispetto al 1990, quanco erano il 10%. Oggi è il 19 per cento a vivere e rischiare di morire in luoghi dove a parlare sono le armi.