Il Messico elegge per la prima volta una "presidenta". La progressista Sheinbaum: "Sarò una trasformatrice"
Ha 61 anni e ha contribuito a fondare Morena, il principale partito della coalizione di sinistra che l'ha sostenuta. Battendo la sfidante Galvez, succede a Obrador
Fisica e ingegnera energetica, Claudia Sheinbaum è la nuova presidente della Repubblica del Messico. La prima donna per il Paese di lingua spagnola più popoloso al mondo, uscita indenne da una campagna elettorale tra le più dure con violenze e candidati uccisi a poche ore dall'apertura delle urne. La lunga militanza tra le file della sinistra ha fatto di Scheinbaum una candidata quasi naturale dopo essere stata sindaca di Città del Messico nel periodo recente più buio per il mondo, gli anni in cui il Covid ha mietuto milioni di vittime. La 61enne, figlia di scienziati sessantottini, leader della piattaforma prograssista composta dai tre partiti Morena, Pvem e Pt, ha ottenuto la presidenza con un risultato compreso tra il 58,3% e il 60,7% dei voti.
"Non vi deluderò", ha detto agli elettori durante un intervento quando la vittoria è apparsa certa, circostanza peraltro riconosciuta dalla sfidante Xochitl Gálvez. "Per la prima volta in 200 anni di Repubblica, ci sarà una presidente donna e sarà trasformatrice. Grazie a tutti i messicani. Oggi abbiamo dimostrato con il nostro voto che siamo un popolo democratico", ha poi aggiunto in un messaggio sui social.
Chi è Sheinbaum, la "trasformatrice" del Messico
Il Messico è la seconda economia dell'America latina dopo il Brasile e ha 99 milioni di abitanti. Sheinbaum ha alle spalle una brillante carriera accademica. Fisica e ricercatrice del Berkeley Lab, nel 2007 è entrata a far parte dell'Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite nel settore specifico dell'energia e dell'industria e ha partecipato attivamente al quarto rapporto di valutazione dell'IPCC, il gruppo di scienziati che ha vinto il Premio Nobel per la Pace quell'anno. Sheinbaum in particolare è autrice di oltre 100 articoli e ha scritto due libri sui temi dell'energia, dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile. E' la prima sceinziata a diventare presidente ma i suoi record sono anche altri: è la prima a vincere, in sequenza, le tre elezioni più importanti in Messico: capo delegazione-capo del governo-presidenza della Repubblica.
Il dato provvisorio
Il dato provvisorio sull'esito elettorale è calcolato sulla base di una procedura statistica ufficiale progettata con lo scopo di stimare l'andamento dei risultati finali delle votazioni e la percentuale di partecipazione dei cittadini. Il conteggio rapido che segue questa stima dovrà essere confermato dallo spoglio delle schede che verrà portato a termine entro lunedì.
Anche gli exit poll davano conforto alla probabilità che Sheinbaum diventasse la prima "presidenta" del Messico. L'ingegnera del resto ha una importante esperienza politica ed è cofondatrice del partito Morena, formazione che è stata capace di interrompere il lungo dominio al governo della destra portando nel 2018 alla presidenza Andrés Manuel López Obrador, noto come Amlo. Che lei governi in continuità con il predecessore è considerato probabile ma resta una pagina da scrivere, vista la sua forte personalità politica: non è un caso che si sia definita "trasformatrice". Nel suo discorso ha promesso di portare avanti le riforme economiche sullo Stato sociale iniziate da Obrador.
La sfidante Gálvez, candidata conservatrice di Pan, Pri e Prd, anch'essa ingegnera, dovrebbe aver totalizzato il 28,3% dei voti. Anche Città del Messico avrà una sindaca della coalizione di governo, Clara Brugada, che si è autoproclamata vincitrice e ed eletta con il cartello elettorale Movimento di Rigenerazione Nazionale, il Partito del lavoro e il Partito Verde con un vantaggio di almeno 15 punti sugli avversari, stando a quanto detto dagli exit poll. Ovviamente sarà necessario aspettare il risultato definitivo per la proclamazione degli eletti, mentre nel frattempo la presidente dell'Istituto nazionale elettorale (Ine) ha raccomandato "rispetto e serenità" ai partiti politici e ai candidati, nell'attesa dell'ufficialità.
Le reazioni: lavoro per l'unità dell'America latina
Non mancano intanto le reazioni internazionali all'elezione della prima presidente del Messico. A cominciare da Xiomara Castro, che "come prima donna presidente dell'Honduras" ha scritto sui social di aver "concordato telefonicamente di lavorare insieme per l'unità dell'America Latina e dei Caraibi". "Il Messico ha eletto la sua prima presidente donna. Insieme a lei celebra un popolo rafforzato dalla democrazia e dalla speranza in un futuro migliore", ha scritto Bernardo Arévelo, presidente del Guatemala. Gustavo Petro, omologo colombiano, ha sottolineato che il Messico "ha eletto una progressista come prima presidente della sua storia".
Non mancano gli ex presidenti dell'Argentina, Alberto Fernández e Cristina Fernández de Kirchner. Il primo, battuto dall'attuale presidente ultraliberista Javier Milei, ha pubblicato un video in cui abbracciava Sheinbaum, con cui si trovava quando sono arrivati i primi risultati. Anche Evo Morales, ex presidente della Bolivia, ha descritto Sheinbaum come "molto umile e molto impegnata".