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[L’intervista] I traditori degli 007 devono essere avvelenati. Cosa c'è dietro l'agonia dell'ex spia russa a Londra

Il caso di Sergej Skripal ha fatto scoppiare una guerra diplomatica fra la Gran Bretagna e Putin. L’ex consulente della commissione Mitrohkin, Mario Scaramella, fu uno dei testimoni di un’altra storia misteriosa e clamorosa: l’avvelenamento a Londra di un’altra spia russa, Alexander Litvinienko, che per modalità e status della vittima molto richiama la vicenda attuale

[L’intervista] I traditori degli 007 devono essere avvelenati. Cosa c'è dietro l'agonia dell'ex...

Una ex spia russa, Sergej Skripal, viene avvelenata a Londra. La reazione inglese, così come annunciata, non si fa attendere: Londra ha espulso 23 diplomatici russi. E i reali inglesi non andranno ai Mondiali in Russia. Pronta le reazione russa. Il ministro degli esteri Sergej Lavrov ha annunciato che espellerà presto diplomatici britannici. Intanto c’è stato un comunicato congiunto di Washington, Berlino e Parigi con Londra. Il presidente francese, dopo la cautela di ieri, ha annunciato "misure contro Mosca, non ci sono dubbi sulle sue responsabilità". Per la Nato "la Russia è una minaccia alla sicurezza internazionale e alla pace”

L’ex consulente della commissione Mitrohkin, Mario Scaramella, fu uno dei testimoni di un’altra vicenda misteriosa e clamorosa: l’avvelenamento a Londra di un’altra spia russa, Alexander Litvinienko, che per modalità e status della vittima molto richiama la vicenda attuale.

«Litvinienko proveniva dal KGB ed era all’epoca un Colonnello dell’FSB, il servizio di sicurezza interna, lui aveva un peso specifico molto alto perché, avendo gestito gli ascolti dei potenti a Mosca, conosceva i segreti della capitale. Diedi voce ad Alexander Litvinienko che, nella arena della Commissione parlamentare Mitrohkin di cui ero consulente, riuscì a lanciare il suo messaggio. La testimonianza interessò però non i politici o le agenzie occidentali ma solo il Cremilno che - come ricostruito nella inchiesta inglese del Giudice Owen - mandò i suoi ex colleghi ad avvelenarlo con una sostanza radioattiva. Anche il veleno adoperato, il polonio 210, sottolineò la eccezionalità della operazione».

Dunque, l’avvelenamento di Skripal richiama al caso Itvienko. Quali le differenze?

«Con il colonnello Skirpal la situazione è spaventosamente ordinaria, se Litvinienko è uno dei pochi del KGB ad essere stato eliminato, i traditori del GRU invece devono essere tutti eliminati, lo dice lo statuto della organizzazione».

Cos’è il Gru?

«L’intelligence centrale militare di Mosca, da cui dipendono le cosiddette RU, ovvero le strutture di esplorazione e l’intelligence navale. Ufficialmente il Gru non esiste e solo negli ultimi giorni se ne è timidamente accettata la esistenza a livello di media russi. Il GRU per salvaguardare il segreto sulle proprie operazioni si assicura che ogni suo componente sappia che la defezione sarebbe punita con la morte. Il nome stesso del Quartier Generale del GRU a Mosca, “Acquario”, indica la stanza con pareti di cristallo da cui i cadetti al momento del giuramento sono obbligati ad assistere alla morte sul rogo di un collega traditore,  a spiegare la quintessenza della organizzazione che sempre e comunque arriverà a punire con la morte chi viola il patto di cameratismo. Come mi dichiarò il Maggiore Vladimir Rezun del GRU durante una delle interviste nel 2006, lo stato russo può anche perdonare, ma il GRU mai».

E quindi?

«Confermato l’avvelenamento con un gas nervino, il Novichok, prodotto solo in Siberia in un laboratorio dichiarato infrastruttura critica dal Governo, siamo di fronte evidentmente ad un ordinario, terribile, regolamento di conti interno al GRU. Non sarebbe difficile procurarsi la sostanza chimica con cui fabbricare un agente fosfato organico. In Italia addirittura sono rinvenibili cassette con pasticche di agenti nervini laddove i nazisti nascosero casse di armi durante la ritirata. Non è un veleno come il raro radiopolonio adoperato per Litvinienko. Però il tipo specifico di sostanza usata, il Novichok, e comunque l’uso consapevole di una arma chimica di distruzione di massa su suolo britannico, alzano il livello ed espongono i vertici dello Stato ad una responsabilità internazionale, anche per il nuovo caso».

Quali sono le conseguenze dell’assunzione del Novichok?

«Gli effetti del gas sulle povere vittime britanniche (Skirpal era divenuto cittadino inglese), inclusa una civile (la figlia del dissidente), sono devastanti, l’agente nervino blocca l’enzima acetilcolinesterasi e la trasmissione degli impulsi nervosi. I dolori sono atroci, la morte è probabile o comunque i danni sono permanenti, siamo di fronte a crimini gravissimi».

Scaramella, insomma, Mosca è colpevole dell’avvelenamento di Skripal?

«Non credo che il Cremlino sia il mandante dell’avvelenamento. Mandante che va ricercato invece in una articolazione militare russa  e forse deviata dell’apparato, il GRU appunto».

Rex Tillerson, Segretario di Stato americano ha dichiarato che l’attentato è evidentemente una responsabilità russa 

“Poche ore dopo queste improvvide dichiarazioni, Tillerson è stato silurato, annientato, licenziato. Il Presidente Trump chiama il Primo Ministro inglese Theresa May per assicurare che gli Stati Uniti sono assolutamente dalla parte del Regno Unito ma la purga di stampo staliniano comunica in realtà a tutto il mondo qualcosa di diverso, cioè che qualunque grado di prove sia stato acquisito dalla indagine inglese non significa che Mosca sia responsabile di questo ennesimo attentato sul territorio britannico contro civili e con uso di una arma di distruzione di massa».

Torniamo al caso Litvienko che l’ha visto coinvolto. La suggestione che la vicenda Skripal sia il secondo tempo di una storia vissuta più di dieci anni fa è fortissima.

«Quell’omicidio, dopo oltre dieci anni di investigazioni fu attribuito dal Giudice Robert Owen della Alta Corte a due agenti dei servizi segreti russi, FSB, su ordine del Direttore del servizio Gen. Patrushev e del Presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovich Putin. Quella inchiesta che ha trattato materie di segretezza del grado più alto, per usare le parole dei presidenti della Alta Corte, ha ricostruito le modalità dell’omicidio realizzato con una dose di radiopolonio 210 versato in una tazza di tea destinata al Colonnello Litvinienko e l’intera cornice politico, giuridico ed istituzionale che ha portato a quell’omicidio dichiarato “di Stato”. Le ricostruzioni della inchiesta londinese sono evidentemnte il canovaccio su cui si sta sviluppando l’inchiesta di Salisbury, che ha potuto giovare di tanti elementi e di una notevole expertise maturata dalla polizia nel caso Litivinineko. Nei fatti concreti i due episodi restano peró assai diversi, non solo perchè la sotanza usata contro il Colonnello Skirpal è un agente nervino, un fosfato organico, cioè una arma chimica, il Novichok, e non un agente radioattivo come il Polonio, ma anche perché la nuova vittima proviene da un diverso servizio segreto, il GRU, e non dall’FSB che è l’erede del KGB. I due casi differiscono sopratutto perché a Skirpal era stato concesso il perdono presidenziale per il suo tradimento ed era stato ufficialmente scambiato a New York con prigionieri russi dagli americani mentre Litvinienko era fuggito e su di lui pendevano procedure dello Stato russo (che poi ha deciso per la sua eliminazione, a quanto ha sentenziato il Giudice Owen)».

Skripal aveva chiuso i conti con Mosca, Litvienko no, e dunque era braccato.

«Cosa non irrilevante, perchè non si spiega la contraddittorietà logica (nonché giuridica, politica) dell’omicidio di Stato laddove lo Stato russo aveva già perdonato, caso ben diverso dalla eliminazione di un nemico dichiarato dello Stato, quale era diventato Litvinienko per il suo lavoro “incessantemente antirusso” svolto per la Commissione Mitrokhin del Parlamento italiano».

Scaramella, dunque la reazione inglese è stata affrettata è sbagliata?

«Per vari motivi lo schema adoperato per una veloce attribuzione del nuovo avvelenamento non si adatta completamente e lascia aperti molti quesiti: a chi giova questo scandalo alla vigilia delle elezioni presidenziali russe? Come puo essere sfuggita una arma chimica di distruzione di massa segretamente prodotta in Russia, ai superprotetti e controllati laboratori militari siberiani? È forse una arma che proviene dalla Siria? Chi aveva interesse ad eliminare il Colonnello Skirpal e sua figlia? Sono davvero fondate le accuse di Londra? O ha forse ragione il Cremlino quando dice che tutta la ricostruzione inglese è una giostra circense? Il Ministro degli Esteri Lavrov ha dichiarato che Londra deve inviare un campione del Novochok anche ai laboratori russi per riscontro, ma non è chiaro se Londra accetterà di condividere prove nel clima di muro contro muro che si è sviluppato, e l’opposizione del Labour ha chiesto di conoscere quale siano le intenzioni del Governo».

Ma perchè il Regno Unito sarebbe così  prevenuto e determinato mentre invece l’Europa è piu prudente e l’America si dichiara filobritannica ma agisce all’opposto, licenziando Tillerson soprattutto per la sua posizione antirussa?

«Inghilterra e Russia son passati in pochi anni dall’essere i primi partner commerciali al rapportarsi formalmente e sostanzialmente come nemici. In questo clima di rapporti molto tesi sono almeno 14 i personaggi russi morti in Inghilterra in situazioni molto strane per i quali sono state aperte formali inchieste, per verificare l’ipotesi di un coinvolgimento diretto delle organizzazioni russe. In un caso, quello di Litvinienko, tale responsabilità è stata accertata. Quindi in una escalation di omicidi ed indagini l’ultimo caso, quello del Colonnello del GRU Skirpal, appare come la goccia che potrebbe far traboccare il vaso».

Chi è davvero Skripal?

«È un colonnello che passò all’MI6 i nomi degli esploratori segreti del GRU in Europa, alcune operazioni furono realizzate anche in Italia (c.d. Operazione Centurione diretta da Marco Mancini, allora capo della prima divisione SISMI). Che questo sia il motivo della rappresaglia e quindi della plateale esecuzione? Possibile ma non ancora certo, perché esporre lo Stato russo a tale coro di proteste e rappresaglie? Perché esporre il Presidente proprio alla vigilia delle elezioni politiche? L’azione se decisa al Cremlino è risultata come un boomerang autolesionista per Putin, da qui i dubbi degli analisti piu moderati. Chi ha davvero attentato alla vita della ex spia e di sua figlia? Rimane tutta aperta la questione fino a che prove forensi non saranno esibite nei prossimi giorni, ma Londra ammette che le prove evidenti del caso Litvinienko per Skirpal non ci sono, i due casi restano diversi».

Guido Ruotolodi Guido Ruotolo, editorialista e giornalista d’inchiesta   
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