La mamma di Sala: "Sono un soldato come Cecilia". Il governo al lavoro per la liberazione
Elisabetta Vernoni dopo l'incontro con la premier Meloni: "La fiducia è tanta". La nota di Palazzo Chigi: "Impegno per l'immediata liberazione"
"La fiducia è tanta, sicuramente stanno lavorando e io sono un po' come Cecilia, sono un po' un soldato. Aspetto e rispetto il lavoro che stanno facendo. Quello che potrò fare per parte mia lo farò, sicuramente loro stanno facendo il loro". Lo ha detto Elisabetta Vernoni, mamma di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta in Iran, lasciando Palazzo Chigi dopo l'incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"Io sono lì solo ad aspettare la telefonata"
La donna ha confermato di non aver ricevuto nuove telefonate dalla figlia nelle ultime ore. "No, dopo ieri no. Non sono frequenti le telefonate. È stata la seconda, la prima era quella in cui mi ha detto che l'avevano arrestata. Poi c'è stato l'incontro con l'ambasciatrice. Ieri è stato proprio un regalo. Arrivano così, inaspettate, quando vogliono loro. Io sono lì solo ad aspettare la telefonata".
Poi, parlando delle condizioni di carcerazione raccontate da Cecilia Sala, che non ha un materasso ma solo due coperte, ha aggiunto: "Purtroppo avrei voluto notizie più rassicuranti da parte sua e invece nelle domande che ho fatto siamo arrivati a quello, ma perché glielo ho chiesto io, non me lo stava dicendo. Le ho detto: 'Hai un cuscino pulito su cui appoggiare la testa?' Ha detto: 'Mamma non ho cuscino'". Ha capito se potrà ricevere nuove visite dell'Ambasciata? "È quello che abbiamo chiesto. Capire è una parola inutile. Io non capisco niente e chi ci capisce è bravo. Si chiede, si fa e si combatte per ottenere rispetto. Capire no, mi spiace. Magari capire qualcosa mi piacerebbe", ha concluso.
Il Governo: "Impegno per l'immediata liberazione"
Il "Governo conferma l'impegno presso le autorità iraniane per l'immediata liberazione di Cecilia Sala, e, in attesa di essa, per un trattamento rispettoso della dignità umana". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, dopo il vertice, convocato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, cui hanno preso parte il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il consigliere diplomatico del Presidente, Fabrizio Saggio.