La ministra di Trump davanti ai migranti stippati nel supercarcere: "Aumenteremo le deportazioni". Il video
Noem vola a El Salvador per incontrare il presidente Bukele. E visita il Cecot dove gli Usa hanno rinchiuso centinaia di immigrati irregolari. A partire da fine aprile, altre 560mila persone perderanno la protezione umanitaria
Le immagini del video che si può vedere qui sopra sono sufficenti per intuire la spietata determinazione che gli Stati Uniti mettono nel perseguire la loro politica contro gli immigrati irregolari. La segretaria per la Sicurezza nazionale Usa, Kristi Noem, vola in El Salvador e lancia il suo monito anti-migranti facendosi riprendere davanti a una grande cella del Centro di Confinamento per il Terrorismo (Cecot) del piccolo Stato centroamericano. Mentre lei parla, sullo sfondo, i volti rassegnati e tesi di decine di prigionieri, stippati in un grande ambiente stretto nelle sbarre in letti sovrapposti su almeno tre piani. "Voglio ringraziare il presidente del Salvador per la partnership con gli Stati Uniti che ci consente di portare qui i nostri terroristi", dice la titolare del Dhs, nota per le sue posizioni negazioniste e per aver dichiarato di aver ucciso il proprio cane "perché lo odiavo". "E voglio che tutti sappiano che chi viene illegalmente nel nostro Paese dovrà affrontare questa conseguenza", spiega.
Sono già centinaia gli immigrati irregolari che l'amministrazione Usa ha deportato in El Salvador e in Honduras, tutte persone considerate "terroriste" a seguito dell'estensione delle leggi speciali all'immigrazione clandestina. Code di uomini ammanettati imbarcati su voli diretti in Sudamerica e, a destinazione, rasati a zero e costretti a camminare piegati sui ferri della detenzione nelle supercarceri salvadoregne. Anche lì: immagini scioccanti a favor di telecamera e propaganda governativa. E' importante sottolineare che gran parte di queste persone sarebbero presunti affiliati a gang sudamericane, mai sottoposti però a un regolare processo.
La visita al Cecot e l'incontro con Bukele
La segretaria per la Sicurezza interna giunge in El Salvador per una visita al Cecot di San Salvador - uno dei 20 sparsi nel territorio - ma anche per un incontro con il presidente Nayib Bukele, con il quale ha affermato che discuterà "di come aumentare il numero di voli di deportazione dagli Usa per i criminali violenti". E' il secondo alto funzionario del governo Trump a visitare El Salvador, dopo la missione di Marco Rubio a febbraio.

La ministra statunitense ha scritto su X che le deportazioni dei (presunti) membri dell'organizzazione criminale Tren de Aragua - una potente organizzazione criminale transnazionale di origine venezuelana - "hanno inviato al mondo il messaggio che l'America non è più un rifugio sicuro per i delinquenti violenti. Sarò a El Salvador per vedere in prima persona il centro di detenzione in cui sono rinchiusi i peggiori criminali".
Today El Salvador's Minister of Justice and Public Security @Vi11atoro and I signed a Memorandum of Cooperation to update the Security Alliance for Fugitive Enforcement (SAFE) between our two nations.
— Secretary Kristi Noem (@Sec_Noem) March 27, 2025
This agreement ensures fugitives’ criminal records are shared between… pic.twitter.com/nXNMhQIdgf
Tutto questo mentre a fine mese il Dipartimento per la Sicurezza nazionale Usa, guidato da Noem, toglierà lo status di protezione internazionale a 530mila migranti, tra cui cubani, haitiani, nicaraguensi e venezuelani. Centinaia di migliaia di persone entrate legalmente negli States nell’ambito del programma di "libertà condizionata umanitaria" voluta dall'ex presidente Biden. A partire dalla fine di aprile sarà revocato loro lo status legale e diventeranno irregolari a tutti gli effetti. "Gli immigrati in libertà vigilata che non hanno una base legale per rimanere negli Stati Uniti in seguito alla revoca dei programmi di libertà vigilata CHNV - ha dichiarato Noem - devono lasciare gli Stati Uniti prima della data di revoca della loro libertà vigilata".