Ucraina avanza in Russia, l'accusa: "Zelensky ha usato armi chimiche". L'ira di Putin: "Kiev avrà degna risposta"
Massima allerta nella regione per "attività nemiche al confine". Invitate ad andarsene 76mila persone, 20mila nel versante opposto. I velivoli telecomandati eliminati sarebbero almeno 18. Spento l'incendio a Zaporizhzhia. La proposta di Italia e Svizzera
Nella sua avanzata verso la Russia, l'Ucraina ha usato proiettili con armi chimiche. A denunciarlo il governatore ad interim della regione russa di Kursk, Aleksei Smirnov, parlando con Vladimir Putin. L'attacco è avvenuto nel distretto di Belovsky e risale a sabato, ha spiegato, secondo quanto scrive Ria Novosti. Smirnov
Kiev: "Controlliamo 1000 km"
"Continuiamo a condurre operazioni offensive nella regione di Kursk. Attualmente controlliamo circa 1.000 chilometri quadrati del territorio della Federazione Russa". Lo ha detto il capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky durante una riunione con Volodymyr Zelensky. "La situazione resta difficile", ha riconosciuto Sminrov , aggiungendo che le forze ucraine sono riuscite a entrare nel territorio della regione per 12 chilometri e la linea del fronte è larga 40 chilometri. Circa duemila cittadini russi restano nelle aree occupate dalle forze russe nella regione, ha precisato, aggiungendo che "non sappiamo nulla delle loro sorti". Il governatore della regione russa di Kursk, ha inoltre affermato che l'Ucraina controlla 28 località nella regione di Kursk.
L'ira di Putin
"Il nemico riceverà una degna risposta e non c'è dubbio che raggiungeremo tutti i nostri obiettivi", ha affermato il Presidente che ha convocato una riunione al Cremlino per discutere di quanto sta accadendo al confine, al settimo giorno di incursione delle forze ucraine. Putin ha sottolineato che "le perdite per i militari ucraini sono aumentate drammaticamente, in modo particolare per le unità più capaci che il nemico invia al nostro confine". Il compito principale del ministero della Difesa è quello di "spingere fuori il nemico dal nostro territorio", ha aggiunto in dichiarazioni trasmesse dalle televisioni russe. Attraverso le sue azioni nella regione di Kursk, ha spiegato il Presidente, l'Ucraina sta cercando di migliorare la sua posizione negoziale in futuro, ma "non se ne parla" di trattative. L'incursione a Kursk "mostra perché il regime di Kiev ha rifiutato le offerte di pace di Mosca e dei mediatori", ha detto Putin parlando nel corso della riunione, secondo quanto riferisce Ria Novosti.
L'ammissione russa
Per la prima volta Mosca ammette che le truppe ucraine sono penetrate in territorio russo, a 30 chilometri dal confine. Ed effettivamente le autorità hanno annunciato l'evacuazione dei residenti da un distretto della regione di Belgorod, al confine con l'Ucraina. Area che poi hanno deciso di ampliare di fronte all'avanzata delle forze ucraine. Il governatore, Alexei Smirnov, ha infatti annunciato che anche gli abitanti del distretto di Belovsky dovranno lasciare le loro case. Sabato Mosca aveva annunciato di avere evacuato 76.000 civili, mentre le autorità ucraine della regione di Sumy, sull'altro versante della frontiera, hanno invitato a partire 20.000 persone.
Droni abbattuti a pochi chilometri da Mosca
Diversi droni sono stati abbattuti la notte scorsa vicino all'aeroporto militare di Chkalovsky, a pochi chilometri da Mosca: lo scrive il canale Telegram russo Astra, che cita residenti locali. I residenti hanno udito spari nella vicina cittadina di Shchelkovo e allarmi aerei. Secondo alcuni blogger filorussi l'attacco all'aeroporto militare è stato respinto. Non ci sono notizie ufficiali. Secondo quanto conferma invece il ministero della Difesa russo all'agenzia Tass, le forze di difesa aerea hanno abbattuto stanotte 18 droni ucraini sulle regioni russe di Kursk, Belgorod e Voronezh.
Mosca attacca Kiev per "terrorismo nucleare"
La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, ha accusato l'Ucraina di "terrorismo nucleare" per un incendio avvenuto ieri nelle torri di raffreddamento della centrale di Zaporizhzhia, che secondo la Russia è stato provocato da un bombardamento delle forze di Kiev. Mosca ha detto che chiederà all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) di "indicare il responsabile del bombardamento", perché "un ulteriore silenzio su questo argomento non farà altro che esagerare il senso di impunità di Kiev".
Spento l'incendio nella torre della centrale di Zaporizhzhia
E' stato "completamente spento" l'incendio scoppiato ieri nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, hanno confermato stanotte le autorità filorusse della regione. Precedentemente l'azienda per l'energia nucleare russa Rosatom aveva affermato che una torre di raffreddamento dell'impianto ha subito "gravi danni" a causa di "due attacchi da parte di droni militari ucraini". Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha assicurato da parte sua che "non vi è alcun impatto sulla sicurezza nucleare" dopo quanto accaduto a Zaporizhzhia. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l'incendio nell'impianto sarebbe stato appiccato dagli "occupanti russi".
La proposta di Italia e Svizzera
L'Italia e la Svizzera insieme per promuovere una nuova conferenza di pace per l'Ucraina che veda la partecipazione della Russia. Ma Mosca "non può porre condizioni per essere al tavolo. La Russia potrà fare delle proposte, ma non chiedere che l'Ucraina si arrenda. Sennò non sarebbe un tavolo della pace, ma tavolo della resa". Il messaggio del ministro degli Esteri Antonio Tajani e dell'omologo svizzero Ignazio Cassis è chiaro sulla necessità di lavorare ora più che mai alla via diplomatica per la fine della guerra.