Crimini contro l'umanità e di guerra: la Cpi emette mandato di cattura per Netanyahu e Gallant. Massacro di donne e bambini a Gaza
I "crimini contro i civili" secondo la corte decorrono dall'8 ottobre fino al 20 maggio, giorno del deposito della richiesta. Due attacchi nella notte: a Beit Labia colpito un complesso residenziale e a Gaza City: oltre 88 morti in tutto. L'ordine emesso dalla Corte dell'Aja contro il premier israeliano e il ministro della Difesa. Gli Usa mettono il veto contro una risoluzione Onu per il cessate il fuoco nella Striscia
La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza. La Camera ha emesso i mandati "per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto", riferisce una nota parlando di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza".
Mandato di cattura anche contro Deir
La Corte penale internazionale ha emesso all'unanimità anche "un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif", il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio. Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare "non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita". Pertanto, ha emesso il presente mandato d'arresto contro Deif "per presunti crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023".
Usa: “Respingiamo i mandati contro Netanyahu e Gallant”
Intanto gli Stati Uniti respingono categoricamente la decisione della Corte penale Internazionale di emettere mandati di arresto nei confronti di alti funzionari israeliani. Lo afferma un portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, riferendosi ai mandati emessi contro Benjamin Netanyhau e Yoav Gallant. "Rimaniamo profondamente preoccupati per la fretta del Procuratore di richiedere mandati di arresto e per i preoccupanti errori procedurali che hanno portato a questa decisione - afferma il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale -. Gli Stati Uniti hanno chiarito che la Corte penale internazionale non ha giurisdizione su questa questione".
Netanyahu: "Decisione della Cpi come il processo Dreyfus"
"La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà così. Israele respinge con disgusto le azioni e le accuse assurde e false contro di lui da parte della Corte Penale Internazionale, che è un organismo politico parziale e discriminatorio", dichiara una nota dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu. "Non c'è niente di più giusto della guerra che Israele conduce a Gaza dal 7 ottobre 2023, dopo che l'organizzazione terroristica Hamas ha lanciato un attacco contro di esso e ha compiuto il più grande massacro commesso contro il popolo ebraico dai tempi dell'Olocausto".
Gallant: "La decisione della Cpi incoraggia il terrorismo"
"La decisione della Corte dell'Aja sarà ricordata per sempre: mette sullo stesso piano lo Stato di Israele e i leader assassini di Hamas e legittima così l'omicidio di bambini, lo stupro di donne e il rapimento di anziani dai loro letti. La decisione costituisce un pericoloso precedente contro il diritto all'autodifesa e alla guerra morale e incoraggia il terrorismo omicida". Lo scrive su X l'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Hamas plaude alla decisone della Cpi: "Passo verso la giustizia"
Hamas plaude all'emissione di mandati di arresto da parte della Corte penale internazionale e sollecita i Paesi a sostenerli. "È un passo importante verso la giustizia e può portare a un risarcimento per le vittime in generale, ma rimane limitato e simbolico se non è sostenuto con ogni mezzo da tutti i Paesi del mondo", afferma in una dichiarazione Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas.
Olanda pronta a eseguire il mandato d'arresto a Netanyahu
I Paesi Bassi eseguiranno il mandato d'arresto della Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif (che Israele ritiene però di aver ucciso). Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp. "I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Cpi", ha affermato il ministro, citato dall'agenzia Anp. I 124 Stati che aderiscono alla Cpi hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto sul loro territorio, qualora Netanyahu o Gallant si recassero in questi Paesi, rendendo di fatto quasi impossibile per loro viaggiare all'estero.
Massacro a Gaza: oltre 88 morti
Nuove bombe, nuove decine di morti. Sono almeno 66 le persone uccise, la maggior parte donne e bambini, e sono più di 100 quelle ferite in un attacco aereo israeliano avvenuto all'alba nel nord di Gaza. Quelli che riferisce Al Jazeera, nell'ennesimo raid delle forze aeree dell'Idf, è un massacro in piena regola. Anche l'agenzia di stampa palestinese Wafa conferma i numeri. L'attacco ha distrutto un intero isolato residenziale, vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia in quello che la Wafa ha descritto come un "orribile massacro". Molte persone sono ancora disperse, secondo la Protezione civile di Gaza.
Uccisi bambini e donne nel sonno
Secondo il dottor Hussam Abu Safia, direttore dell'ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, la maggior parte delle vittime dormiva al momento dell'attacco. "È arrivato un numero molto elevato di vittime e ci sono ancora molti corpi da recuperare. Si tratta soprattutto di bambini e donne", ha detto, riferisce al Jazeera. "La situazione è onestamente molto grave. Non riusciamo a far fronte all'enorme numero di feriti e vittime che sono arrivati all'ospedale Kamal Adwan", ha proseguito.
Il pediatra ha affermato che il raid ha colpito un intero isolato residenziale vicino a Kamal Adwan, distruggendo almeno 5 abitazioni, e che il personale dell'ospedale era sul posto per recuperare i corpi e salvare le persone rimaste intrappolate sotto i detriti. "Stiamo già operando a corto di risorse, la maggior parte del nostro personale è ora impegnata a soccorrere i feriti sul posto a causa della mancanza di ambulanze", ha aggiunto.
L'altro raid: 22 persone uccise a Gaza City
Almeno 22 persone sono rimaste uccise stamane in un attacco israeliano a Gaza City. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo quanto si apprende, il raid ha colpito un edificio a più piani nel quartiere di Sheikh Radwan, riducendolo in macerie: 22 i morti accertati finora, afferma l'emittente qatariota.
Gli Usa mettono il veto contro la risoluzione Onu sul cessate il fuoco a Gaza
Gli Usa hanno posto il veto a un appello del Consiglio di sicurezza dell'Onu per un cessate il fuoco a Gaza che secondo Washington avrebbe incoraggiato Hamas, come riferisce l'Agi. "Abbiamo chiarito durante i negoziati che non potevamo sostenere un cessate il fuoco incondizionato" che non contenesse anche "la liberazione degli ostaggi", ha spiegato l'ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, Robert Wood. Il rappresentante israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha criticato la risoluzione del Consiglio e ha ringraziato gli Stati Uniti per aver posto lo stop.
Bombardamenti israeliani su Palmira in Siria: 68 morti
Si aggrava ancora il bilancio dei raid israeliani contro la città siriana di Palmira: sono 68 i morti, tra cui 42 miliziani filo-iraniani e 26 combattenti stranieri, la maggior parte dei quali del movimento iracheno Al-Nujaba e quattro di Hezbollah. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani.
Attacchi sulla città libanese di Tiro e su Beirut
Diversi attacchi aerei sono stati lanciati dall'esercito israeliano (Idf) sulla città costiera di Tiro, nel sud del Libano. I raid sono avvenuti poco dopo che l'Idf aveva emesso ordini di evacuazione per diversi quartieri, affermando che avrebbe colpito obiettivi di Hezbollah. Lo riporta il Times of Israel.
L'esercito israeliano ha lanciato anche un nuovo bombardamento sulla periferia di Beirut. Secondo l'agenzia libanese, l'esercito israeliano ha effettuato tre bombardamenti contro il quartiere di Haret Hreik, nei sobborghi della Dahye, un obiettivo frequente perchè Israele sostiene essere una roccaforte di Hezbollah. Gli attacchi hanno provocato la distruzione di diversi edifici. Il portavoce in arabo dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, in un messaggio su X aveva raccomandato ai residenti di Haret Hreik di allontanarsi dagli obiettivi.