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Johnson si dimette, cade l'ultimo dei populisti. La storia gli darà più riconoscimenti di quanti ne ha avuti

La cosiddetta "inthellighenzia" europea lo ha sempre dipinto come un pasticcione e casinista. Ma una grossa fetta di paese è con il premier. Lo rimpiangeranno

Simone Filippettidi Simone Filippetti   
Boris Johnson (Ansa)
Boris Johnson (Ansa)

Cade l'ultimo dei populisti. Con le improvvise dimissioni di Boris Johnson, si chiude un'era politica. Quella dei leader pipuksr: da Donald Trump a Giuseppe Conte passando appuntito per il premier inglese.

La cosiddetta "inthellighenzia" europea lo ha sempre dipinto come un pasticcione e casinista. Il look, spetti etrusco, e l'aspetto goffo aitavano il macchiettismo.

E ora esulta per la capitolazione dell'ultimo argine ai progressisti radical chic. Da The Donald a Bolsonaro, tutti i leader dell'antipolitica sono caduti. Nel caso di BoJo, soprannome affibbiato dalla stampa inglese, lo rimpiangeranno. Primo perché il cosiddetto "populismo", che un realtà è solo la gente comune che reclama "cose di sinistra", non muore con Boris.

Una grossa fetta del paese è con lui

Una grossa fetta di paese è con il premier, ormai ex. La caduta di BoJo nulla a che vedere con ma è solo una lotta di potere interna al partito Tory. Una guerra fratic tipica dei climi da Tardo Impero (e i Conservatori governano il Regno Unito da quasi 15 anni). Gli scandali, più montati ad arte che reali (come il risibile Partygate), che lo hanno logorato, sono tutti nati dentro al suo stesso partito dove una parte di Tory non gli ha perdonato di essere troppo "socialista": tra Covid e crisi del costo della vita, BoJo ha fatto politiche di spesa pubblica, troppo di sinistra per l'ala intransigente del partito.

Molte volte dato per morto

Molte volte è stato dato per morto e il funerale si è sempre rivelato prematuro. Ma dopo la "sfiducia" in Parlamento di 148 deputati, il mese scorso, e le dimissioni di ministri chiave il 6 luglio (tra cui il cancelliere Rishi Sunak e il ministro della Sanità Savid Jhavid) nemmeno l'inaffondabile Boris ha potuto resistere.

Ha portato a casa risultati storici 

E' un peccato perché Boris è un politico di razza che ha portato a casa risultati storici. Suo il merito della Brexit: e' riuscito a far staccare il paese dal Soviet della Ue.La Brexit non è stata finora l'Apocalisse che per anni giornali e TV europee hanno voluto far credere, per banali e facilmente intuibile propaganda. Bruxelles trema all'idea che altri paesi vogliano imitare la Gran Bretagna.

L'addio all'Unione Europea è il piu grande lascito del suo governo e sarà la sua eredita. Eredità che piace a tutti se pure il leader dei Laburisti, Keir Starmer, ne ha fatta una sua bandiera. Anche nel Covid, nonostante le polemiche anche qui pompate ad arte, il Governo Johnson alla fine si è mostrato uno dei migliori: ha riaperto già da un anno, mai obblighi o vessazioni ai cittadini, e ha avuto lo stesso numero di morti dell'Italia ma senza nessuna delle pesanti restrizioni, mascherine incluse.

Guerra in Ucraina

Sulla Guerra in Ucraina, poi, è stato perfetto: ha dato la linea a tutti i paesi europei, in prima fila contro la Russia di Putin, e allo stesso tempo ha tutelato gli interessi nazionali, quelli materiali (invio di armi aiuta l'industria bellica) e quelli immateriali (la bandiera nazionale della difesa della Democrazia).

Ha citato a memoria i sette colli 

Da classicista - al G7 di Roma l'anno scorso ha citato a memoria i Sette Colli, tra l'ilarità dei giornali, come se fosse lo scemo del villaggio, ma se i colli li avessero chiesti a Mario Draghi, chissà che sarebbe successo - e da grande fan di Churchill, ha sempre aspirato a essere ricordato come un grande statista l'erede del suo idolo.

La storia gli darà riconoscimenti

Ora prevale lo sberleffo, ma la Storia gli darà più riconoscimenti di quanti non ne abbia avuti. Il Cesaricidio esiste da sempre nella storia della politica. Ma bisogna avere pronto un altro leader da issare sul trono, come successo con JFK e Lindon Johnson.

I 43 congiurati che pugnalarono Giulio Cesare, invece, non ce l'avevano e gettarono Roma in anni di caos e ci volle una guerra civile, tra Antonio e Ottaviano, per risolverla. La Gran Bretagna di oggi assomiglia più all'Antica Roma che alla moderna Washington.

Simone Filippettidi Simone Filippetti   
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