[Il commento] I moderni nichilisti del Terzo Millennio tra radicalismo islamista ed estremismo di destra
I morti delle due moschee ci portano nel lato estremo del pianeta, in Nuova Zelanda. Lontano. Eppure quei morti ci sembrano dei nostri martiri
Rivedo le immagini del massacro alle moschee. La realtà si distorce. Sembra di assistere a un videogioco. Fa impressione per questo. Un’orgia di violenza, i colpi sordi dei proiettili del fucile, il labirinto , il respiro e i passi. Sembra irreale e invece è una carneficina di un pazzo criminale.
Non riesco a vedere un disegno politico o una strategia sovranista, nazista, fascista. E non è la prima volta. Anche con le ultime brigate rosse ho avuto la stessa sensazione, e cioè che i brigatisti ricordavano dei serial killer politici. Assassini. Null’altro.
Questo, alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. E nel mentre deflagravano le guerre regionali, prima l’Iraq poi l’Afghanistan e ancora l’Iraq e poi la Siria. Decapitazioni di ostaggi, kamikaze, l’Europa insanguinata e martoriata perché la guerra asimmetrica fatta di attacchi terroristici alle metropolitane (Londra e Madrid e poi Parigi), alle stazioni, producevano senso di fragilità e perdita identitaria.
Ma anche quella stagione è finita e ha lasciato il posto ai killer solitari che loro nobilitano chiamandoli kamikaze e martiri dell’islam. E invece sono, al pari dei folli americani, dei giovani studenti che entrano nei campus universitari e aprono il fuoco all’impazzata, i moderni nichilisti del terzo millennio.
Forse alcuni dicono anche la frase che nell’immaginario collettivo è la firma del terrorista islamico: “Allah Akbar”. Ma in realtà la sensazione è che si tratti di una generazione di disperati che cercano una motivazione per suicidarsi.
Sono i moderni nichilisti del Terzo Millennio che oscillano tra radicalismo islamista ed estremismo di destra. Sono i due fenomeni esplosi anche nel cuore dell’Europa che interrogano e ci interrogano.
I morti delle due moschee ci portano nel lato estremo del pianeta, in Nuova Zelanda. Lontano. Eppure quei morti delle moschee ci sembrano dei nostri martiri.