Tragedia al largo delle coste libiche, migranti soccorsi da Ocean Viking: "Almeno 60 morti di fame e sete"
Il motore del gommane sul quale erano salpati da Zawiya, in Libia, si è rotto dopo 3 giorni, lasciando la barca alla deriva senza acqua e cibo. Tra i morti anche donne e bambini
Ancora strage di migranti in mare, almeno 60 sarebbero morti durante la navigazione su un gommone partito dalla Libia e diretto in Italia. È quanto hanno raccontato i 25 sopravvissuti all'equipaggio della Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee, che mercoledì scorso li ha soccorsi nel Mediterraneo centrale.
60 migranti morti durante il viaggio
"I sopravvissuti sono partiti da Zawiya, in Libia, 7 giorni prima di essere salvati - scrive la Ong in un tweet - Il motore si è rotto dopo 3 giorni, lasciando la barca alla deriva senza acqua e cibo. I sopravvissuti dicono che almeno 60 persone sono morte durante il viaggio, tra cui donne e almeno un bambino".
Due sopravissuti in ospedale
Due dei 25 sopravvissuti sono stati evacuati dalla Guardia Costiera italiana nel corso della notte e trasportati in ospedale in Sicilia: i due, secondo quanto afferma Sos Mediterranee, sono svenuti a bordo della nave e il personale medico a bordo non è riuscito a rianimarli. E' così scattata la procedura di evacuazione medica da parte della Guardia Costiera. I due migranti stati prelevati da un elicottero e trasportati presso l'isola di Lampedusa. Ad attenderli l'ambulanza del 118 con Medico Rianimatore, attiva sull'isola dallo scorso ottobre e una ambulanza del Poliambulatorio Asp dove sono stati subito trasportati visto l'imminente pericolo di vita. Entrambi sono stati intubati, stabilizzati e trasferiti, uno presso la rianimazione dell'ospedale di Agrigento con l'elisoccorso di stanza a Lampedusa e l'altro presso la rianimazione dell'Ingrassia di Palermo con l'elisoccorso di base all'aeroporto di Boccadifalco. L'operazione è stata coordinata dalla Centrale Operativa 118 dell'azienda Civico di Palermo.
Oim: "Sistema soccorsi inadeguato"
Netta la condanna dell'inadeguatezza della macchina dei soccorsi in mare da parte dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Il portavoce Oim per il Mediterraneo Flavio Di Giacomo scrive su X che "il sistema di soccorso in mare è ancora ampiamente insufficiente. Siamo profondamente turbati dalla notizia del naufragio. E' necessaria un'azione urgente per rafforzare i pattugliamenti marittimi e prevenire ulteriori tragedie".