A Londra lo spettro del Lockdown 2, tra crisi economica e.... topi
Con inverno imminente e negozi chiusi, Inghilterra rischia un’invasione di ratti
Negli anni ‘80 andavano di moda i sequel dei film horror: Halloween e Venerdì 13, con i loro 2,3,4 e 5 fecero scuola. Anche a Londra, 40 anni dopo, va di onda il seguito di un film horror: il Lockdown 2. Dopo il primo blocco delle città, con scuole, negozi e uffici chiusi, arriva il secondo Lockdown. La risalita di contagi da Covid-19 riporta in auge blocchi e limitazioni. Sul Regno Unito rischia di abbattersi la Tempesta Perfetta: un mix micidiale di crisi economica, Brexit e problemi sociali. Mentre monta la Seconda Ondata, sempre più autoalimentata dal circolo vizioso dei media e dalla psicosi dei contagi, anche asintomatici, senza ricoveri, la Gran Bretagna si avvicina alla preoccupante scadenza del 31 ottobre. La notte di Halloween finisce la cassa integrazione nazionale e 9 milioni di lavoratori rischiano di perdere il posto dal giorno dopo.
Il tutto mentre un’altra Quarantena è alle porte. Quella della scorsa primavera fu una quarantena leggera, lasciata molto al senso civico individuale (non sempre affidabile specie in una cittò che ha milioni di immigrati con culture diversissime). Ora il Lockdown 2 si preannuncia, complice anche gli indisciplinati soprattutto nel Nord del paese e nelle città a forte immigrazione e componente musulmana, a maglie più strette: mascherine ovunque (ma fortunatamente non all’aperto), prenotazione e numero chiuso per ogni attività, obbligo di auto-isolamento, uffici e locali notturni (teatri e cinema) chiusi. La tegola maggiore ancora una volta cade sulla Movida: ristoranti e pub chiudono categoricamente alle 21. Per i proprietari di locali è una mazzata, anche con gli orari anticipati degli inglesi (che vanno al pub alle 17.30 e cenano alle 18.30). Il problema più grosso, però, non saranno né le mascherine, né il coprifuoco, ma i topi. Il Lockdown 2 diventerà una versione horror della favola del pifferaio magico.
Il meteo prevede un inverno freddo; magazzini e negozi chiusi, minori rifiuti: i ratti andranno in cerca di posti caldi da chiamare “casa”. L’allarme è stato lanciato dalle società di disinfestazione. Jenny Rathbone, manager della Pest.co.uk, prevede un’invasione di topi che nelle strade deserte e dentro magazzini chiusi proliferiranno a più non posso e poi assaliranno quartieri e case in cerca di cibo. Normalmente i ratti dai cibano dei rifiuti delle città, ma coi locali chiusi anche l’immondizia è crollata. Non bastasse la crisi economica e l’imminente Brexit, il Regno Unito, per rimanere in tema horror, deve vedersela pure con L’Invasione degli Ultrà-Topi.