[L'analisi] I pazzi che uccidono i nostri figli e l'impotenza che unisce Las Vegas all'Europa
Quanti genitori non si preoccupano che i figli vadano a un concerto, a un cinema, in metropolitana? Certo prevale il si deve continuare a vivere, ma quanti cattivi pensieri ci passano per la mente ?
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Un altro lupo solitario. Un altro folle che apre il fuoco e uccide. Cinquanta i morti e i duecento i feriti. Ma è un numero ancora provvisorio. È successo a Las Vegas, a un concerto di musica country. Un tiro a piccione. Quarantamila spettatori. Un invito a nozze per chi voleva sparare, colpire, uccidere. America annichilita. Che si guarda allo specchio, si accorge di avere il nemico in casa ma lo esorcizza, manda in frantumi lo specchio per non vedersi riflessa. Magari piange le vittime, osserva il lutto per poche ore e poi va avanti come se nulla fosse. E dire che anche questo killer seriale era conosciuto alle forze dell’ordine.
L'America è in sintonia con il suo presidente
Questa America è in sintonia con il suo presidente Donald Trump. Che ormai fa politica alzando la voce. Contro l’Iran e la Corea del Nord. Contro tutti quelli che non sono americani. Mostrando a tutti la sua impotenza. Colpisce il disarmo della società moderna di questo nuovo millennio. Sempre più fragile, sempre più senza difese. Sembra un paradosso. Alla paura del nemico in casa, delle violenze, dei giustizieri della notte e dei killer seriali, si arma, compra fucili, pistole e munizioni. E alla fine piange per i morti che non è riuscita ad evitare.
Anche l’Europa è diventata teatro di azioni terroristiche individuali
Ma oggi questa fragilità americana per i figli degeneri sta contagiando tutto il mondo occidentale. Il senso di precarietà, di imprevedibilità ormai è diffuso. Da quando anche l’Europa è diventata teatro di azioni terroristiche individuali o collettive, questa precarietà ha trasformato una vita normale in un gioco alla sopravvivenza. È vero, noi in Italia abbiamo conosciuto stagioni terribili. Con il terrorismo di casa nostra, rosso e nero, le stragi degli anni Settanta e quelle mafiose-eversive dei primi anni Novanta. Non ci siamo fatti mancare nulla. Anche le vittime innocenti di stragi o di agguati mafiosi.
Oggi è uno stillicidio di attacchi
Se interrogassimo un giovane studente, non saprebbe certo dire quanti morti violente ci sono state in tempo di pace. Sono state migliaia e migliaia, contando anche le vittime di guerre di mafia in Sicilia, Calabria e Campania. Ma oggi è diverso. Oggi è uno stillicidio di attacchi. Imprevisti e imprevedibili. È come se la corda fosse sempre tesa e rischiasse così di spezzarsi. Si vive perennemente in uno stato di tensione. Quanti genitori non si preoccupano che i figli vadano a un concerto, a un cinema, in metropolitana? Certo prevale il si deve continuare a vivere, ma quanti cattivi pensieri ci passano per la mente?
È l’impotenza la trama che unisce Las Vegas all’Europa
Scenari apocalittici, post nucleari. Videogames reali. Una finestra che si apre. Una canna del fucile che si affaccia, si muove da destra a sinistra e poi spara all’impazzata. Più o meno è quello che è successo a Las Vegas. Non tanto differente da quello che è accaduto a Nizza. Un tir su Promenade des Anglais corre all’impazzata calpestando 85 corpi, vittime innocenti di un terrorismo folle. È l’impotenza la trama che unisce Las Vegas all’Europa. Pensare che impedire ai cittadini americani di armarsi risolva il problema è solo una utopia. Certo farlo sarebbe già un passo avanti. Ma come convincersi che espellere tutti i cittadini musulmani dall’Europa ci metta al riparo dal terrorismo, e rappresenti così l’unica nostra via di uscita? È una società malata, quella che si rivolta contro la vita quotidiana fatta di lavoro, studi, sogni, aspettative, illusioni e speranze. La febbre è alta. Dobbiamo ancora capire come guarire.